Lazio male all'inizio, lenta, nervosa, tornata al 3-5-2 anche per le assenze forzate di Brocchi e di Zarate.
Così la Lazio nel primo tempo: Muslera; Biava, Stendardo Dias; Lichtsteiner, Gonzalez, Matuzalem, Mauri, Garrido; Floccari, Rocchi.
La Lazio segna all'11' su un affondo di Garrido: cross di Mauri, il "papino" Gonzalez realizza di testa.
Il Levante reagisce e pareggia dieci munuti dopo: fallaccio di Dias su Mono, realizza il rigore Munoz.
Il gioco risulta comunque inceppato: Lichtsteiner spinge ma non basta, mentre Garrido si tiene troppo sulla difensiva.
Reja corre ai ripari all'inizio della ripresa e cambia tre pedine: Scaloni subentra a Lichtsteiner, Del Nero prende il posto di Garrido, Kozak sostituisce Rocchi. Purtroppo il gioco non migliora. Nervosismo e anche una serie di brutti falli.
Il vero cambiamento é al 16': entrano in campo Ledesma, Foggia e Berni al posto di Mauri, Floccari e Muslera.
Subito Ledesma, con il bracciale di capitano, prende il comando del gioco, e Foggia gli dà una grande mano con la sua vivacità, sicché i duemila spettatori di Fiuggi cominciano ad applaudire. La Lazio passa così al 19': Foggia inventa un cross filtrante e preciso per la gran bordata di Kozak che insacca di prepotenza.
Ora il gioco fila senza problemi e al 45' arriva il 3-1 con un bel gol di testa di Stendardo che anticipa tutti su un calcio d'angolo battuto alla perfezione da Ledesma.
Tutto è bene quel che finisce bene. Però a Reja rimangono molti problemi da risolvere fin dall'impostazione della squadra. Hernanes ha sostenuto con successo le visite mediche, ma è tornato subito in Brasile per l'impegno con la nazionale, e non potrà essere a Roma prima del 18 agosto. Questo vuol dire che Reja avrà soltanto dieci giorni di tempo per tentare di mettere in piedi una squadra ragionata e in discreta forma fisica. In bocca al lupo.
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