Il centro storico di Subiaco si anima con le "atmosfere di Natale" messe in opera dal Borgo Opifici: artigianato, musica, spettacoli e giochi vari.
Il programma è già partito domenica 8 dicembre, e proseguirà dal 14 con "Canto di Natale" di Charles Dickens al Centro Comunale Sport Canoa, con l'apertura delle cantine, tombola in dialetto e cena al borgo.
Così fino al 6 gennaio, con pranzi, degustazioni, merende, giochi per bambini, scuola di teatro, Befana in canoa, concerti, gospel e spirituals, e visite guidate nel borgo.
Durante tutte le feste sarà attivato il trenino turistico.
Un Natale speciale da vivere intensamente.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
mercoledì 11 dicembre 2013
Quagliarella a gennaio, Keita all'Avellino?
Lotito sta preparandao un colpo importante per la Lazio: l'arrivo di Quagliarella a gennaio. Vista l'esplosione di Llorente, la Juventus potrebbe anche cedere il trentenne attaccante napoletano, che non trova più posto in squadra.
Lotito, da parte sua, si sente coresponsabile del fallimento della Lazio per il mancato acquisto di una punta, visto che se manca Klose diventa così difficile tradurre in gol la superiorità di gioco della squadra, che è quella che tira più di tutte in serie A e meno di tutte raccoglie.
Nello steso tempo, il giovanissimo e promettente Keita non può vedersi sbarrata la strada da un attaccante come Quagliarella, e allora alla Lazio si starebbero convincendo di trovargli una squadra di serie B dove potrebbe maturare tranquillamente. Sembra che l'Avellino accetterebbe a braccia aperte l'arrivo di un ragazzo come Keita, sia pure per poco più di mezzo campionato, il tempo necessario per maturare giocando con continuità, cosa che alla Lazio è praticamente impossibile.
Fabio Quagliarella, nato il 31 gennaio 1983, 396 partite giocate e 113 gol segnati in 14 anni di carriera, 25 volte nazionale con 7 gol in azzurro, altezza 1.80 e 79 chilogrammi di peso, sarebbe veramente l'uomo della Provvidenza per l'attacco biancoceleste, con i suoi gol puntuali e spettacolari. Un acquisto come questo andava programmato e realizzato ad ogni costo, se davvero si voleva che la squadra biancoceleste continuasse a veleggiare nelle prime posizioni della classifica, come davvero meriterebbe. Gennaio è ormai alle soglie, e certamente con l'arrivo di uno come Quagliarella il problema principale della squadra sarebbe eliminato.
Lotito, da parte sua, si sente coresponsabile del fallimento della Lazio per il mancato acquisto di una punta, visto che se manca Klose diventa così difficile tradurre in gol la superiorità di gioco della squadra, che è quella che tira più di tutte in serie A e meno di tutte raccoglie.
Nello steso tempo, il giovanissimo e promettente Keita non può vedersi sbarrata la strada da un attaccante come Quagliarella, e allora alla Lazio si starebbero convincendo di trovargli una squadra di serie B dove potrebbe maturare tranquillamente. Sembra che l'Avellino accetterebbe a braccia aperte l'arrivo di un ragazzo come Keita, sia pure per poco più di mezzo campionato, il tempo necessario per maturare giocando con continuità, cosa che alla Lazio è praticamente impossibile.
Fabio Quagliarella, nato il 31 gennaio 1983, 396 partite giocate e 113 gol segnati in 14 anni di carriera, 25 volte nazionale con 7 gol in azzurro, altezza 1.80 e 79 chilogrammi di peso, sarebbe veramente l'uomo della Provvidenza per l'attacco biancoceleste, con i suoi gol puntuali e spettacolari. Un acquisto come questo andava programmato e realizzato ad ogni costo, se davvero si voleva che la squadra biancoceleste continuasse a veleggiare nelle prime posizioni della classifica, come davvero meriterebbe. Gennaio è ormai alle soglie, e certamente con l'arrivo di uno come Quagliarella il problema principale della squadra sarebbe eliminato.
martedì 10 dicembre 2013
Crecco e Rozzi tra i primi dieci giovani in Italia
Ha vinto Domenico Berardi del Sassuolo, il titolo di miglior giocatore giovane italiano Under 21. Ma nella classifica dei primi dieci del TMW Awards 2013 ci sono ben due giocatori laziali, Luca Crecco, piazzatosi ottavo con il 5.89 per cento dei voti, e Antonio Rozzi, che gioca nel Madrid ma sempre della Lazio, decimo con il 4,45 per cento dei voti. Piccoli laziali crescono, su tutti i fronti.
La collana verde: 46. Diletta deve decidere
Era passato un anno da quando Diletta era entrata in convento: ormai doveva decidere se prendere i voti o meno, e passare il severo esame del padre confessore e il giudizio definitivo della madre superiora.
Madre Edoarda seguiva con occhio esperto i movimenti della giovane aspirante, che le sembrava un elemento di prim'ordine: grande lavoratrice, ma anche pronta all'apprendimento, bravissima infermiera. Da qualche tempo, aveva notato anche che Diletta pregava con particolare fervore, come se avesse un motivo in più per concentrarsi e per approfondire la sua meditazione.
Il padre confessore, un francescano dalla figura di anacoreta con la lunga barba bianca, la stava aspettando alla vigilia del giuramento e dei voti definitivi.
- Suor Diletta, dimmi: ti senti veramente pronta? -
- Padre Michele, la mia fede è viva, la mia passione per il lavoro di suora è grande. Amo il Signore, ma amo pure le sue creature, e questo amore talvolta mi sembra quasi capace di deviare parte di quella devozione che si deve al Creatore. Alcune creature umane attirano la mia attenzione più del dovuto -
-Suor Diletta, questo sentimento è umano, non è peccato. Ma forse hai ragione: a una persona che vuole dedicarsi interamente alla religione si richiede un amore totale verso Dio, e nessuna creatura, neanche a noi straordinariamente cara, può deviarlo sia pure in parte. Hai forse bisogno di un ulteriore periodo di approfondimento, e non c'è urgenza che tu prenda i voti e il velo proprio ora. Ti concedo altri sei mesi di riflessione, e non devi considerarla come una penitenza, ma solo come un'esigenza interiore -
- Grazie, padre Michele. Credo che lei abbia ragione. E' un passo troppo importante, e in questo momento la mia anima è un po' in sofferenza -
Madre Edoarda seguiva con occhio esperto i movimenti della giovane aspirante, che le sembrava un elemento di prim'ordine: grande lavoratrice, ma anche pronta all'apprendimento, bravissima infermiera. Da qualche tempo, aveva notato anche che Diletta pregava con particolare fervore, come se avesse un motivo in più per concentrarsi e per approfondire la sua meditazione.
Il padre confessore, un francescano dalla figura di anacoreta con la lunga barba bianca, la stava aspettando alla vigilia del giuramento e dei voti definitivi.
- Suor Diletta, dimmi: ti senti veramente pronta? -
- Padre Michele, la mia fede è viva, la mia passione per il lavoro di suora è grande. Amo il Signore, ma amo pure le sue creature, e questo amore talvolta mi sembra quasi capace di deviare parte di quella devozione che si deve al Creatore. Alcune creature umane attirano la mia attenzione più del dovuto -
-Suor Diletta, questo sentimento è umano, non è peccato. Ma forse hai ragione: a una persona che vuole dedicarsi interamente alla religione si richiede un amore totale verso Dio, e nessuna creatura, neanche a noi straordinariamente cara, può deviarlo sia pure in parte. Hai forse bisogno di un ulteriore periodo di approfondimento, e non c'è urgenza che tu prenda i voti e il velo proprio ora. Ti concedo altri sei mesi di riflessione, e non devi considerarla come una penitenza, ma solo come un'esigenza interiore -
- Grazie, padre Michele. Credo che lei abbia ragione. E' un passo troppo importante, e in questo momento la mia anima è un po' in sofferenza -
Genazzano e Olevano Romano: sagra dell'olio e del vino
A Genazzano, Benedetto Lucidi, presidente della Pro Loco, ha consegnato all'attrice Debora Caprioglio la targa di madrina della tredicesima edizione della Sagra dell'Olio e del Vino. La sagra si è tenuta dal 6 dicembre, festa di San Nicola, all'8 dicembre, festa dell'Immacolata, nel cortile del Castello Colonna.
Genazzano ed Olevano Romano hanno presentato i loro prodotti tipici molto pregiati. Presenti i due sindaci Fabio Ascenzi e Marco Mampieri.
Luca Sperati, titolare di un antico frantoio sulla statale 155 di Fiuggi, ha mostrato le tecniche di degustazione di diverse varietà d'olio di oliva.
La sagra ha avuto un incoraggiante successo di pubblico.
Genazzano ed Olevano Romano hanno presentato i loro prodotti tipici molto pregiati. Presenti i due sindaci Fabio Ascenzi e Marco Mampieri.
Luca Sperati, titolare di un antico frantoio sulla statale 155 di Fiuggi, ha mostrato le tecniche di degustazione di diverse varietà d'olio di oliva.
La sagra ha avuto un incoraggiante successo di pubblico.
La Lazio si rifugia in Europa: qui non ci batte nessuno
Questa strana Lazio, la squadra più matta del mondo, si rifugia sul tetto, in Europa. In campionato c'è l'alluvione che ci fa sloggiare dai nostri beni così sudati, e noi saliamo sul tetto, nell'Europa League, dove siamo imbattuti e giovedì potremmo anche conquistare, contro i turchi del Trabzon, un prestigioso primato nel girone J.
J come Juventus. Infatti, come la Juventus domina il campionato, così la Lazio domina l'Europa League: ha tanti di quei campioni per farlo! Peccato che quei campioni, in serie A, non riescano a combinare un bel nulla.
Petkovic, prima di arrendersi in Italia, vuole mandare un ultimo grido davanti a tutta l'Europa. Può battere il Trabzon e portare la Lazio tra le sedici finaliste del campionato europeo, anzi, il posto se l'è già assicurato. La Lazio in Europa è imbattuta, non è la cenerentola, Floccari è il capocannoniere coi suoi quattro gol, Keita e Perea sono i gioielli di un attacco giovanissimo che comprende anche un Felipe Anderson tutto da vedere.
In Europa abbiamo già la Lazio del futuro, lì funziona, non si sa perché. A Petkovic piace l'aria internazionale e non piace quella italiana.La soluzione per Petkovic comunque la Lazio ce l'ha già in casa. Coi govani noi andiamo fortissimo, siamo i primi d'Italia. E se non dovesse essere Alberto Bollini la soluzione, potrebbe essere Simone Inzaghi, che sta frequentando il corso allenatori di Coverciano e sta guidando in modo più che brillante gli allievi.
A noi i giovani non fanno davvero paura, sappiamo guidarli benissimo. Sono i vecchi quelli che ci fregano.
J come Juventus. Infatti, come la Juventus domina il campionato, così la Lazio domina l'Europa League: ha tanti di quei campioni per farlo! Peccato che quei campioni, in serie A, non riescano a combinare un bel nulla.
Petkovic, prima di arrendersi in Italia, vuole mandare un ultimo grido davanti a tutta l'Europa. Può battere il Trabzon e portare la Lazio tra le sedici finaliste del campionato europeo, anzi, il posto se l'è già assicurato. La Lazio in Europa è imbattuta, non è la cenerentola, Floccari è il capocannoniere coi suoi quattro gol, Keita e Perea sono i gioielli di un attacco giovanissimo che comprende anche un Felipe Anderson tutto da vedere.
In Europa abbiamo già la Lazio del futuro, lì funziona, non si sa perché. A Petkovic piace l'aria internazionale e non piace quella italiana.La soluzione per Petkovic comunque la Lazio ce l'ha già in casa. Coi govani noi andiamo fortissimo, siamo i primi d'Italia. E se non dovesse essere Alberto Bollini la soluzione, potrebbe essere Simone Inzaghi, che sta frequentando il corso allenatori di Coverciano e sta guidando in modo più che brillante gli allievi.
A noi i giovani non fanno davvero paura, sappiamo guidarli benissimo. Sono i vecchi quelli che ci fregano.
lunedì 9 dicembre 2013
Colleferro: passeggiando tra i sogni
Sabato 7 e domenica 8 dicembre, in Viale XXV Aprile a Colleferro, si è tenuta una scintillante mostra mercato dell'artigianato denominata "Passeggiando tra i sogni". Ha organizzato l'associazione culturale Ulisse a nome dell'amministrazione comunale, sfruttando la tradizionale opportunità del mercatino di ogni seconda domenica del mese.
Tra le mille luci delle feste di Natale, la popolazione di Colleferro ha potuto ammirare e acquistare di tutto: piccolo antiquariato, modernariato, artigianato artistico, alberi di Natale e presepi, giochi, libri, decorazioni, bigiotteria, abiti decorati a mano, cestini di vimini. Una festa per gli occhi e per il cuore.
Ci sarà un bis molto atteso per la festa dell'Epifania.
Tra le mille luci delle feste di Natale, la popolazione di Colleferro ha potuto ammirare e acquistare di tutto: piccolo antiquariato, modernariato, artigianato artistico, alberi di Natale e presepi, giochi, libri, decorazioni, bigiotteria, abiti decorati a mano, cestini di vimini. Una festa per gli occhi e per il cuore.
Ci sarà un bis molto atteso per la festa dell'Epifania.
Ultime sei gare: Lazio ultima!
E' dal 27 ottobre, Lazio-Cagliari 2-0, che la Lazio non riesce più a vincere in campionato. Nelle ultime sei gare, gli uomini di Petkovic hanno racimolato tre pareggi e tre sconfitte, tre miseri punticini che la relegano all'ultimo posto in classifica alla pari con il derelitto Catania.
Ecco la relativa classifica:
Juventus 18 punti
Roma 13
Genoa e Chievo 11
Napoli e Inter 10
Verona e Torino 9
Cagliari e Sassuolo 8
Milan e Udinese 7
Fiorentina, Parma e Bologna 6
Atalanta, Sampdoria e Livorno 5
Catania e Lazio 3.
La Lazio ha strappato un punto sui campi di Milan, Parma e Sampdoria, ha perso in casa con Genoa e Napoli e sul campo del Torino, segnando 5 gol e incassandone 10. Di questo passo, come potete ben vedere, si va direttamente in serie B. Con tutta la Coppa Italia, la presenza in Europa League e il meraviglioso scudetto primavera. Delitto calcistico a Formello. Sono stati ammazzati 26 campioni di calcio, anche se otto di essi, Klose, Hernanes, Gonzalez, Marchetti, Candreva, Onazi, Biglia e Lulic, saranno protagonisti ai prossimi campionati mondiali.
Chi è stato l'autore dell'efferato delitto?
Ecco la relativa classifica:
Juventus 18 punti
Roma 13
Genoa e Chievo 11
Napoli e Inter 10
Verona e Torino 9
Cagliari e Sassuolo 8
Milan e Udinese 7
Fiorentina, Parma e Bologna 6
Atalanta, Sampdoria e Livorno 5
Catania e Lazio 3.
La Lazio ha strappato un punto sui campi di Milan, Parma e Sampdoria, ha perso in casa con Genoa e Napoli e sul campo del Torino, segnando 5 gol e incassandone 10. Di questo passo, come potete ben vedere, si va direttamente in serie B. Con tutta la Coppa Italia, la presenza in Europa League e il meraviglioso scudetto primavera. Delitto calcistico a Formello. Sono stati ammazzati 26 campioni di calcio, anche se otto di essi, Klose, Hernanes, Gonzalez, Marchetti, Candreva, Onazi, Biglia e Lulic, saranno protagonisti ai prossimi campionati mondiali.
Chi è stato l'autore dell'efferato delitto?
domenica 8 dicembre 2013
A Torino: morte di una squadra chiamata Lazio
La Lazio fu. Ora non c'è più. A Torino, per mano del polacco Glik, è stata definitivamente uccisa una squadra chiamata Lazio, che solo sette mesi fa aveva conquistato la Coppa Italia e guadagnato l'ingresso nell'Europa League. Siamo stati fino al 95' a sperare che l'ennesimo pareggio strappato coi denti salvasse Petkovic e lasciasse respirare ancora i giocatori biancocelesti, ma senza dubbio è stato meglio così, gli ultimi dubbi sono stati cancellati.
No, Petkovic non ce la faceva più. Lotito ha resistito fino all'ultimo, ma partita dopo partita lo scivolone dei biancocelesti è diventato sempre più penoso. La Lazio non riesce più a segnare, e questo è il segno incontrovertibile che le cose debbono cambiare. E' lo stesso andazzo che tre anni fa stava portando la Lazio in serie B con un altro signor allenatore come Ballardini: ma quando tra un gruppo di giocatori e un tecnico anche bravo si crea incompatibilità di gioco, che diventa assoluta improduttività, bisogna cambiare.
Petkovic potrebbe davvero essersi impegnato come futuro tecnico della Svizzera, ma potrebbe anche non averlo fatto: il dubbio però è nato, il solco già scavato si è approfondito, e bisogna cambiare più che in fretta.
Già per giovedì contro il Trabzon dovrà essere in campo un tecnico nuovo, che ci auguriamo possa essere il bravissimo Alberto Bollini. La primavera potrà prenderla Simone Inzaghi. Peccato, perché almeno in Europa Petkovic si era difeso bene. Ma il destino ha voluto così, ed è meglio che così sia accaduto.
Ciao, Vladimir. La tua bella stagione laziale è finita. Qualcosa hai vinto. Ma la Lazio deve vincere ancora.
N.B. A Torino la Lazio ha giocato bene. Peggio ancora. Vuol dire che il fondo non è stato ancora toccato.
No, Petkovic non ce la faceva più. Lotito ha resistito fino all'ultimo, ma partita dopo partita lo scivolone dei biancocelesti è diventato sempre più penoso. La Lazio non riesce più a segnare, e questo è il segno incontrovertibile che le cose debbono cambiare. E' lo stesso andazzo che tre anni fa stava portando la Lazio in serie B con un altro signor allenatore come Ballardini: ma quando tra un gruppo di giocatori e un tecnico anche bravo si crea incompatibilità di gioco, che diventa assoluta improduttività, bisogna cambiare.
Petkovic potrebbe davvero essersi impegnato come futuro tecnico della Svizzera, ma potrebbe anche non averlo fatto: il dubbio però è nato, il solco già scavato si è approfondito, e bisogna cambiare più che in fretta.
Già per giovedì contro il Trabzon dovrà essere in campo un tecnico nuovo, che ci auguriamo possa essere il bravissimo Alberto Bollini. La primavera potrà prenderla Simone Inzaghi. Peccato, perché almeno in Europa Petkovic si era difeso bene. Ma il destino ha voluto così, ed è meglio che così sia accaduto.
Ciao, Vladimir. La tua bella stagione laziale è finita. Qualcosa hai vinto. Ma la Lazio deve vincere ancora.
N.B. A Torino la Lazio ha giocato bene. Peggio ancora. Vuol dire che il fondo non è stato ancora toccato.
La collana verde: 45. In fondo al pozzo
Diletta non spezzò mai quel legame che la univa a Damiano.
Un pomeriggio, lavorando nell'orto del convento, passò per un momento davanti al pozzo, e fu tentata per un istante di strapparsi quella collana e di nasconderla per sempre, evitando qualsiasi curiosità o sorpresa da parte delle consorelle.
Si era già portata la mano al collo, ma sentì come una voce che le diceva: - Non farlo! Perderesti per sempre una grande ricchezza e una forma di energia segreta che per te può essere un'ancora di salvezza -
Così Diletta tenne al collo quel talismano segreto, e non pensò mai più di disfarsene. Non pensò nemmeno una volta che l'uomo l'amasse, che quello fosse un dono d'amore. Sapeva che Damiano ed Ornella in pratica abitavano insieme, e probabilmente convivevano: era così normale, oggi, che un uomo e una donna stessero insieme senza sposarsi, al punto che nessuno più se ne meravigliava. Tranne forse quel prete all'antica che era don Egidio, brontolone e maldicente, e qualche zitella acida che non riusciva ad avere uno straccio d'amore per quanto ne andasse segretamente a caccia.
- Che pensieri cattivi - si diceva Diletta. - O forse sono una zitella acida anch'io, ormai a venticinque anni passati? -
No, non era possibile. Lei aveva detto di no a fior di ragazzi, i suoi genitori l'avevano messa in croce per questo, e costretto a farsi suora. E Damiano, in tutto questo, probabilmente aveva la sua parte, perché lei non riusciva a toglierselo dalla mente. Fratello maggiore? Padre? O forse qualcosa di più profondo e doloroso da chiamare in superficie, da definire con un altro nome, un sentimento così forte e ormai connaturato in lei, e che andava assolutamente tenuto segreto come quella benedetta collana verde.
Un pomeriggio, lavorando nell'orto del convento, passò per un momento davanti al pozzo, e fu tentata per un istante di strapparsi quella collana e di nasconderla per sempre, evitando qualsiasi curiosità o sorpresa da parte delle consorelle.
Si era già portata la mano al collo, ma sentì come una voce che le diceva: - Non farlo! Perderesti per sempre una grande ricchezza e una forma di energia segreta che per te può essere un'ancora di salvezza -
Così Diletta tenne al collo quel talismano segreto, e non pensò mai più di disfarsene. Non pensò nemmeno una volta che l'uomo l'amasse, che quello fosse un dono d'amore. Sapeva che Damiano ed Ornella in pratica abitavano insieme, e probabilmente convivevano: era così normale, oggi, che un uomo e una donna stessero insieme senza sposarsi, al punto che nessuno più se ne meravigliava. Tranne forse quel prete all'antica che era don Egidio, brontolone e maldicente, e qualche zitella acida che non riusciva ad avere uno straccio d'amore per quanto ne andasse segretamente a caccia.
- Che pensieri cattivi - si diceva Diletta. - O forse sono una zitella acida anch'io, ormai a venticinque anni passati? -
No, non era possibile. Lei aveva detto di no a fior di ragazzi, i suoi genitori l'avevano messa in croce per questo, e costretto a farsi suora. E Damiano, in tutto questo, probabilmente aveva la sua parte, perché lei non riusciva a toglierselo dalla mente. Fratello maggiore? Padre? O forse qualcosa di più profondo e doloroso da chiamare in superficie, da definire con un altro nome, un sentimento così forte e ormai connaturato in lei, e che andava assolutamente tenuto segreto come quella benedetta collana verde.
Frosinone: isole pedonali
A Frosinone, sperimentate con successo le isole pedonali. Dopo la buona riuscita a ottobre e novembre in via Aldo Moro, l'esperimento si ripete per tutte le domeniche di dicembre nel centro storico, da oggi 8 dicembre fino al 6 gennaio.
E' il momento di riappropriarsi della città, del gusto di una passeggiata e di una vera socializzazione.
Dopo via Aldo Moro, si recuperano così alla passeggiata Corso della Repubblica e altre vie della parte alta della città, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20.
Una scelta moderna, che si sta imponendo nel nord d'Europa e di America, tra le nazioni più civili.
E' il momento di riappropriarsi della città, del gusto di una passeggiata e di una vera socializzazione.
Dopo via Aldo Moro, si recuperano così alla passeggiata Corso della Repubblica e altre vie della parte alta della città, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20.
Una scelta moderna, che si sta imponendo nel nord d'Europa e di America, tra le nazioni più civili.
Lazio: la squadra degli equivoci
Ledesma o Biglia? Konko o Cavanda? Floccari o Perea? Hernanes o Ederson? Keita o Lulic? Onazi o Gonzalez? E forse potremmo continuare ancora. La Lazio è diventata, piano piano, la squadra degli equivoci. Petkovic non sembra più in grado di scegliere. Gli è venuta a macare all'improvviso quella chiarezza d'idee che per un buon periodo ha dimostrato l'anno scorso, almeno per tutto il girone di andata.
Poi sono cominciati gli equivoci, nati magari da una serie d'incidenti fisici, ma poi sviluppati nel corso delle settimane. La squadra dei doppioni non è stata più una risorsa, per la Lazio, ma la fonte di gravi equivoci tecnici. Da qui la variazione non solo degli uomini, ma anche delle tattiche di gioco, un balletto di numeri nei quali si è perso il tecnico e con lui si sono persi anche i suoi giocatori.
4-1-4-1;4-3-3; 4-3-2-1; 3-5-2. e così via. Qual è lo schema utile, per questa Lazio? Il segreto di una squadra può essere quello di insistere il più possibile sugli stessi uomini e sullo stesso schema, non si può stare a cambiare all'infinito, si finisce per non capirci più nulla. Variare è bene, ma con giudizio e solo quando non se ne può fare a meno. Il turn over è necessario, ma intanto poteva essere riservato solo all'Europa League mettendo in campo una formazione studiata apppositamente per la Coppa, con Berisha, Floccari, Pereirinha, Ederson, Biglia, Perea, Keita, Cana, e altri giocatori ritenuti di rincalzo, ma in realtà di pari valore dei titolari.
Petkovic avrebbe dovuto tener conto di queste gerarchie, ma ha finito per fare un gran minestrone e per non capirci più nulla. Si aggiungano i problemi creati dal desiderio di alcuni "grandi" come Klose ed Hernanes di pensare più ai mondiali che al campionato, rinviando alla prossima primavera il periodo di forma migliore. Lo stesso scadimento di forma di Gonzalez e Lulic potrebbe avere questa origine.
Alla Lazio, ora, è necessaria solo una cosa: chiarezza.
Poi sono cominciati gli equivoci, nati magari da una serie d'incidenti fisici, ma poi sviluppati nel corso delle settimane. La squadra dei doppioni non è stata più una risorsa, per la Lazio, ma la fonte di gravi equivoci tecnici. Da qui la variazione non solo degli uomini, ma anche delle tattiche di gioco, un balletto di numeri nei quali si è perso il tecnico e con lui si sono persi anche i suoi giocatori.
4-1-4-1;4-3-3; 4-3-2-1; 3-5-2. e così via. Qual è lo schema utile, per questa Lazio? Il segreto di una squadra può essere quello di insistere il più possibile sugli stessi uomini e sullo stesso schema, non si può stare a cambiare all'infinito, si finisce per non capirci più nulla. Variare è bene, ma con giudizio e solo quando non se ne può fare a meno. Il turn over è necessario, ma intanto poteva essere riservato solo all'Europa League mettendo in campo una formazione studiata apppositamente per la Coppa, con Berisha, Floccari, Pereirinha, Ederson, Biglia, Perea, Keita, Cana, e altri giocatori ritenuti di rincalzo, ma in realtà di pari valore dei titolari.
Petkovic avrebbe dovuto tener conto di queste gerarchie, ma ha finito per fare un gran minestrone e per non capirci più nulla. Si aggiungano i problemi creati dal desiderio di alcuni "grandi" come Klose ed Hernanes di pensare più ai mondiali che al campionato, rinviando alla prossima primavera il periodo di forma migliore. Lo stesso scadimento di forma di Gonzalez e Lulic potrebbe avere questa origine.
Alla Lazio, ora, è necessaria solo una cosa: chiarezza.
sabato 7 dicembre 2013
Tiro al bersaglio della Lazio primavera all'Avellino: 9-2, doppiette di Sculli e Minala
Passeggiata facile facile della Lazio primavera sull'Avellino, schiacciato da una gragnuola di gol: 9-2, con doppiette di Sculli e dell'esordiente camerunense Minala, un mediano da gol. Sono andati a rete anche Crecco, Fiore, Milani e Sterpone, mentre per l'Avellino hanno accorciato le distanze Evangelista e Martinangelo.
Bel gioco e tanto spettacolo della Lazio campione d'Italia, dominatrice del girone C.
Alberto Bollini, avendo dovuto rinunciare agli squalificati Lombardi e Tounkara, ha schierato: Guerrieri; Pollace, Ilari, Serpieri (Pace), Filippini; Minala, Elez, Crecco (Sterpone); Milani, Fiore, Sculli (Steri).
Chi fermerà la musica di questa Lazio scatenata? Ogni giornata di campionato è uno spettacolo assicurato.
Bel gioco e tanto spettacolo della Lazio campione d'Italia, dominatrice del girone C.
Alberto Bollini, avendo dovuto rinunciare agli squalificati Lombardi e Tounkara, ha schierato: Guerrieri; Pollace, Ilari, Serpieri (Pace), Filippini; Minala, Elez, Crecco (Sterpone); Milani, Fiore, Sculli (Steri).
Chi fermerà la musica di questa Lazio scatenata? Ogni giornata di campionato è uno spettacolo assicurato.
La collana verde: 44. La mano del fabbro
Diletta, da quel giorno, ad ogni movimento del corpo sentiva quella collana sfiorarla delicatamente, ma in modo continuo.Era come una presenza viva che le portava alla mente la mano del fabbro che l'aveva costruita con una delicatezza così miracolosa.
Era peccato? Le sembrava di no: quel dono era stato soltanto un ricambio di gratitudine per quello scialle verde, di cui richiamava il colore, e con il quale si era cinto i fianchi ricoprendo la sua nudità, e poi la gratitudine per quei poveri panni di cui si era rivestito e aveva potuto presentarsi in paese chiudendo quella crudele parentesi di oscurità da cui proveniva e da cui era sembrato tanto sconvolto.
La collana verde di ferro e di smalto voleva dire soltanto un grazie di cuore, un doveroso sdebitarsi per qualcosa che insieme doleva e faceva sorridere quell'uomo.
Ma Damiano, ora, grazie forse anche alla D dei piccoli anelli di ferro, era ogni tanto presente alla mente di Diletta, e forse quella D li univa: Damiano e Diletta.
- Io sto per fare il voto di castità perpetua - si tormentava Diletta - e questa catena non so se mi aiuta oppure rappresenta per me un pensiero che mi assale più volte nel corso della giornata -
Provava però un sottile senso di gioia che le sembrava un sentimento casto, di amore quasi verso un fratello maggiore, quasi verso un padre, dati i venticinque anni di differenza che c'erano fra loro, come una barriera insormontabile.
Che tipo di sentimento fosse quello, Diletta non sapeva precisarlo, ma capiva soltanto che quel che provava era un calore intimo che le dava forza e serenità.
Era peccato? Le sembrava di no: quel dono era stato soltanto un ricambio di gratitudine per quello scialle verde, di cui richiamava il colore, e con il quale si era cinto i fianchi ricoprendo la sua nudità, e poi la gratitudine per quei poveri panni di cui si era rivestito e aveva potuto presentarsi in paese chiudendo quella crudele parentesi di oscurità da cui proveniva e da cui era sembrato tanto sconvolto.
La collana verde di ferro e di smalto voleva dire soltanto un grazie di cuore, un doveroso sdebitarsi per qualcosa che insieme doleva e faceva sorridere quell'uomo.
Ma Damiano, ora, grazie forse anche alla D dei piccoli anelli di ferro, era ogni tanto presente alla mente di Diletta, e forse quella D li univa: Damiano e Diletta.
- Io sto per fare il voto di castità perpetua - si tormentava Diletta - e questa catena non so se mi aiuta oppure rappresenta per me un pensiero che mi assale più volte nel corso della giornata -
Provava però un sottile senso di gioia che le sembrava un sentimento casto, di amore quasi verso un fratello maggiore, quasi verso un padre, dati i venticinque anni di differenza che c'erano fra loro, come una barriera insormontabile.
Che tipo di sentimento fosse quello, Diletta non sapeva precisarlo, ma capiva soltanto che quel che provava era un calore intimo che le dava forza e serenità.
Cave: inaugurato il museo civico
Oggi, sabato 7 dicembre, sarà inaugurato il Museo Civico di Cave, dedicato allo scultore Lorenzo Ferri.
Intervengo il sindaco Massimo Umbertini, l'assessore Sivia Mancini, e gli eredi dello scultore Pietro, Giuseppe e Luce Ferri.
Presenti gli storici dell'arte Tiberia, Economopoulos e Graziani.
Direttore del museo sarà Valeria Romano.
Il museo ha sede in via Cavour 27, ex ospedale Mattei.
Intervengo il sindaco Massimo Umbertini, l'assessore Sivia Mancini, e gli eredi dello scultore Pietro, Giuseppe e Luce Ferri.
Presenti gli storici dell'arte Tiberia, Economopoulos e Graziani.
Direttore del museo sarà Valeria Romano.
Il museo ha sede in via Cavour 27, ex ospedale Mattei.
Otto giocatori laziali protagonisti ai mondiali: Hernanes Klose Marchetti Candreva Lulic Gonzalez Onazi e Biglia
Forse sarà proprio la Lazio, arraccante nel campionato italiano, la squadra che fornirà il maggior numero di protagonisti ai prossimi campionati mondiali di calcio in Brasile nel giugno del 2014.
Sono ben otto, infatti, i calciatori della Lazio che parteciperanno ai mondiali con le rispettive nazionali.
Intanto il padrone di casa Anderson Hernanes, che rientrando in forma al momento giusto potrà riprendersi quel ruolo di protagonista che finora Scolari gli ha concesso solo parzialmente, in quanto lontano dalla forma spettacolare di un anno fa, quando tutto gli riusciva facile e bello. E poi i due azzurri Marchetti e Candreva, che avranno un compito difficilissimo contro Inghilterra e Uruguay, quest'ultimo favorito nel nostro girone, con Tata Gonzalez in prima fila, anche lui a caccia della forma migliore in una stagione in cui nella Lazio non riesce a confermare le condizioni di salute che ne fanno un gladiatore in campo.
In uno dei gironi, saranno addirittura tre i giocatori lziali a contendersi il passaggio alle fasi finali: il nigeriano Onazi, venti anni, a caccia di gloria; il bosniaco Lulic, altro maratoneta instancabile, e infine l'argentino Biglia, regista di centrocampo. Purtroppo uno dei tre non potrà accedere alle fasi finali.
Un ruolo a parte spetta a Miro Klose, centravanti dela nazionale tedesca, in cerca di gloria come cannoniere assoluto dei mondiali e della nazionale di Germania.
Davvero incomprensibile che una squadra che può presentare tanti protagonisti mondiali non riesca a trovare ancora se stessa nel campionato italiano.
Sono ben otto, infatti, i calciatori della Lazio che parteciperanno ai mondiali con le rispettive nazionali.
Intanto il padrone di casa Anderson Hernanes, che rientrando in forma al momento giusto potrà riprendersi quel ruolo di protagonista che finora Scolari gli ha concesso solo parzialmente, in quanto lontano dalla forma spettacolare di un anno fa, quando tutto gli riusciva facile e bello. E poi i due azzurri Marchetti e Candreva, che avranno un compito difficilissimo contro Inghilterra e Uruguay, quest'ultimo favorito nel nostro girone, con Tata Gonzalez in prima fila, anche lui a caccia della forma migliore in una stagione in cui nella Lazio non riesce a confermare le condizioni di salute che ne fanno un gladiatore in campo.
In uno dei gironi, saranno addirittura tre i giocatori lziali a contendersi il passaggio alle fasi finali: il nigeriano Onazi, venti anni, a caccia di gloria; il bosniaco Lulic, altro maratoneta instancabile, e infine l'argentino Biglia, regista di centrocampo. Purtroppo uno dei tre non potrà accedere alle fasi finali.
Un ruolo a parte spetta a Miro Klose, centravanti dela nazionale tedesca, in cerca di gloria come cannoniere assoluto dei mondiali e della nazionale di Germania.
Davvero incomprensibile che una squadra che può presentare tanti protagonisti mondiali non riesca a trovare ancora se stessa nel campionato italiano.
Lazio-Avellino primavera: attenzione agli ultimi!
Arriva al Fersini, oggi pomeriggio sabato 7 dicembre, l'Avellino ultimo in classifica, contro la Lazio di Alberto Bollini, dominatrice del girone e campione d'Italia. Tutto facile? Galoppata dei biancocelesti, che hanno eliminato il Napoli dalla Coppa Italia e hanno vinto a Firenze contro la fortissima Fiorentina che era in testa alla classifica?
Nel calcio non c'è mai nulla di troppo facile, e attenzione alle sorprese dei testa-coda. Comunque, anche oggi sarà uno spettacolo da non mancare, con tutta la serie dei piccoli campioni da ammirare, da Strakosha a Fiore, da Elez a Oikonomidis, e a tutti i ragazzi dello splendido vivaio della Lazio, orgoglio del giovane calcio romano.
Nel calcio non c'è mai nulla di troppo facile, e attenzione alle sorprese dei testa-coda. Comunque, anche oggi sarà uno spettacolo da non mancare, con tutta la serie dei piccoli campioni da ammirare, da Strakosha a Fiore, da Elez a Oikonomidis, e a tutti i ragazzi dello splendido vivaio della Lazio, orgoglio del giovane calcio romano.
venerdì 6 dicembre 2013
Bellegra: proteste per la chiusura della Guardia Medica
Il sindaco di Bellegra, Domenico Moselli, ha ricevuto ieri la comunicazione della ASL RMG della chiusura della Guardia Medica, decisione presa perché la popolazione è inferiore ai cinquemila abitanti e per lo scarso numero di interventi medici.
Il Comune di Bellegra si opporrà a tutti i costi a questa amara decisione, che segue anche il disagio del territorio dopo la chiusura dell'ospedale di Subiaco.
La Guardia Medica di Bellegra, inoltre, copre anche la popolazione di Roiate, Rocca Santo Stefano, Cerreto e Gerano, i cui cittadini, come quelli di Bellegra, resteranno scoperti per tutte le notti e per i giorni prefestivi e festivi.
Bellegra è decisa a difendere e mantenere con ogni mezzo il suo presidio di Guardia Medica.
Il Comune di Bellegra si opporrà a tutti i costi a questa amara decisione, che segue anche il disagio del territorio dopo la chiusura dell'ospedale di Subiaco.
La Guardia Medica di Bellegra, inoltre, copre anche la popolazione di Roiate, Rocca Santo Stefano, Cerreto e Gerano, i cui cittadini, come quelli di Bellegra, resteranno scoperti per tutte le notti e per i giorni prefestivi e festivi.
Bellegra è decisa a difendere e mantenere con ogni mezzo il suo presidio di Guardia Medica.
Torna Klose: a Torino si riparte
Petkovic ha quindici giorni e quattro partite a disposizione per dimostrare che la Lazio è ancora viva. Torino, Trabzon, Livorno, Verona. Quattro traguardi tutti raggiungibili, se ci si mette un po' di buona volontà.
A Torino rientra Miro Klose, finora praticamente assente dal campionato della Lazio, se si esclude il 2-0 col Cagliari che resta la nostra ultima vittoria in campionato...un mese e mezzo fa. La Lazio, si sa, è stata formattata attorno al grande campione di Germania, e quando manca lui manca il basamento della colonna. Gli altri sono dei surrogati, più o meno validi, ma senza il basamento la colonna non regge. A Torino torna Klose, e la Lazio sembra respirare di nuovo, anche se continuano le disgrazie come quella che ha colpito anche Tata Gonzalez.
Un altro grande che dovrebbe tornare è il profeta Hernanes, talmente distratto da non ricordarsi neppure di andare a salutare i suoi tifosi della curva nord. Sta pensando ad altro, ora chiede scusa e spera di farsi perdonare. Anche lui deve praticamente ancora cominciare la sua stagione biancoceleste, e senza il duo Klose-Hernanes che Lazio volete che sia stata? Ma dovranno ben cominciare, entrambi, ed allora le cose potranno veramente cambiare.
Da qui a Natale...ne potremmo ancora vedere delle belle. Petkovic vede in pericolo il suo panettone marca Lotito, ma fa ancora in tempo ad afferrarlo e a condirlo con un ottimo spumante. Klose ed Hernanes dovrebbero aiutare il povero Vladimir, ridotto a mendicare un pizzico di fiducia, lui che a questa Lazio ci ha sempre creduto.
A Torino rientra Miro Klose, finora praticamente assente dal campionato della Lazio, se si esclude il 2-0 col Cagliari che resta la nostra ultima vittoria in campionato...un mese e mezzo fa. La Lazio, si sa, è stata formattata attorno al grande campione di Germania, e quando manca lui manca il basamento della colonna. Gli altri sono dei surrogati, più o meno validi, ma senza il basamento la colonna non regge. A Torino torna Klose, e la Lazio sembra respirare di nuovo, anche se continuano le disgrazie come quella che ha colpito anche Tata Gonzalez.
Un altro grande che dovrebbe tornare è il profeta Hernanes, talmente distratto da non ricordarsi neppure di andare a salutare i suoi tifosi della curva nord. Sta pensando ad altro, ora chiede scusa e spera di farsi perdonare. Anche lui deve praticamente ancora cominciare la sua stagione biancoceleste, e senza il duo Klose-Hernanes che Lazio volete che sia stata? Ma dovranno ben cominciare, entrambi, ed allora le cose potranno veramente cambiare.
Da qui a Natale...ne potremmo ancora vedere delle belle. Petkovic vede in pericolo il suo panettone marca Lotito, ma fa ancora in tempo ad afferrarlo e a condirlo con un ottimo spumante. Klose ed Hernanes dovrebbero aiutare il povero Vladimir, ridotto a mendicare un pizzico di fiducia, lui che a questa Lazio ci ha sempre creduto.
giovedì 5 dicembre 2013
La collana verde: 43. il segreto di Diletta
- Diletta, dovevo darle da tempo questo piccolo oggetto che ho preparato per lei -
Diletta non avrebbe voluto accettare, ma proprio per evitare una prevedibile protesta di Damiano che avrebbe richiamato la curiosità della gente, fece un piccolo sorriso e accettò il dono mormorando un timido grazie. Era arrossita visibilmente, ma il velo aveva nascosto quasi per intero la sua emozione.
Anche Damiano era rientrato rapidamente nell'officina per non dare nell'occhio, ma era stato felice che Diletta avesse accettato il piccolo dono per il quale aveva lavorato per mesi nei ritagli del suo lavoro normale.
Diletta aveva nascosto con gesto tranquillo il pacchetto nell'ampia tasca del suo saio, riprendendo il passo normale. Ma dentro di sé sentiva l'anima in subbuglio e il cuore le batteva a ritmo frenetico. Aspettò di essere completamente sola nella sua cameretta per aprire l'involto, e quando nella scatolina vide il riflesso smeraldino della piccola e preziosa collana, provò un'emozione grandissima . Il primo suo impulso fu quello di nascondere il dono, ma una forza incontenibile la indusse a indossare immediatamente la collana sotto il saio e la maglietta intima, in modo che nessuna sorella la potesse vedere.
Avrebbe mantenuto il segreto per sempre, oppure si sarebbe disfatta di un dono così significativo? Per il momento l'avrebbe tenuto nascosto proprio per evitare uno scandalo: l'errore era stato quello di accettarlo, ed ora doveva cercare di non mostrarlo ad alcuno. Sentiva dentro di sé una voce segreta e fortissima che le diceva di tenere caro quel dono, perché il destino aveva deciso per lei.
Diletta non avrebbe voluto accettare, ma proprio per evitare una prevedibile protesta di Damiano che avrebbe richiamato la curiosità della gente, fece un piccolo sorriso e accettò il dono mormorando un timido grazie. Era arrossita visibilmente, ma il velo aveva nascosto quasi per intero la sua emozione.
Anche Damiano era rientrato rapidamente nell'officina per non dare nell'occhio, ma era stato felice che Diletta avesse accettato il piccolo dono per il quale aveva lavorato per mesi nei ritagli del suo lavoro normale.
Diletta aveva nascosto con gesto tranquillo il pacchetto nell'ampia tasca del suo saio, riprendendo il passo normale. Ma dentro di sé sentiva l'anima in subbuglio e il cuore le batteva a ritmo frenetico. Aspettò di essere completamente sola nella sua cameretta per aprire l'involto, e quando nella scatolina vide il riflesso smeraldino della piccola e preziosa collana, provò un'emozione grandissima . Il primo suo impulso fu quello di nascondere il dono, ma una forza incontenibile la indusse a indossare immediatamente la collana sotto il saio e la maglietta intima, in modo che nessuna sorella la potesse vedere.
Avrebbe mantenuto il segreto per sempre, oppure si sarebbe disfatta di un dono così significativo? Per il momento l'avrebbe tenuto nascosto proprio per evitare uno scandalo: l'errore era stato quello di accettarlo, ed ora doveva cercare di non mostrarlo ad alcuno. Sentiva dentro di sé una voce segreta e fortissima che le diceva di tenere caro quel dono, perché il destino aveva deciso per lei.
Colle di Fuori: ritrovati i due ragazzi scomparsi
Sospiro di sollievo a Colle di Fuori, la popolosa frazione di Rocca Priora nei dintorni di San Cesareo: i due ragazzi scomparsi, Lorenzo Sordini e Valerian Acatronei, sono stati ritrovati dopo cinque giorni di affannose ricerche. La fuga dei due quattordicenni era dovuta a dei cattivi voti scolastici. Sono stati rintracciati mentre facevano allegramente degli acquisti in un supermercato di Tor Vergata.
Lorenzo a Valerian si erano attrezzati adeguatamente, rubando in casa una bella cifra di denaro con la quale hanno proveduto a trascorrere una divertente vacanza, spedendo alle famiglie anche degli allegri sms con cui facevano sapere di stare mangiando carne alla brace.
Lorenzo a Valerian si erano attrezzati adeguatamente, rubando in casa una bella cifra di denaro con la quale hanno proveduto a trascorrere una divertente vacanza, spedendo alle famiglie anche degli allegri sms con cui facevano sapere di stare mangiando carne alla brace.
Lazio: ci consoliamo con Keita e Perea
Non tutto è triste, all'orizzonte biancoceleste. Tra nuvoloni grigi che non promettono niente di buono, ogni tanto appare uno squarcio d'azzurro che ci fa bene sperare per l'avvenire. Quel gol di Keita contro il Napoli, meraviglioso per finezza di esecuzione, fa già coppia con quello, di elegante geometria, sul terreno del Parma. Due squarci di gran classe in un ragazzo di diciotto anni appena alle sue prime apparizioni come titolare in serie A. Se facciamo il conto dei minuti giocati, quei due gol ci danno un rapporto molto alto, che solo un giocatore di grande avvenire può vantare.
Altrettanto dicasi di Brayan Perea, un altro attaccante, stavolta punta pura, che ha giocato poco e segnato due bei gol, quello di Bergamo e quello, assai prezioso, di Varsavia, con una doppia avvitata di testa che ha spiazzato l'intera difesa del Legia.
Anche i gol di Perea sono indice di bravura e di concretezza. Insistendo su queste due punte, l'attacco della Lazio, per l'avvenire,appare ben coperto e assai promettente.
Se aggiungiamo anche la lenta maturazione di Felipe Anderson, apparso anche lui in crescita a Varsavia, la fallimentare campagna acuisti della Lazio non appare più tale.
Lotito e Tare hanno ben lavorato, per l'avvenire più che per il presente. Al presente dovrebbe pensare il tecnico: peccato che Petkovic stia vivendo sulla graticola quelli che porebbero essere i suoi ultimi giorni in biancoceleste. Lotito gli ha dato altri quattro incontri di tempo: Torino, Trabzon, Livorno e Verona, giusto giusto tra qui e Natale. Ma riuscirà Petrkovic ad arrivare a questo panettone? Oppure questo meraviglioso dolce natalizio risulterà troppo indigesto per il delicato stomaco della Lazio?
Altrettanto dicasi di Brayan Perea, un altro attaccante, stavolta punta pura, che ha giocato poco e segnato due bei gol, quello di Bergamo e quello, assai prezioso, di Varsavia, con una doppia avvitata di testa che ha spiazzato l'intera difesa del Legia.
Anche i gol di Perea sono indice di bravura e di concretezza. Insistendo su queste due punte, l'attacco della Lazio, per l'avvenire,appare ben coperto e assai promettente.
Se aggiungiamo anche la lenta maturazione di Felipe Anderson, apparso anche lui in crescita a Varsavia, la fallimentare campagna acuisti della Lazio non appare più tale.
Lotito e Tare hanno ben lavorato, per l'avvenire più che per il presente. Al presente dovrebbe pensare il tecnico: peccato che Petkovic stia vivendo sulla graticola quelli che porebbero essere i suoi ultimi giorni in biancoceleste. Lotito gli ha dato altri quattro incontri di tempo: Torino, Trabzon, Livorno e Verona, giusto giusto tra qui e Natale. Ma riuscirà Petrkovic ad arrivare a questo panettone? Oppure questo meraviglioso dolce natalizio risulterà troppo indigesto per il delicato stomaco della Lazio?
mercoledì 4 dicembre 2013
Lazio-Napoli primavera 4-3, Lazio ai quarti, doppiette di Tounkara e Fiore
Partita vittoriosa della Lazio sul Napoli per gli ottavi di finale della Coppa Italia; un rocambolesco 4-3, con doppiette di Tounkara e di Fiore, Lazio sul 4-1 nel primo tempo (rete del Napoli con Tutino sul 3-0).
Espulsi nella Lazio Pollace nel primo tempo e Ilari nella ripresa, Lazio ridotta in nove, Napoli in rimonta con Rubino e con Tutino su rigore negli ultimi nove minuti. L'arbitro ha concesso anche un lungo recupero di 7 minuti, e gli azzurri hanno tentato di raggiungere il pareggio inutilmente, con i biancocelesti ridotti in otto per un infortunio.
La Lazio dunque continua la sua marcia imbattibile anche in Coppa Italia, malgrado tutte le contrarietà.
Espulsi nella Lazio Pollace nel primo tempo e Ilari nella ripresa, Lazio ridotta in nove, Napoli in rimonta con Rubino e con Tutino su rigore negli ultimi nove minuti. L'arbitro ha concesso anche un lungo recupero di 7 minuti, e gli azzurri hanno tentato di raggiungere il pareggio inutilmente, con i biancocelesti ridotti in otto per un infortunio.
La Lazio dunque continua la sua marcia imbattibile anche in Coppa Italia, malgrado tutte le contrarietà.
Oggi Lazio-Napoli primavera, ottavi di Coppa Italia
Oggi pomeriggio, ore 14.30, al campo Fersini di Formello, rivincita Lazio-Napoli, stavolta per la primavera. Sono gli ottavi di Coppa Italia, partita secca: chi vince passa direttamente ai quarti.
La Lazio primavera è capolista del girone C, mentre il Napoli è al quinto posto, ma anche gli azzurri di Saurini sono in ottima forma e reduci da una serie di successi.
Comunque la Lazio di Alberto Bollini è favorita, con i suoi nazionali Lombardi e Crecco, e una formazione piena di giovani campioni come Strakosha, Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini, Murgia, Elez,Oikonomidis, Fiore, Tounkara, squalificato per il campionato ma non per la Coppa: e Tounkara ha un piede magico come il suo gemellino Balde Diao Keita, ultima grande rivelazione della serie A a soli diciotto anni. Tounkara ne ha diciassette, e se riesce a mantenere i nervi a posto è un fuoriclasse anche lui.
La Lazio primavera è capolista del girone C, mentre il Napoli è al quinto posto, ma anche gli azzurri di Saurini sono in ottima forma e reduci da una serie di successi.
Comunque la Lazio di Alberto Bollini è favorita, con i suoi nazionali Lombardi e Crecco, e una formazione piena di giovani campioni come Strakosha, Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini, Murgia, Elez,Oikonomidis, Fiore, Tounkara, squalificato per il campionato ma non per la Coppa: e Tounkara ha un piede magico come il suo gemellino Balde Diao Keita, ultima grande rivelazione della serie A a soli diciotto anni. Tounkara ne ha diciassette, e se riesce a mantenere i nervi a posto è un fuoriclasse anche lui.
Palestrina: anche Giorgio Albertazzi nella stagione teatrale
Stagione teatrale ricca di eventi all'Auditorium "G. Pierluigi" a Palestrina.
Prende avvio venerdì 6 dicembre con il cabaret di Michele La Ginestra, ancora cabaret per bambini l'8 dicembre e il 6 gennaio con Paolo Scannavino, mentre lo spettacolo di punta sarà costituito il 22 dicembre alle 17.30 dal grande Giorgio Albertazzi con "Miti ed Eroi".
Si chiude il 18 gennaio con uno show di Luciano Lembo.
Prende avvio venerdì 6 dicembre con il cabaret di Michele La Ginestra, ancora cabaret per bambini l'8 dicembre e il 6 gennaio con Paolo Scannavino, mentre lo spettacolo di punta sarà costituito il 22 dicembre alle 17.30 dal grande Giorgio Albertazzi con "Miti ed Eroi".
Si chiude il 18 gennaio con uno show di Luciano Lembo.
Ergys Kace, un difensore albanese per la Lazio
Per gennaio, la Lazio deve correre ai ripari per la difesa, e sta pensando a un giovanissimo albanese, Ergys Kace. Milita nel Salonicco, serie A greca, è nato l'8 aprile del 1993, ha dunque soltanto venti anni, ma già una buona esperienza. Nel Salonicco ha disputato 27 incontri e segnato anche un gol, viene impiegato da centrocampista, ma nella nazionale albanese il direttore tecnico Gianni De Biasi lo utilizza stabilmente come terzino: ha giocato sei volte accanto ai laziali Berisha e Cana, segnando anche un gol, e fa parte di un settore difensivo dimostratosi molto valido anche in campo internazionale.
Ergys Kace attualmente è poco utilizzato dal Salonicco, sicché sta cercando una squadra forte per gennaio. E' seguito da alcune squadre europee, ma Tare ha fatto un'offerta secca di due milioni alla squadra greca per cercare di anticipare le mosse delle altre pretendenti.
Tare infatti è convinto che Kace possa rappresentare per la Lazio un elemento molto utile per rafforzare la difesa, ultimamente apparsa piuttosto traballante.
Il giovane difensore albanese ha un fisico agile e scattante, è alto solo 1.63 e pesa 54 chilogrammi, ed ha la caratteristica di entrare subito in forma. Per la Lazio rappresenterebbe una soluzione ai tanti guai difensivi, alla lentezza e alle distrazioni piuttosto frequenti del reparto arretrato.
Tecnicamente, Ergys Kace appare bene impostato, ed ha davanti a sé delle ampie prospettive di miglioramento e di lunghi anni di carriera.
Vedremo se Lotito darà carta libera a Tare anche questa volta.
Ergys Kace attualmente è poco utilizzato dal Salonicco, sicché sta cercando una squadra forte per gennaio. E' seguito da alcune squadre europee, ma Tare ha fatto un'offerta secca di due milioni alla squadra greca per cercare di anticipare le mosse delle altre pretendenti.
Tare infatti è convinto che Kace possa rappresentare per la Lazio un elemento molto utile per rafforzare la difesa, ultimamente apparsa piuttosto traballante.
Il giovane difensore albanese ha un fisico agile e scattante, è alto solo 1.63 e pesa 54 chilogrammi, ed ha la caratteristica di entrare subito in forma. Per la Lazio rappresenterebbe una soluzione ai tanti guai difensivi, alla lentezza e alle distrazioni piuttosto frequenti del reparto arretrato.
Tecnicamente, Ergys Kace appare bene impostato, ed ha davanti a sé delle ampie prospettive di miglioramento e di lunghi anni di carriera.
Vedremo se Lotito darà carta libera a Tare anche questa volta.
martedì 3 dicembre 2013
La collana verde: 42. Il dono di Damiano
- Devo fare un dono a quella ragazza - si propose Damiano, pensando con gratitudine a quello che Rosetta aveva fatto per lui tanti anni prima.
- Come ho fatto a dimenticarmi? Sono stato davvero un ingrato: non so che cosa penserà di me: il minimo, è che sono un egoista -
- Sarà un dono costruito con le mie mani, così che lei lo sappia e non se ne dimentichi -
Nella sua fucina, lavorando il ferro battuto con la perizia di un orafo, Damiano fabbricò una bella collana, con piccoli anelli che avevano la forma di una D maiuscola. Dopo che li ebbe agganciati uno all'altro, riuscì a smaltarli di verde, con dei riflessi che li facevano sembrare smeraldi. Riuscì un gioiello meraviglioso, che richiese tutta la perizia dell'uomo. Alla luce del sole, la collana faceva un grande effetto che sorprese lo stesso artigiano.
- Ci ho messo tutto il mio cuore - disse dentro di sé. - Ora debbo trovare l'occasione di fargliela avere in modo che non possa rifiutarla. E' quasi una suora, le mancano solo i voti, e fra questi ci sarà forse anche quello di non possedere gioielli -
Damiano attese pazientemente che Diletta passasse un giorno davanti all'officina: non avrebbe osato portargliela né in convento né in ospedale, sarebbe stata un'audacia che avrebbe rovinato tutto, impedendo all'aspirante suora di accettare.
Mise la collana in una scatolina di cartone, ne fece un piccolo pacchetto, e attese il momento in cui Rosetta, ormai Diletta, passasse lì davanti come faceva talvolta per spostarsi dall'ospedale al convento. Quando Diletta, con il suo saio grigio, e con il solito passo sollecito e sicuro, comparve davanti all'officina, Damiano uscì e le andò incontro porgendole il pacchetto.
- Come ho fatto a dimenticarmi? Sono stato davvero un ingrato: non so che cosa penserà di me: il minimo, è che sono un egoista -
- Sarà un dono costruito con le mie mani, così che lei lo sappia e non se ne dimentichi -
Nella sua fucina, lavorando il ferro battuto con la perizia di un orafo, Damiano fabbricò una bella collana, con piccoli anelli che avevano la forma di una D maiuscola. Dopo che li ebbe agganciati uno all'altro, riuscì a smaltarli di verde, con dei riflessi che li facevano sembrare smeraldi. Riuscì un gioiello meraviglioso, che richiese tutta la perizia dell'uomo. Alla luce del sole, la collana faceva un grande effetto che sorprese lo stesso artigiano.
- Ci ho messo tutto il mio cuore - disse dentro di sé. - Ora debbo trovare l'occasione di fargliela avere in modo che non possa rifiutarla. E' quasi una suora, le mancano solo i voti, e fra questi ci sarà forse anche quello di non possedere gioielli -
Damiano attese pazientemente che Diletta passasse un giorno davanti all'officina: non avrebbe osato portargliela né in convento né in ospedale, sarebbe stata un'audacia che avrebbe rovinato tutto, impedendo all'aspirante suora di accettare.
Mise la collana in una scatolina di cartone, ne fece un piccolo pacchetto, e attese il momento in cui Rosetta, ormai Diletta, passasse lì davanti come faceva talvolta per spostarsi dall'ospedale al convento. Quando Diletta, con il suo saio grigio, e con il solito passo sollecito e sicuro, comparve davanti all'officina, Damiano uscì e le andò incontro porgendole il pacchetto.
Frosinone: festival del cinema
Anche Frosinone avrà il suo Festival del Cinema, intitolato a Nino Manfredi.
Avrà luogo dal 12 al 14 dicembre, organizzato da Gianluca Volpari, con il patrocinio del Comune di Frosinone.
Il festival è stato presentato ieri pomeriggio lunedì 2 dicembre nel magnifico ambiente della Villa Comunale, e sarà dedicato al cinema indipendente, con protagonisti i migliori cineasti giovani. Saranno presentati 4 lungometraggi, 6 cortometraggi e 7 documentari. Le tre giornate saranno dirette dal cineasta Mario Sesti, e verrà assegnato un Premio del Pubblico con il voto degli spettatori.
Avrà luogo dal 12 al 14 dicembre, organizzato da Gianluca Volpari, con il patrocinio del Comune di Frosinone.
Il festival è stato presentato ieri pomeriggio lunedì 2 dicembre nel magnifico ambiente della Villa Comunale, e sarà dedicato al cinema indipendente, con protagonisti i migliori cineasti giovani. Saranno presentati 4 lungometraggi, 6 cortometraggi e 7 documentari. Le tre giornate saranno dirette dal cineasta Mario Sesti, e verrà assegnato un Premio del Pubblico con il voto degli spettatori.
Lazio: spazziamo gli equivoci, ripartiamo da zero
Con una difesa così, non si va lontano, anzi si va all'inferno. Dodici gol in tre soli incontri, due con la Juventus, uno col Napoli. Una Lazio davvero ingenua, con errori che fanno ridere se non facessero piangere la tifoseria.
Ripartiamo da zero, spazziamo gli equivoci, affidiamo la squadra a Bollini, anche se c'è un Di Matteo libero sulla piazza che potrebbe raddrizzare le cose in quattro e quattr'otto. Perché, una volta impostata una difesa decente magari con Biava e Diaz, tutto il resto della squadra potrebbe tornare a girare per il verso giusto.
Petkovic è con la mente in Svizzera, la Lazio gli sta sfuggendo di mano, non si può andare avanti ad episodi, come il bellissimo sprazzo di un Keita che meritava di giocare dall'inizio e non soltanto nei venti minuti finali.
Ci spiace fare questo tipo di discorso con un gentiluomo come Petkovic, ma si sa che quando le situazioni ti scivolano di mano è meglio non esitare e tagliare subito la testa al toro. Inutile continuare a strascicare una rete bucata che non pesca più pesci, che non riesce più a fare punti, ma solo a beccare gol a grappoli. Ci ricorda tanto la Lazio di Ballardini, incolpevole personalmente, ma incapace di farsi ascoltare e trascinato dagli eventi quando questi assumono una piega che nessuno riesce a cambiare.
Cambiare tecnico è purtroppo l'unica soluzione possibile, anche se non piace a Lotito. Ai tifosi laziali spiace soltanto sorbirsi le sghignazzate di Pandev e di Zarate, decisi a prendersi la loro vendetta per essere stati strapazzati da Lotito.
Rimane l'Europa League, da salvare a tutti i costi. Come rimane da salvare un campionato che non può più regalarci niente: ma bisogna spezzare la catena della sconfitta facile e puntuale, inesorabile come la malasorte.
Ripartiamo da zero, spazziamo gli equivoci, affidiamo la squadra a Bollini, anche se c'è un Di Matteo libero sulla piazza che potrebbe raddrizzare le cose in quattro e quattr'otto. Perché, una volta impostata una difesa decente magari con Biava e Diaz, tutto il resto della squadra potrebbe tornare a girare per il verso giusto.
Petkovic è con la mente in Svizzera, la Lazio gli sta sfuggendo di mano, non si può andare avanti ad episodi, come il bellissimo sprazzo di un Keita che meritava di giocare dall'inizio e non soltanto nei venti minuti finali.
Ci spiace fare questo tipo di discorso con un gentiluomo come Petkovic, ma si sa che quando le situazioni ti scivolano di mano è meglio non esitare e tagliare subito la testa al toro. Inutile continuare a strascicare una rete bucata che non pesca più pesci, che non riesce più a fare punti, ma solo a beccare gol a grappoli. Ci ricorda tanto la Lazio di Ballardini, incolpevole personalmente, ma incapace di farsi ascoltare e trascinato dagli eventi quando questi assumono una piega che nessuno riesce a cambiare.
Cambiare tecnico è purtroppo l'unica soluzione possibile, anche se non piace a Lotito. Ai tifosi laziali spiace soltanto sorbirsi le sghignazzate di Pandev e di Zarate, decisi a prendersi la loro vendetta per essere stati strapazzati da Lotito.
Rimane l'Europa League, da salvare a tutti i costi. Come rimane da salvare un campionato che non può più regalarci niente: ma bisogna spezzare la catena della sconfitta facile e puntuale, inesorabile come la malasorte.
lunedì 2 dicembre 2013
Il Napoli strapazza la Lazio: 4-2, difesa impresentabile. Di Matteo in vista?
Troppo debole in difesa, la Lazio, per poter sperare di contrapporsi efficacemente al Napoli di Rafa Benitez. Quattro reti al passivo sono troppe anche per una squadra che si è battuta con orgoglio in avanti, sostenendo l'urto dei partenopei per due terzi della partita. Poi una serie di errori diffensivi, ultimo quello clamoroso di Ciani che ha dato il quarto gol al Napoli, ha spalancato ai partenopei le porte di una vittoria fin troppo facile.
La Lazio ha reagito bene al gol di avvio di Higuain pareggiando subito con un'autorete di Behrami. Ma l'ex biancoceleste Pandev ci ha di nuovo infilzati, rendendo inutile lo sforzo dei centrocampisti e degli attaccanti.
La seconda rete di Higuain ha tagliato la testa al toro e le ultime speranze della Lazio, riattivate dall'ingreso del giovane Keita, che con la sua bella rete ha per un momento illuso sulla possibilità di agguantare un clamoroso pareggio.
Poi l'erroraccio di Ciani ha messo tutti seduti i biancocelesti. Siamo tornato alla gragnuola di gol al passivo proprio come all'inizio del campionato. Una stagione che, se continua così, sarà da gettare al vento, e a questo punto sarà ben difficile raddrizzare decorosamente la barca laziale.
Ora ci aspetta la bruutta trasferta di Torino contro i granata, e credere che la Lazio possa reagire vigorosamente appare soltanto un sogno. Lotito e Petkovic s'incontrino presto e decidano sul da farsi. Sembra che sia disponibile un ottimo Di Matteo, e sarebbe la soluzione migliore, trattandosi di un uomo di grande energia e di grande esperienza.
La Lazio ha reagito bene al gol di avvio di Higuain pareggiando subito con un'autorete di Behrami. Ma l'ex biancoceleste Pandev ci ha di nuovo infilzati, rendendo inutile lo sforzo dei centrocampisti e degli attaccanti.
La seconda rete di Higuain ha tagliato la testa al toro e le ultime speranze della Lazio, riattivate dall'ingreso del giovane Keita, che con la sua bella rete ha per un momento illuso sulla possibilità di agguantare un clamoroso pareggio.
Poi l'erroraccio di Ciani ha messo tutti seduti i biancocelesti. Siamo tornato alla gragnuola di gol al passivo proprio come all'inizio del campionato. Una stagione che, se continua così, sarà da gettare al vento, e a questo punto sarà ben difficile raddrizzare decorosamente la barca laziale.
Ora ci aspetta la bruutta trasferta di Torino contro i granata, e credere che la Lazio possa reagire vigorosamente appare soltanto un sogno. Lotito e Petkovic s'incontrino presto e decidano sul da farsi. Sembra che sia disponibile un ottimo Di Matteo, e sarebbe la soluzione migliore, trattandosi di un uomo di grande energia e di grande esperienza.
San Cesareo: al nuovo centro commerciale, 250 posti di lavoro
Immediato successo al nuovo centro commerciale La Noce, a San Cesareo, inaugurato lo scorso venerdì 29 novembre.
Il centro è subito diventato un importante luogo di aggregazione. Cinquanta negozi, tra cui a pianterreno quelli agroalimentari della Conad che dominano la scena. Poi, abbigliamento, elettronica, arredamento, ristorazione, pizzeria. Tecnologia all'avanguardia con le fibre ottiche. Parcheggi aperti e coperti per tutti. E soprattutto, 250 nuovi posti di lavoro per i giovani.
Il centro è subito diventato un importante luogo di aggregazione. Cinquanta negozi, tra cui a pianterreno quelli agroalimentari della Conad che dominano la scena. Poi, abbigliamento, elettronica, arredamento, ristorazione, pizzeria. Tecnologia all'avanguardia con le fibre ottiche. Parcheggi aperti e coperti per tutti. E soprattutto, 250 nuovi posti di lavoro per i giovani.
Floccari sempre a segno con il Napoli e Lazio imbattuta
Klose non ce la fa a rientrare stasera contro il Napoli, ma nessuna paura: c'è pronto Floccari, che contro il Napoli ha sempre segnato all'Olimpico. Floccari ha giocato con la Lazio per tre stagioni. Ebbene, per tutte e tre le volte Lazio-Napoli all'Olimpico ha visto sempre Sergio Floccari andare a segno. Altri tre gol al Napoli Floccari li ha segnati quando giocava nell'Atalanta e nel Genoa.
Con la Lazio, cominciò il 4 aprile 2010: Lazio-Napoli 1-1, gol laziale del centravanti calabrese, che a fine stagione - arrivato solo a gennaio - mise a segno sei reti con la Lazio in campionato (più due con la maglia del Genoa) e un gol anche in Coppa Italia.
Nel campionato successivo, il 14 novembre, Lazio-Napoli 2-0, gol di Zarate e di Floccari, che chiuse il campionato laziale con 8 reti all'attivo.
Nella stagione 2011-12, Floccari andò a giocare nel Parma. Ma, tornato a Roma, eccolo ancora andare a segno contro il Napoli all'Olimpico, nell' incontro del 10 febbraio 2013, chiusosi sull'uno pari.. Sergio Floccari chiuse poi il campionato nella Lazio con 6 reti all'attivo, più 5 nell'Europa League. In totale, in tre campionati, Floccari ha segnato con la Lazio 26 reti, di cui 20 in campionato e 6 nelle coppe. Ma con il Napoli all'Olimpico, ha sempre lasciato il segno, e la Lazio è rimasta imbattuta. Sarà così anche stasera?
La Lazio scenderà in campo con il 4-1-4-1, con Marchetti; Konko, Cana, Ciani, Radu: Ledesma; Candreva, Onazi, Hernanes, Lulic; Floccari. Pronti a dare la loro zampata, eventualmente, nel secondo tempo ci sono anche i giovani rampanti Perea, Felipe Anderson e Keita.
Con la Lazio, cominciò il 4 aprile 2010: Lazio-Napoli 1-1, gol laziale del centravanti calabrese, che a fine stagione - arrivato solo a gennaio - mise a segno sei reti con la Lazio in campionato (più due con la maglia del Genoa) e un gol anche in Coppa Italia.
Nel campionato successivo, il 14 novembre, Lazio-Napoli 2-0, gol di Zarate e di Floccari, che chiuse il campionato laziale con 8 reti all'attivo.
Nella stagione 2011-12, Floccari andò a giocare nel Parma. Ma, tornato a Roma, eccolo ancora andare a segno contro il Napoli all'Olimpico, nell' incontro del 10 febbraio 2013, chiusosi sull'uno pari.. Sergio Floccari chiuse poi il campionato nella Lazio con 6 reti all'attivo, più 5 nell'Europa League. In totale, in tre campionati, Floccari ha segnato con la Lazio 26 reti, di cui 20 in campionato e 6 nelle coppe. Ma con il Napoli all'Olimpico, ha sempre lasciato il segno, e la Lazio è rimasta imbattuta. Sarà così anche stasera?
La Lazio scenderà in campo con il 4-1-4-1, con Marchetti; Konko, Cana, Ciani, Radu: Ledesma; Candreva, Onazi, Hernanes, Lulic; Floccari. Pronti a dare la loro zampata, eventualmente, nel secondo tempo ci sono anche i giovani rampanti Perea, Felipe Anderson e Keita.
domenica 1 dicembre 2013
La collana verde: 41. La solitudine di Damiano
La fanciulla aveva delle strane ferite al volto, come se qualche animale selvaggio avesse provato a darle delle unghiate. Si era tolta dal collo uno scialle verde ridotto a brandelli e lo aveva invitato a coprirsi i fianchi , e poi...sì, ora ricordava bene: si era allontanata promettendo di portargli degli abiti per rivestirsi, e glieli aveva davvero portati.
A Damiano, quegli avvenimenti erano del tutto scomparsi dalla mente, ma la solitudine della montagna ora glieli riportava nitidamente. E gli tornava in mente che era stato grazie a Rosetta che aveva potuto entrare in paese, chiedere ospitalità, trovare lavoro e crearsi una vita nuova, ricordandosi solo in modo vago del suo passato, del suo matrimonio con Juanita, della tragica morte della moglie, della sua disperata solitudine.
Aveva potuto tracciare un bilancio sommario e incalzante dei suoi ricordi, della sua vita spezzata e ricostruita, del suo rapporto con Ornella che in parte riempiva il suo vuoto, e ora questa nuova inquietudine, questo bisogno di ricongiungersi con qualcosa che era stato e che aveva perduto, un senso quasi di preghiera, un chiamare nel vuoto qualcuno che potesse rispondergli.
L'uomo è solo, invoca sempre qualcuno o qualcosa che riempia il suo vuoto interiore. Forse quella Rosetta...quella Diletta che ora indossava un velo grigio...forse era lei che bussava alla sua anima, che chiedeva e forse porgeva una parola di consolazione, una misteriosa conquista di amore.
Inforcò di nuovo la moto, e dopo lunghi chilometri di corsa solitaria rientrò in paese con l'anima almeno in parte placata.
A Damiano, quegli avvenimenti erano del tutto scomparsi dalla mente, ma la solitudine della montagna ora glieli riportava nitidamente. E gli tornava in mente che era stato grazie a Rosetta che aveva potuto entrare in paese, chiedere ospitalità, trovare lavoro e crearsi una vita nuova, ricordandosi solo in modo vago del suo passato, del suo matrimonio con Juanita, della tragica morte della moglie, della sua disperata solitudine.
Aveva potuto tracciare un bilancio sommario e incalzante dei suoi ricordi, della sua vita spezzata e ricostruita, del suo rapporto con Ornella che in parte riempiva il suo vuoto, e ora questa nuova inquietudine, questo bisogno di ricongiungersi con qualcosa che era stato e che aveva perduto, un senso quasi di preghiera, un chiamare nel vuoto qualcuno che potesse rispondergli.
L'uomo è solo, invoca sempre qualcuno o qualcosa che riempia il suo vuoto interiore. Forse quella Rosetta...quella Diletta che ora indossava un velo grigio...forse era lei che bussava alla sua anima, che chiedeva e forse porgeva una parola di consolazione, una misteriosa conquista di amore.
Inforcò di nuovo la moto, e dopo lunghi chilometri di corsa solitaria rientrò in paese con l'anima almeno in parte placata.
Cave: 81.enne gelosa dà fuoco all'Ape del marito
A Cave, in pieno centro storico a piazza Santo Stefano, una gentile signora di 81 anni, profondamente gelosa del marito settantenne, travolta dall'ira, ha dato fuoco al motocarro Ape del consorte. Presi un accendino e una cassetta di legno, ha dato alle fiamme il motoveicolo del marito, in quel momento assente, distruggendolo completamente.
I carabinieri, fatti i dovuti accertamenti, l'hanno denunciata a piede libero per rispetto alla non più tenera età.
E' proprio vero che al cuor non si comanda, neanche a ottant'anni.
I carabinieri, fatti i dovuti accertamenti, l'hanno denunciata a piede libero per rispetto alla non più tenera età.
E' proprio vero che al cuor non si comanda, neanche a ottant'anni.
Tifosi laziali processati a Varsavia per possesso di armi
La polizia italiana è troppo tenera, quella polacca lo è molto meno. Questo spiega il diverso atteggiamento verso le tifoserie: quella polacca a Roma l'ha fatta franca, quella italiana a Varsavia ci ha rimesso le penne.
La Tv ha dimostrato chiaramente il possesso di armi, coltellacci e manopole di acciaio in possesso dei tifosi laziali. Le abbiamo riconosciute. Sono tipiche. E' una vergogna che si vada in giro per il mondo in quella maniera. Diciassette tifosi laziali, almeno, sono risultati in possesso di queste armi. Torneranno in Italia, ma saranno processati a Varsavia e probabilmente condannati. Anche a mesi di carcere. Hanno trovato avvocati anche polacchi pronti a difenderli. Li difenderà anche il ministero degli esteri e l'ambasciata italiana a Varsavia. Ma chissà fino a che punto se lo meritano.
I fatti sono accaduti il giorno prima di Legia-Lazio. Ma ci sono accuse anche per il "dopo", il cosiddetto "terzo tempo" così pacifico nel rugby, così rugginoso e vergognoso nel calcio. Due diverse categorie di sportivi. E quella del calcio si dimostra ogni volta la peggiore. Purtroppo la tifoseria laziale non è aliena da queste brutte figure, e si parla anche di punizione alla società per responsabilità oggettiva.
E' giusto che da una parte la società, i giocatori, i tecnici, gli accompagnatori facciano tanto per l'onore della Lazio, e una ventina di scellerati facciano tanto per il suo disonore? E' giusto che sul campo la Lazio risulti tra le migliori squadre d'Europa, e sugli spalti e dintorni la nostra tifoseria si guadagni questa vergognosa reputazione di fuorilegge? E bastano venti bastardi per rovinare la buona reputazione di un milione di tifosi onesti.
La Tv ha dimostrato chiaramente il possesso di armi, coltellacci e manopole di acciaio in possesso dei tifosi laziali. Le abbiamo riconosciute. Sono tipiche. E' una vergogna che si vada in giro per il mondo in quella maniera. Diciassette tifosi laziali, almeno, sono risultati in possesso di queste armi. Torneranno in Italia, ma saranno processati a Varsavia e probabilmente condannati. Anche a mesi di carcere. Hanno trovato avvocati anche polacchi pronti a difenderli. Li difenderà anche il ministero degli esteri e l'ambasciata italiana a Varsavia. Ma chissà fino a che punto se lo meritano.
I fatti sono accaduti il giorno prima di Legia-Lazio. Ma ci sono accuse anche per il "dopo", il cosiddetto "terzo tempo" così pacifico nel rugby, così rugginoso e vergognoso nel calcio. Due diverse categorie di sportivi. E quella del calcio si dimostra ogni volta la peggiore. Purtroppo la tifoseria laziale non è aliena da queste brutte figure, e si parla anche di punizione alla società per responsabilità oggettiva.
E' giusto che da una parte la società, i giocatori, i tecnici, gli accompagnatori facciano tanto per l'onore della Lazio, e una ventina di scellerati facciano tanto per il suo disonore? E' giusto che sul campo la Lazio risulti tra le migliori squadre d'Europa, e sugli spalti e dintorni la nostra tifoseria si guadagni questa vergognosa reputazione di fuorilegge? E bastano venti bastardi per rovinare la buona reputazione di un milione di tifosi onesti.
sabato 30 novembre 2013
Lombardi e Crecco: colpaccio della Lazio primavera a Firenze
Grande vittoria della Lazio primavera a Firenze, 2-0, con Lombardi e Crecco nei primi 24 minuti di gioco. Dal 36' del primo tempo la Lazio è rimasta in dieci per l'espulsione di Mamadou Tounkara per doppio giallo.
La squadra biancoceleste si è difesa con ordine per tutta la ripresa, sfiorando due volte con Lombardi il 3-0 (colpito anche un palo).
I ragazzi di Alberto Bollini rimangono così da soli in testa alla classifica, mettendo a segno la sesta vittoria consecutiva, e dimostrandosi veramente degni dello scudetto. Magnifica la prestazione dei due nazionali Lombardi e Crecco, e grandi parate del solito Strakosha. Peccato per l'espulsione di Tounkara, autore di un avvio scintillante: suo il perfetto assist per Crecco sul gol del 2-0.
Bollini ha presentato: Strakosha; Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini; Murgia (Silvagni), Elez, Crecco (Oikonomidis); Lombardi (Palombi), Fiore, Tounkara. Si tratta davvero di uno squadrone eccezionale, che ogni sabato dà spettacolo di gioco e di gol.
La squadra biancoceleste si è difesa con ordine per tutta la ripresa, sfiorando due volte con Lombardi il 3-0 (colpito anche un palo).
I ragazzi di Alberto Bollini rimangono così da soli in testa alla classifica, mettendo a segno la sesta vittoria consecutiva, e dimostrandosi veramente degni dello scudetto. Magnifica la prestazione dei due nazionali Lombardi e Crecco, e grandi parate del solito Strakosha. Peccato per l'espulsione di Tounkara, autore di un avvio scintillante: suo il perfetto assist per Crecco sul gol del 2-0.
Bollini ha presentato: Strakosha; Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini; Murgia (Silvagni), Elez, Crecco (Oikonomidis); Lombardi (Palombi), Fiore, Tounkara. Si tratta davvero di uno squadrone eccezionale, che ogni sabato dà spettacolo di gioco e di gol.
Lazio: tre vittorie in un solo giorno, campione d'Italia centrosud 1908
C'è un altro record della Lazio, da ricordare, oltre alle 14 vittorie iniziali del campionato 1913-14. E' il titolo di campione d'Italia del Centrosud, nel 1908.
La Lazio, come suo solito, aveva vinto anche quella edizione del campionato del sud, ed era la finalista contro la squadra toscana del Livorno per il titolo centrosud.
Ma, arrivata a Pisa, era il 7 giugno 1908, si era trovata contro la squadra del Lucca, che non aveva accettato l'eliminazione, e pretese di sfidare anche lei la Lazio: ore 10, squadre in campo, 3-0 per la Lazio.
A questo punto, anche la squadra del Pisa volle sfidare la Lazio, e alle 12 secondo incontro: Lazio-Pisa 4-0.
Finalmente, alle 16, il finalista Livorno scese in campo per battersi per il titolo. Spremendo le sue ultime forze, la Lazio riuscì a vincere per 1-0 e a conquistare il meritatissimo titolo di campione del centrosud.
Duecentosettanta minuti di calcio ininterrotto dalle 10 alle 18, tre vittorie, otto gol segnati, zero subiti. Era la Lazio di Olindo Bitetti, di Sante Ancherani e dei fratelli Corelli. Che grande Lazio!
Questi fatti sono narrati nel libro di Mario Pennacchia "Lazio, patria nostra".
La Lazio, come suo solito, aveva vinto anche quella edizione del campionato del sud, ed era la finalista contro la squadra toscana del Livorno per il titolo centrosud.
Ma, arrivata a Pisa, era il 7 giugno 1908, si era trovata contro la squadra del Lucca, che non aveva accettato l'eliminazione, e pretese di sfidare anche lei la Lazio: ore 10, squadre in campo, 3-0 per la Lazio.
A questo punto, anche la squadra del Pisa volle sfidare la Lazio, e alle 12 secondo incontro: Lazio-Pisa 4-0.
Finalmente, alle 16, il finalista Livorno scese in campo per battersi per il titolo. Spremendo le sue ultime forze, la Lazio riuscì a vincere per 1-0 e a conquistare il meritatissimo titolo di campione del centrosud.
Duecentosettanta minuti di calcio ininterrotto dalle 10 alle 18, tre vittorie, otto gol segnati, zero subiti. Era la Lazio di Olindo Bitetti, di Sante Ancherani e dei fratelli Corelli. Che grande Lazio!
Questi fatti sono narrati nel libro di Mario Pennacchia "Lazio, patria nostra".
I tifosi laziali provocati a Varsavia
Sono stati 140 i tifosi laziali fermati a Varsavia dalla polizia polacca. Secondo Igli Tare, la tifoseria biancoceleste si è comportata in modo corretto finchè non è stata provocata da tifosi del Legia, ancora risentiti , secondo loro, per l'accoglienza non proprio gentile ricevuta a Roma nella partita di andata.
Solo sessanta tifosi laziali sono riusciti ad arrivare allo stadio. Gli altri 140 sono stati portati al commissariato: oltre la metà sono stati rilasciati in serata, gli altri saranno via via rimandati a Roma man mano che si sta accertando il loro comportamento : avrebbero reagito con una sassaiola alle provocazioni.
Lotito ha chiesto accertamenti e rispetto della verità al ministero degli esteri. Ancora una volta la tifoseria laziale è apparsa sotto tiro, come se ci fosse una certa prevenzione da parte della Federazione internazionale: e non è la prima volta. Ma, in questo caso, bisognerebbe andare a fondo e scoprire quale è la verità.
Solo sessanta tifosi laziali sono riusciti ad arrivare allo stadio. Gli altri 140 sono stati portati al commissariato: oltre la metà sono stati rilasciati in serata, gli altri saranno via via rimandati a Roma man mano che si sta accertando il loro comportamento : avrebbero reagito con una sassaiola alle provocazioni.
Lotito ha chiesto accertamenti e rispetto della verità al ministero degli esteri. Ancora una volta la tifoseria laziale è apparsa sotto tiro, come se ci fosse una certa prevenzione da parte della Federazione internazionale: e non è la prima volta. Ma, in questo caso, bisognerebbe andare a fondo e scoprire quale è la verità.
La collana verde: 40. Damiano non trova pace
Damiano, con tutta la sua libertà, non trovava mai pace. Era irrequieto. Provava spesso una sensazione di vuoto dentro di sé, qualcosa che nessun lavoro e nessuna donna riusciva a colmare.
La sua anima cercava come una meta misteriosa, un traguardo da raggiungere, e si sfogava con lunghe galoppate solitarie sulla sua moto.
Un giorno inforcò una strada di montagna e prese a salire tornante dopo tornante, finché non si ritrovò su una cima da cui si poteva scorgere un panorama infinito. Si fermò, appoggiò la sua moto sulla fiancata di un muretto, e si sedette a guardare lo spazio sotto di sé. Vide da lontano il mare, un vago azzurro quasi indistinto, e sentì nel suo cuore un desiderio d'infinito che fino ad allora non aveva mai provato.
Un grande silenzio lo circondava. Damiano provò a chiedersi che cosa fosse quella inquietudine che da qualche tempo avvertiva, come se fino ad allora fosse vissuto invano, senza un perché.
Là vicino c'era una minuscola edicola con l'immagine di una donna col capo velato, le mani giunte in preghiera, e Damiano, con un sussulto, si chiese a quale donna le facesse pensare quell'immagine sacra.
Rosetta - ora la chiamavano Diletta - si stava facendo suora. Una volta, quando era ancora bambina, era stata lei che aveva incontrato al risveglio da un lunghissimo incubo. Anche allora si trovava sulla cima di una montagna, e quella bambina lo aveva trovato quasi nudo, coi fianchi coperti solo con le foglie di un arbusto.
La sua anima cercava come una meta misteriosa, un traguardo da raggiungere, e si sfogava con lunghe galoppate solitarie sulla sua moto.
Un giorno inforcò una strada di montagna e prese a salire tornante dopo tornante, finché non si ritrovò su una cima da cui si poteva scorgere un panorama infinito. Si fermò, appoggiò la sua moto sulla fiancata di un muretto, e si sedette a guardare lo spazio sotto di sé. Vide da lontano il mare, un vago azzurro quasi indistinto, e sentì nel suo cuore un desiderio d'infinito che fino ad allora non aveva mai provato.
Un grande silenzio lo circondava. Damiano provò a chiedersi che cosa fosse quella inquietudine che da qualche tempo avvertiva, come se fino ad allora fosse vissuto invano, senza un perché.
Là vicino c'era una minuscola edicola con l'immagine di una donna col capo velato, le mani giunte in preghiera, e Damiano, con un sussulto, si chiese a quale donna le facesse pensare quell'immagine sacra.
Rosetta - ora la chiamavano Diletta - si stava facendo suora. Una volta, quando era ancora bambina, era stata lei che aveva incontrato al risveglio da un lunghissimo incubo. Anche allora si trovava sulla cima di una montagna, e quella bambina lo aveva trovato quasi nudo, coi fianchi coperti solo con le foglie di un arbusto.
Albano: Terra Madre day
Martedì 10 dicembre, ad Albano, la cooperativa agricola biologica Capodarco, che coinvolge anche gli amici di Ariccia e Ciampino, festeggerà il Madre Terra day. Una festa in nome del cibo locale, cibo buono, pulito e giusto.
Durante la cena, l'attrice Arianna Moro leggerà alcuni brani del libro "Cibo e libertà" di Carlin Petrini. Si esibirà il gruppo "I canti della madre terra".
Info 06 9413492.
Durante la cena, l'attrice Arianna Moro leggerà alcuni brani del libro "Cibo e libertà" di Carlin Petrini. Si esibirà il gruppo "I canti della madre terra".
Info 06 9413492.
Lazio primavera: a Firenze con Tounkara
Oggi pomeriggio, a Firenze, scontro fra le due capolista del girone C primavera, Fiorentina e Lazio, prime a pari merito a quota 24 dopo nove giornate. Viola fortissimi, battuti una sola volta (dalla Roma a Trigoria) e per il resto sempre vittoriosi, come la Lazio, del resto (sconfitta solo a Palermo).
Sono le due più forti del girone, e non solo: lo dimostra la Lazio campione d'Italia, che a Firenze recupera i due squalificati Tounkara e Serpieri, entrambi giù selezionati da Petkovic per la prima squadra. Tounkara, il gemellino minore di Keita, è il capocannoniere del girone C con 11 reti all'attivo. Ma a Firenze sarà dura, e anche un pareggio sarebbe prezioso.
Sono le due più forti del girone, e non solo: lo dimostra la Lazio campione d'Italia, che a Firenze recupera i due squalificati Tounkara e Serpieri, entrambi giù selezionati da Petkovic per la prima squadra. Tounkara, il gemellino minore di Keita, è il capocannoniere del girone C con 11 reti all'attivo. Ma a Firenze sarà dura, e anche un pareggio sarebbe prezioso.
venerdì 29 novembre 2013
Quell'Hernanes lì...
In mezzo al gelo di Varsavia, con la maglietta della salute che usciva dal collo della maglia di gioco, si è visto ieri sera un Hernanes gigantesco, degno della maglia di titolare della nazionale brasiliana pentacampione del mondo. Probabilmente Scolari sta per recuperare un'importante pedina per i prossimi mondiali casalinghi, quelli da non perdere, quelli per cui i titoli potrebbero diventare sei...
Sfavillante è la parola che descrive la prova di Hernanes. Stupendo il passaggio filtrante al termine del quale Felipe Anderson, suo giovane allievo, ha depositato in rete il secondo gol della Lazio. Ma negli occhi c'è rimasta l'immagine di un'altra grande azione del Profeta, che nel giro breve di cinque o sei metri ha evitato con delle strettissime veroniche altrettanti avversari, mancando il gol entusiasmante solo per un'uscita fortunata del portiere all'ultimo secondo. Cose che sui campi di calcio si vedono raramente, e di cui solo pochissimi calciatori al mondo sono capaci.
Quell'Hernanes lì è un campione che si sta svegliando. Buon per la Lazio che presto potrà riaverlo al suo servizio almeno fino a maggio, magari protagonista di una bella rimonta in classifica. Sì, quell'Hernanes lì...
Sfavillante è la parola che descrive la prova di Hernanes. Stupendo il passaggio filtrante al termine del quale Felipe Anderson, suo giovane allievo, ha depositato in rete il secondo gol della Lazio. Ma negli occhi c'è rimasta l'immagine di un'altra grande azione del Profeta, che nel giro breve di cinque o sei metri ha evitato con delle strettissime veroniche altrettanti avversari, mancando il gol entusiasmante solo per un'uscita fortunata del portiere all'ultimo secondo. Cose che sui campi di calcio si vedono raramente, e di cui solo pochissimi calciatori al mondo sono capaci.
Quell'Hernanes lì è un campione che si sta svegliando. Buon per la Lazio che presto potrà riaverlo al suo servizio almeno fino a maggio, magari protagonista di una bella rimonta in classifica. Sì, quell'Hernanes lì...
Ceprano: percorso d'arte e gastronomia
Domenica 1 dicembre, "Percorsi d'arte in Ciociaria" fa tappa a Ceprano. E' un ciclo di visite turistiche, a cura del Centro Guide Cicerone, in concomitanza con la Prima Rassegna Enogastronomica Ciociara.
In primo piano l'interessantissimo Museo Archeologico di Fregellae, con fregi, epigrafi, terrecotte, ex voto, anfore e monete dell'antica città di epoca romana.
Tappa al ristorante "Villa Ida", con un gustoso menu a base di polenta fritta con salumi tipici ciociari e specialità del territorio, ricotte di bufala di Amaseno, millefoglie di vitello, lamelle di porcino con broccoletti e vino cesanese.
Info: 349.4981226.
In primo piano l'interessantissimo Museo Archeologico di Fregellae, con fregi, epigrafi, terrecotte, ex voto, anfore e monete dell'antica città di epoca romana.
Tappa al ristorante "Villa Ida", con un gustoso menu a base di polenta fritta con salumi tipici ciociari e specialità del territorio, ricotte di bufala di Amaseno, millefoglie di vitello, lamelle di porcino con broccoletti e vino cesanese.
Info: 349.4981226.
La magica Europa di Vlado Petkovic
Probabilmente a giugno Vladimir Petkovic se ne andrà, ma di lui, alla Lazio, resterà per sempre un ricordo incancellabile: due anni di grande Europa. In campionato non sarà andato splendidamente, ma in Europa League sì.
L'anno scorso, la Lazio si è dovuto fermare alla vigilia delle semifinali, sconfitta da un arbitro russo a Istanbul contro il Fenerbahce: uno 0-2 fatto di espulsioni alle prime battute, e di ingiusti calci di rigore. Malgrado ciò, la Lazio poté essere considerata quinta in Europa, prima per risultati fra le escluse dalle quattro semifinaliste.
Se aggiungiamo i risultati di quest'anno, con undici punti in sole cinque partite, il cammino europeo della Lazio di Petkovic diventa quasi una marcia trionfale: in 19 partite, 11 vittorie, 7 pareggi e quella sola maledetta sconfitta. Ben 32 reti segnate, e solo 13 subite (con due epici pareggi in rimonta fino al 3-3 in due durissime trasferte). Inoltre, segnaliamo Kozak capocannoniere europeo nell'edizione dell'anno scorso, con ben 10 reti, quante un ottimo attaccante segna in un intero campionato di 38 giornate, e Sergio Floccari cannoniere quest'anno con 4 reti in sole cinque partite disputate, che è un altro primato.
Si accusa Petkovic di non saper segnare, ma se questo può valere in campionato non vale certo in Europa, dove finora la Lazio ha una media di circa due reti a partita, con attacchi brillanti come quello dei tre giovanissimi di ieri a Varsavia, Perea e Felipe Anderson anni 20, e Balde Diao Keita addirittura 18.
Questa è la scintillante Europa di Vladimir Petkovic. Ieri sera si è rivisto anche uno sfavillante Hernanes. E questo potrebbe essere il segnale di un'inversione di marcia capace di cambiare tante cose...
L'anno scorso, la Lazio si è dovuto fermare alla vigilia delle semifinali, sconfitta da un arbitro russo a Istanbul contro il Fenerbahce: uno 0-2 fatto di espulsioni alle prime battute, e di ingiusti calci di rigore. Malgrado ciò, la Lazio poté essere considerata quinta in Europa, prima per risultati fra le escluse dalle quattro semifinaliste.
Se aggiungiamo i risultati di quest'anno, con undici punti in sole cinque partite, il cammino europeo della Lazio di Petkovic diventa quasi una marcia trionfale: in 19 partite, 11 vittorie, 7 pareggi e quella sola maledetta sconfitta. Ben 32 reti segnate, e solo 13 subite (con due epici pareggi in rimonta fino al 3-3 in due durissime trasferte). Inoltre, segnaliamo Kozak capocannoniere europeo nell'edizione dell'anno scorso, con ben 10 reti, quante un ottimo attaccante segna in un intero campionato di 38 giornate, e Sergio Floccari cannoniere quest'anno con 4 reti in sole cinque partite disputate, che è un altro primato.
Si accusa Petkovic di non saper segnare, ma se questo può valere in campionato non vale certo in Europa, dove finora la Lazio ha una media di circa due reti a partita, con attacchi brillanti come quello dei tre giovanissimi di ieri a Varsavia, Perea e Felipe Anderson anni 20, e Balde Diao Keita addirittura 18.
Questa è la scintillante Europa di Vladimir Petkovic. Ieri sera si è rivisto anche uno sfavillante Hernanes. E questo potrebbe essere il segnale di un'inversione di marcia capace di cambiare tante cose...
giovedì 28 novembre 2013
Lazio: l'attacco giovane vince a Varsavia- Perea e Felipe Anderson
La Lazio torna a vincere con l'attacco dei ventenni: Felipe Anderson-Perea-Keita. Due a zero a Varsavia contro il Legia, bel gioco e passaggio ai sedicesimi di finale in Europa League. Una Lazio tutta straniera, con tre giovanisismi come punte, proiettata nell'avvenire. Assai pregevoli tecnicamente i gol di Perea al 24' del primo tempo, e di Felipe Anderson al 12' della ripresa.
Il bel gioco è scaturito anche da una brillante prestazione di Hernanes, apparso in gran ripresa, e di Biglia, sempre preciso nel gioco di rilancio.
Molto spettacolare anche la partita di Cavanda, padrone della fascia destra.
Finalmente si è rivista una buona Lazio, anche se il Legia, che pure è capolista del campionato polacco, si è confermata la cenerentola del girone. La Lazio ha finalmente destato una buona impressione, con Radu che ha dato alla difesa una buona consistenza, e un Berisha che ha compiuto una serie di sicuri interventi.
Nel finale sono entrati anche Onazi, Floccari e Lulic, sostituendo Keita, Felipe Anderson e Gonzalez. Floccari è stato l'unico italiano a scendere in campo, su 14 giocatori schierati.
Ben 120 tifosi laziali sono stati arrestati dalla polizia polacca, accusati di una sassaiuola e di vari disordini, mentre altri trenta tifosi biancocelesti sono riusciti a sfuggire alla ricerca delle forze dell'ordine. Dobbiamo sempre farci riconoscere, nelle nostre uscite all'estero?
Il bel gioco è scaturito anche da una brillante prestazione di Hernanes, apparso in gran ripresa, e di Biglia, sempre preciso nel gioco di rilancio.
Molto spettacolare anche la partita di Cavanda, padrone della fascia destra.
Finalmente si è rivista una buona Lazio, anche se il Legia, che pure è capolista del campionato polacco, si è confermata la cenerentola del girone. La Lazio ha finalmente destato una buona impressione, con Radu che ha dato alla difesa una buona consistenza, e un Berisha che ha compiuto una serie di sicuri interventi.
Nel finale sono entrati anche Onazi, Floccari e Lulic, sostituendo Keita, Felipe Anderson e Gonzalez. Floccari è stato l'unico italiano a scendere in campo, su 14 giocatori schierati.
Ben 120 tifosi laziali sono stati arrestati dalla polizia polacca, accusati di una sassaiuola e di vari disordini, mentre altri trenta tifosi biancocelesti sono riusciti a sfuggire alla ricerca delle forze dell'ordine. Dobbiamo sempre farci riconoscere, nelle nostre uscite all'estero?
La collana verde: 39. Ornella, creatura libera
Ornella era anche lei una donna di quarant'anni che si atteggiava a bambina, piena di voglia di divertirsi e di concedersi ogni cosa, quasi per recuperare ciò che le era mancato da giovane.
Ornella amava fare qualunque cosa le passasse nella mente, non era una donna condizionata da qualsiasi vincolo sociale, non era moglie e non era madre: era solo una creatura libera.
A Damiano, Ornella piaceva per questo: la sentiva simile a lui, anche lui un animale libero da vincoli. Ordinarono al cameriere un buon pranzo, accompagnato da un vino generoso.
Era una giornata luminosa di ottobre, sul lago spirava una brezza leggera, la velocità li aveva riempiti entrambi di una grande energia e desiderio di gioia e di divertimento, appena appena un po' più ragionevoli di quello che può esserlo in adolescenti che fruiscono per la prima volta di una vera libertà.
- Magnifica giornata - disse Ornella contenta. - Potremmo fare più spesso delle cavalcate così divertenti -
- Certamente. Non amo sentirmi troppo condizionato dal mio lavoro, anche se mi piace molto. Per fortuna non sono sottoposto a nessun orario, come te del resto -
Assaporarono la gioia di poter fare ciò che piaceva loro, senza sentirsi schiavi di nessun legame familiare e sociale. Senza volerlo si erano ritrovati insieme, due caratteri uguali, due spiriti liberi. Era una situazione che si accostava terribilmente alla felicità, senza essere davvero felicità.
Ornella amava fare qualunque cosa le passasse nella mente, non era una donna condizionata da qualsiasi vincolo sociale, non era moglie e non era madre: era solo una creatura libera.
A Damiano, Ornella piaceva per questo: la sentiva simile a lui, anche lui un animale libero da vincoli. Ordinarono al cameriere un buon pranzo, accompagnato da un vino generoso.
Era una giornata luminosa di ottobre, sul lago spirava una brezza leggera, la velocità li aveva riempiti entrambi di una grande energia e desiderio di gioia e di divertimento, appena appena un po' più ragionevoli di quello che può esserlo in adolescenti che fruiscono per la prima volta di una vera libertà.
- Magnifica giornata - disse Ornella contenta. - Potremmo fare più spesso delle cavalcate così divertenti -
- Certamente. Non amo sentirmi troppo condizionato dal mio lavoro, anche se mi piace molto. Per fortuna non sono sottoposto a nessun orario, come te del resto -
Assaporarono la gioia di poter fare ciò che piaceva loro, senza sentirsi schiavi di nessun legame familiare e sociale. Senza volerlo si erano ritrovati insieme, due caratteri uguali, due spiriti liberi. Era una situazione che si accostava terribilmente alla felicità, senza essere davvero felicità.
Fiuggi: festa ebraica delle luci
Oggi, giovedì 28 novembre, la comunità ebraica di Anticoli (Fiuggi vecchia), celebrerà la Festa delle Luci o dei Candelabri, l'Hannukà, che durerà otto giorni. L'appuntamento è alle 17.30 di oggi giovedì nel giardino della Menorah (Bar Due P- Fiuggi Città).
Sarà programmato un documentario di Luigi Di Gianni. E' l'occasione per visitare l'antico ghetto di Anticoli e gustare le prelibatezze kosher della cucina ebraica ciociara.
Sarà programmato un documentario di Luigi Di Gianni. E' l'occasione per visitare l'antico ghetto di Anticoli e gustare le prelibatezze kosher della cucina ebraica ciociara.
Legia-Lazio su Rete 4, ore 18.55
Piccolo regalo della TV di Mediaset ai tifosi della Lazio: oggi alle 18.55, giovedì 28 novembre, da Varsavia verrà trasmessa in diretta la partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio di Roma.
Un incontro importante, in quanto la Lazio potrebbe cogliere i punti sufficienti per assicurarsi il passaggio ai sedicesimi di finale. La classifica vede la Lazio al secondo posto a 8 punti, dietro il Trabzon a quota 10, ma con 4 punti di vantaggio sulla terza, l'Apollon Limassol, che oggi ha in programma la trasferta più dura sul terreno della capolista Trabzon.
Petkovic è consapevole dell'importanza dell'incontro odierno: il Legia è ultimo in classifica a zero punti, e dunque i biancocelesti hanno un'occasione eccellente per poter accedere ai sedicesimi fin da stasera. Il girone si chiuderà a Roma giovedì 12 dicembre con lo scontro al vertice tra Lazio e Trabzon, che potrebbe ancora regalare ai biancoelesti il primato del girone.
Lazio probabilmente in campo con questi uomini: Berisha; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, ma con la possibilità di vedere in azione anche Floccari e Keita almeno nel secondo tempo.
Un incontro importante, in quanto la Lazio potrebbe cogliere i punti sufficienti per assicurarsi il passaggio ai sedicesimi di finale. La classifica vede la Lazio al secondo posto a 8 punti, dietro il Trabzon a quota 10, ma con 4 punti di vantaggio sulla terza, l'Apollon Limassol, che oggi ha in programma la trasferta più dura sul terreno della capolista Trabzon.
Petkovic è consapevole dell'importanza dell'incontro odierno: il Legia è ultimo in classifica a zero punti, e dunque i biancocelesti hanno un'occasione eccellente per poter accedere ai sedicesimi fin da stasera. Il girone si chiuderà a Roma giovedì 12 dicembre con lo scontro al vertice tra Lazio e Trabzon, che potrebbe ancora regalare ai biancoelesti il primato del girone.
Lazio probabilmente in campo con questi uomini: Berisha; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, ma con la possibilità di vedere in azione anche Floccari e Keita almeno nel secondo tempo.
mercoledì 27 novembre 2013
Palestrina: a Castel San Pietro tre millenni di storia
Sabato 7 e domenica 8 dicembre, da Palestrina a Castel San Pietro, sarà rivisitato un itinerario storico di ben tre millenni, tre secoli prima della fondazione di Roma, con il "Percorso culturale Akropolis", organizzato dall'"Articolo Nove in cammino".
Si va alla scoperta dei luoghi più belli di Castel San Pietro, la vecchia acropoli di Praeneste sulla cima del monte Ginestro, il monte della Fortuna Primigenia legato alla storia di tre millenni, mille anni prima di Cristo.
Spazio "Articolo Nove" è sito in via Barberini 24. Per contatti, 0631054212.
Si va alla scoperta dei luoghi più belli di Castel San Pietro, la vecchia acropoli di Praeneste sulla cima del monte Ginestro, il monte della Fortuna Primigenia legato alla storia di tre millenni, mille anni prima di Cristo.
Spazio "Articolo Nove" è sito in via Barberini 24. Per contatti, 0631054212.
Petkovic: avanti Europa, poi se ne va?
Lotito è un fedelissimo, i suoi uomini non li abbandona mai. In dieci anni, ha cambiato allenatore solo due volte, Caso e Ballardini. Lotito è l'anti-Zamparini, quello che cambia quattro allenatori a campionato.
Però il grande feeling Lotito-Petkovic a poco a poco sta morendo. Petkovic è molto amato e se lo merita, è una persona eccezionale. Ma la conduzione tecnica di una grande squadra non può essere legata solo a sentimenti personali. Petkovic non riesce più a dare anima a questa squadra, e anche Lotito se ne sta convincendo.
Ci sono nell'aria movimenti di novità. Anche il legame con Tare, fortissimo, è in discussione. Lotito sta curando i contatti con il direttore tecnico del Parma Pietro Leonardi. Il presidente Gherardi se n'è accorto, e ha dichiarato: -Se una grande squadra fa un'importante offerta per Leonardi, come posso trattenerlo? -
Sembra che il tempo concesso a Tare-Petkovic sia vicino: il passaggio sicuro ai sedicesimi dell'Europa League. Una volta che la Lazio si sarà assicurato il passaggio ai sedicesimi di coppa, Petkovic potrà andare via. Si parla con insistenza dell'avvento di un allenatore nuovo, in futuro questo potrebbe essere l'ex laziale Simeone, ma nell'immediato si parla di un altro svizzero, Murat Yakin, attuale tecnico del Basilea, compare di nozze di Igli Tare.
Nel vespaio delle voci ci sono intrecci curiosi, di Tare che fa le scarpe a Petkovic, ma anche a se stesso, perché finora Tare è stato quello che ha salvato l'amico Petkovic, e se Lotito si convincerà a cambiare, è molto probabile che cambi anche Tare con il bravo Pietro Leonardi, che è diventato il suo nuovo pallino.
Però il grande feeling Lotito-Petkovic a poco a poco sta morendo. Petkovic è molto amato e se lo merita, è una persona eccezionale. Ma la conduzione tecnica di una grande squadra non può essere legata solo a sentimenti personali. Petkovic non riesce più a dare anima a questa squadra, e anche Lotito se ne sta convincendo.
Ci sono nell'aria movimenti di novità. Anche il legame con Tare, fortissimo, è in discussione. Lotito sta curando i contatti con il direttore tecnico del Parma Pietro Leonardi. Il presidente Gherardi se n'è accorto, e ha dichiarato: -Se una grande squadra fa un'importante offerta per Leonardi, come posso trattenerlo? -
Sembra che il tempo concesso a Tare-Petkovic sia vicino: il passaggio sicuro ai sedicesimi dell'Europa League. Una volta che la Lazio si sarà assicurato il passaggio ai sedicesimi di coppa, Petkovic potrà andare via. Si parla con insistenza dell'avvento di un allenatore nuovo, in futuro questo potrebbe essere l'ex laziale Simeone, ma nell'immediato si parla di un altro svizzero, Murat Yakin, attuale tecnico del Basilea, compare di nozze di Igli Tare.
Nel vespaio delle voci ci sono intrecci curiosi, di Tare che fa le scarpe a Petkovic, ma anche a se stesso, perché finora Tare è stato quello che ha salvato l'amico Petkovic, e se Lotito si convincerà a cambiare, è molto probabile che cambi anche Tare con il bravo Pietro Leonardi, che è diventato il suo nuovo pallino.
martedì 26 novembre 2013
Sta per uscire "Anni di scuola" di Luigi Jadicicco
Nei prossimi giorni, l'editore Vito Pacelli di "Booksprint" pubblicherà il nuovo libro di Luigi Jadicicco, "Anni di scuola", la crisi del sistema educativo italiano vista dal suo interno sotto forma di romanzo.
Si tratta dell'ennesima pubblicazione dell'autore, dopo "Foglie al vento" (1958), "Paese di Ciociaria", memorie di un bambino di dieci anni (2011), "Ti racconto una favola"(2012), "Vita di collegio" (2013), e "Pinocchio ancora burattino" (2013).
Nell'anno in corso, 2013, Luigi Jadicicco ha dunque pubblicato ben tre libri: una specie di record.
Si tratta dell'ennesima pubblicazione dell'autore, dopo "Foglie al vento" (1958), "Paese di Ciociaria", memorie di un bambino di dieci anni (2011), "Ti racconto una favola"(2012), "Vita di collegio" (2013), e "Pinocchio ancora burattino" (2013).
Nell'anno in corso, 2013, Luigi Jadicicco ha dunque pubblicato ben tre libri: una specie di record.
La collana verde: 38. Una giornata di libertà
Damiano era appassionato dei motori e della velocità. Al pian terreno della sua abitazione aveva un garage bene attrezzato, e vi teneva in bell'ordine l'automobile che si era subito acquistata, una robusta Volkswagen, e poi la sua vera passione, una motocicletta davvero scatenata, una Yamaha ultimo modello, con la quale trascorreva le più belle ore di libertà.
Indossato il casco, amava darsi alla velocità più sfrenata, quasi come un ragazzo, ignorando i suoi cinquant'anni ormai vicini. Partecipava ai motoraduni, accodandosi alle lunghe file di moto che affrontavano rumorosamente le strade di montagna, per inseguirsi con furia inarrestabile lungo i rettilinei, incurante dei pericoli.
Ornella aveva chiesto una volta di portarla con sé in motocicletta, dato che anche lei era amante della velocità e di quel senso di libertà che si provava sui duecento all'ora.
Damiano le aveva dato un suo casco ed erano partiti: nessuno li avrebbe riconosciuti, nelle loro tenute sportive di cuoio nero. Avevano percorso almeno cinquanta chilometri, allontanandosi dal paese, e arrivando sulle rive di un lago dove erano delle panche di legno e dei tavoli all'aperto di un vicino ristorante. Si erano fermati, era quasi l'ora di pranzo, era un giorno feriale e c'era pochissima gente.
Ornella si era tolta il casco, e aveva liberato i suoi lunghi capelli neri. Era sicura che nessuno li riconoscesse, e non aveva alcun timore di mettere in imbarazzo Damiano con la sua sfrontatezza da adolescente.
Indossato il casco, amava darsi alla velocità più sfrenata, quasi come un ragazzo, ignorando i suoi cinquant'anni ormai vicini. Partecipava ai motoraduni, accodandosi alle lunghe file di moto che affrontavano rumorosamente le strade di montagna, per inseguirsi con furia inarrestabile lungo i rettilinei, incurante dei pericoli.
Ornella aveva chiesto una volta di portarla con sé in motocicletta, dato che anche lei era amante della velocità e di quel senso di libertà che si provava sui duecento all'ora.
Damiano le aveva dato un suo casco ed erano partiti: nessuno li avrebbe riconosciuti, nelle loro tenute sportive di cuoio nero. Avevano percorso almeno cinquanta chilometri, allontanandosi dal paese, e arrivando sulle rive di un lago dove erano delle panche di legno e dei tavoli all'aperto di un vicino ristorante. Si erano fermati, era quasi l'ora di pranzo, era un giorno feriale e c'era pochissima gente.
Ornella si era tolta il casco, e aveva liberato i suoi lunghi capelli neri. Era sicura che nessuno li riconoscesse, e non aveva alcun timore di mettere in imbarazzo Damiano con la sua sfrontatezza da adolescente.
Zagarolo: Oro Rosso a Palazzo Rospigliosi
Il prestigioso scenario di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo, ospiterà per le feste natalizie una grande mostra dell'artigianato regionale, intitolata "Oro Rosso". Avrà inizio venerdì 6 dicembre e si protrarrà fino al 6 gennaio.
Ceramiche, addobbi natalizi, ricami, merletti al tombolo, vetrate artistiche, maglia, uncinetto, cake design, bigiotteria e molto altro. Una fantasmagoria di arte e di colori, ma anche di sapori: marmellate, dolci, cioccolateria e sala da the.
L'ingresso è gratuito. Previsto un afflusso da record.
Ceramiche, addobbi natalizi, ricami, merletti al tombolo, vetrate artistiche, maglia, uncinetto, cake design, bigiotteria e molto altro. Una fantasmagoria di arte e di colori, ma anche di sapori: marmellate, dolci, cioccolateria e sala da the.
L'ingresso è gratuito. Previsto un afflusso da record.
Una Lazio che sa di Albania: a Varsavia con Berisha
La Lazio, ogni giorno, acquista un pizzico in più di Albania: Igli Tare lavora bene, silenzioso ed efficiente. Sta dando una mano concreta a Petkovic. A Genova è stato Lorik Cana, sempre generoso e vigoroso, a regalarci quel pareggio al 94' che ha salvato la Lazio da una situazione davvero spinosa.
A Varsavia, giovedì, altra spruzzata di calcio albanese. Oltre a Cana, avremo tra i pali quel Berisha che già ha ben figurato contro il Limassol, salvandoci da un possibile pareggio che avrebbe compromesso la nostra marcia in Europa League. A Varsavia la Lazio si gioca gran parte della sua sicurezza di proseguire nelle fasi finali della Coppa, quelle dai sedicesimi in su, quelle che consentono la preminenza europea.
Petkovic ha già la squadra fatta: Berisha; Cavanda, Cana, Novaretti, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, con speranze per Keita di entrare almeno nel secondo tempo.
A riposo i vari Klose, Konko, Ledesma, Biglia, Marchetti, Ciani, Dias, Vinicius, Pereirinha, forse anche Floccari che è il goleador europeo. Se ci aggiungete Mauri, è un'intera squadra alternativa, tante risorse che attendono solo di poter essere rilanciate per cominciare davvero una lenta e graduale rimonta, cioè un cammino diametralmente opposto a quello dell'anno scorso, entusiasmante all'inizio e balbettante alla fine. Quale è la vera Lazio? Petkovic deve finalmente risolversi a darle il volto definitivo e un gioco programmato e non avventuroso come è stato finora.
A Varsavia, giovedì, altra spruzzata di calcio albanese. Oltre a Cana, avremo tra i pali quel Berisha che già ha ben figurato contro il Limassol, salvandoci da un possibile pareggio che avrebbe compromesso la nostra marcia in Europa League. A Varsavia la Lazio si gioca gran parte della sua sicurezza di proseguire nelle fasi finali della Coppa, quelle dai sedicesimi in su, quelle che consentono la preminenza europea.
Petkovic ha già la squadra fatta: Berisha; Cavanda, Cana, Novaretti, Radu; Gonzalez, Onazi, Hernanes; Felipe Anderson, Perea, Ederson, con speranze per Keita di entrare almeno nel secondo tempo.
A riposo i vari Klose, Konko, Ledesma, Biglia, Marchetti, Ciani, Dias, Vinicius, Pereirinha, forse anche Floccari che è il goleador europeo. Se ci aggiungete Mauri, è un'intera squadra alternativa, tante risorse che attendono solo di poter essere rilanciate per cominciare davvero una lenta e graduale rimonta, cioè un cammino diametralmente opposto a quello dell'anno scorso, entusiasmante all'inizio e balbettante alla fine. Quale è la vera Lazio? Petkovic deve finalmente risolversi a darle il volto definitivo e un gioco programmato e non avventuroso come è stato finora.
La Roma perde il primato, ma non deve perdere la testa
Il Cagliari si è messo un'altra volta di mezzo, sulla strada della Roma: sembra che Andrea Conti abbbia...un conto aperto coi giallorossi. Una Juventus extrautilitaria è così balzata in testa alla classifica per la prima volta quest'anno, con un rendimento super, due punti in più rispetto alla stagione record precedente.
Ma la squadra di Rudi Garcia non deve mollare: 34 a 33, conti apertissimi e ancora prospettive magnifiche per questa formazione del tutto inattesa a questi livelli alla vigilia del campionato. Nell'interesse del campionato stesso la Roma deve resistere e insistere, altrimenti la Juventus di Antonio Conte schiaccerà tutto e tutti.
Ma la squadra di Rudi Garcia non deve mollare: 34 a 33, conti apertissimi e ancora prospettive magnifiche per questa formazione del tutto inattesa a questi livelli alla vigilia del campionato. Nell'interesse del campionato stesso la Roma deve resistere e insistere, altrimenti la Juventus di Antonio Conte schiaccerà tutto e tutti.
lunedì 25 novembre 2013
Anagni: il "Progetto Sirio" prospera al Marconi
Anagni: grande successo del "Progetto Sirio" nella scuola serale per giovani e adulti dell'Istituto per Geometri, Ragionieri e Periti Commerciali "Guglielmo Marconi".
Il diploma diventerà spendibile anche per molti adulti nel mondo del lavoro. Un grazie sentitissimo degli studenti per il felice clima di amicizia e di serietà legato all'impegno di insegnanti in gamba come Civitella, D'Ambrogi, Anagni, Lucisano e Sardaro, che nelle varie discipline hanno saputo creare una partecipazione e un interesse che ogni giorno dà frutti concreti.
Il diploma diventerà spendibile anche per molti adulti nel mondo del lavoro. Un grazie sentitissimo degli studenti per il felice clima di amicizia e di serietà legato all'impegno di insegnanti in gamba come Civitella, D'Ambrogi, Anagni, Lucisano e Sardaro, che nelle varie discipline hanno saputo creare una partecipazione e un interesse che ogni giorno dà frutti concreti.
E' diventato duro essere tifosi della Lazio
La Lazio non vince più, né in casa né in trasferta. E soprattutto, la Lazio ha completamente dimenticato come si gioca a pallone. Sono quattro settimane abbondanti, dal 27 di ottobre, che aspettiamo una vittoria (Lazio-Cagliari 2-0) in campionato, da allora sono arrivati tre pareggi per 1-1 (Milan, Parma e Sampdoria) e la terribile sconfitta col Genoa per 2-0.
Il sole non sorge più sui colli fatali di Roma e sui nostri viaggi fuori delle mura di Roma, ogni domenica ci mordiamo le mani per la rabbia di non vedere più nemmeno uno sprazzo di gioco.
E' vero, siamo riusciti a vincere una partita in Europa League contro l'Apollon di Limassol con due gol di Floccari, ma poi abbiamo perfino assisitito all'arrembaggio dei semiprofessionsti ciprioti a caccia di un insperato pareggio mancato di poco, solo grazie a una prodezza del giovane portiere albanese Berisha. Un altro albanese, Cana, ha salvato Petkovic al 94' della ripresa a Marassi: Tare, abbiamo commentato, è arrivato in soccorso dell'amico Petkovic, tenendo ancora in piedi la sua panchina. Ma fino a quando?
Il cortese Vladimir resterà biancoceleste fino a giugno, ma se continua così non riuscirà a salvare che qualche misero lembo della sua reputazione calcistica. Continua a cambiare schemi partita dopo partita, come un cieco che brancola nel buio e non conosce più né i suoi uomini né se stesso, il brillante se stesso di un anno fa. I vari Klose, Hernanes, Lulic, Ledesma, Marchetti (anche lui), non riescono più a ritrovare se stessi. Manca assolutamente un uomo di esperienza e di raziocinio come Mauri, ma chissà se anche lui non si sarebbe smarrito in questo marasma di cui non si conoscono le radici.
Passerà? Speriamo. E speriamo, soprattutto, che passi presto.
Il sole non sorge più sui colli fatali di Roma e sui nostri viaggi fuori delle mura di Roma, ogni domenica ci mordiamo le mani per la rabbia di non vedere più nemmeno uno sprazzo di gioco.
E' vero, siamo riusciti a vincere una partita in Europa League contro l'Apollon di Limassol con due gol di Floccari, ma poi abbiamo perfino assisitito all'arrembaggio dei semiprofessionsti ciprioti a caccia di un insperato pareggio mancato di poco, solo grazie a una prodezza del giovane portiere albanese Berisha. Un altro albanese, Cana, ha salvato Petkovic al 94' della ripresa a Marassi: Tare, abbiamo commentato, è arrivato in soccorso dell'amico Petkovic, tenendo ancora in piedi la sua panchina. Ma fino a quando?
Il cortese Vladimir resterà biancoceleste fino a giugno, ma se continua così non riuscirà a salvare che qualche misero lembo della sua reputazione calcistica. Continua a cambiare schemi partita dopo partita, come un cieco che brancola nel buio e non conosce più né i suoi uomini né se stesso, il brillante se stesso di un anno fa. I vari Klose, Hernanes, Lulic, Ledesma, Marchetti (anche lui), non riescono più a ritrovare se stessi. Manca assolutamente un uomo di esperienza e di raziocinio come Mauri, ma chissà se anche lui non si sarebbe smarrito in questo marasma di cui non si conoscono le radici.
Passerà? Speriamo. E speriamo, soprattutto, che passi presto.
domenica 24 novembre 2013
Lazio: Cana acciuffa il pareggio al 94'
L'albanese Lorik Cana, al quarto minuto di recupero, salva la Lazio a Genova da una umiliante sconfitta con la Samp.
Marchetti, mezz'ora prima, aveva fatto la frittata con una papera in occasione del gol di Soriano. Con un uomo di vantaggio per l'espulsione di Krsticic a inizio ripresa, i biancocelesti hanno dovuto aspettare l'ultimo disperato minuto di recupero per segnare quel piccolo gol e agguantare un fortunoso pareggio, salvando la faccia a tempo ormai scaduto.
Petkovic ha dovuto gettare in campo nel finale Perea, Hernanes ed Ederson al posto di Keita, Ledesma e Candreva, e meno male che il solito difensore, Cana, è riuscito a fare quel che cinque attaccanti non hanno saputo combinare, evitando una vergognosa sconfitta.
Comunque il generoso Cana ha salvato Petkovic da una situazione da brividi. Tare, ancora una volta, è andato in soccorso del tecnico di Sarajevo.
Due pareggi in due trasferte tra Parma e Genova, ma la vittoria fuori casa non vuole proprio arrivare.
Lazio in maschera ancora una volta: ma non è Carnevale. Guardiamoci in faccia, ragazzi!
Marchetti, mezz'ora prima, aveva fatto la frittata con una papera in occasione del gol di Soriano. Con un uomo di vantaggio per l'espulsione di Krsticic a inizio ripresa, i biancocelesti hanno dovuto aspettare l'ultimo disperato minuto di recupero per segnare quel piccolo gol e agguantare un fortunoso pareggio, salvando la faccia a tempo ormai scaduto.
Petkovic ha dovuto gettare in campo nel finale Perea, Hernanes ed Ederson al posto di Keita, Ledesma e Candreva, e meno male che il solito difensore, Cana, è riuscito a fare quel che cinque attaccanti non hanno saputo combinare, evitando una vergognosa sconfitta.
Comunque il generoso Cana ha salvato Petkovic da una situazione da brividi. Tare, ancora una volta, è andato in soccorso del tecnico di Sarajevo.
Due pareggi in due trasferte tra Parma e Genova, ma la vittoria fuori casa non vuole proprio arrivare.
Lazio in maschera ancora una volta: ma non è Carnevale. Guardiamoci in faccia, ragazzi!
E' morto Amedeo Amadei, ottavo re di Roma
Scompare, all'età di 92 anni, Amedeo Amadei, centravanti giallorosso, chiamato l'ottavo re di Roma. Amadei, definito anche "Il fornaretto di Frascati", esordì in serie A a soli quindici anni, nel 1937, il più giovane giocatore in assoluto nel massimo campionato, conquistò con la Roma il primo scudetto giallorosso del 1942, e giocò fino ad età inoltrata nel Napoli fino al 1956.
La sua figura rimane importante nel calcio laziale, anche dalla sponda biancoceleste, di cui fu sempre un rivale corretto e tradizionale.
La sua figura rimane importante nel calcio laziale, anche dalla sponda biancoceleste, di cui fu sempre un rivale corretto e tradizionale.
La collana verde: 37. Ornella non vuole legami
Ornella era esperta, e prendeva le necessarie precauzioni, pur essendo piena di fuoco e di slanci amorosi. Non voleva restare incinta, non voleva assolutamente legami, voleva poter staccarsi quando voleva senza assumere nessun obbligo.
Per un'altra donna, sposarsi con Damiano sarebbe stato magari un sogno ed anche un'ambizione sociale, perché l'uomo era ormai ricco e apprezzato da tutti. Ma per Ornella non era così: aveva conosciuto più di un adulto senza badare neanche se fosse libero o meno, tanto per lei fare l'amore era stato sempre un atto spontaneo e mai calcolato. Anche sua madre era stata sempre libera, ed aveva cresciuto sua figlia con quella mentalità: era stata una ragazza madre, e ad Ornella l'unica raccomandazione che aveva fatto era quella di saper mantenere la libertà e l'indipendenza da qualunque uomo.
La madre di Ornella era stata per tantissimi anni la donna più bella di tutto il paese. Era stata prescelta come modella da un pittore straniero, e lo scandalo era quello di aver ispirato un bellissimo quadro della Madonna, che da almeno mezzo secolo era sistemato dietro l'altare maggiore della parrocchia e nessuno aveva avuto da ridire, tanto bella era quella Vergine che allattava il bambino Gesù al suo seno candido e prosperoso. Nessun parroco aveva osato protestare, neanche quel brontolone di don Egidio. Forte di quella bellezza di cui era degna erede, Ornella andava sicura per la sua strada.
Per un'altra donna, sposarsi con Damiano sarebbe stato magari un sogno ed anche un'ambizione sociale, perché l'uomo era ormai ricco e apprezzato da tutti. Ma per Ornella non era così: aveva conosciuto più di un adulto senza badare neanche se fosse libero o meno, tanto per lei fare l'amore era stato sempre un atto spontaneo e mai calcolato. Anche sua madre era stata sempre libera, ed aveva cresciuto sua figlia con quella mentalità: era stata una ragazza madre, e ad Ornella l'unica raccomandazione che aveva fatto era quella di saper mantenere la libertà e l'indipendenza da qualunque uomo.
La madre di Ornella era stata per tantissimi anni la donna più bella di tutto il paese. Era stata prescelta come modella da un pittore straniero, e lo scandalo era quello di aver ispirato un bellissimo quadro della Madonna, che da almeno mezzo secolo era sistemato dietro l'altare maggiore della parrocchia e nessuno aveva avuto da ridire, tanto bella era quella Vergine che allattava il bambino Gesù al suo seno candido e prosperoso. Nessun parroco aveva osato protestare, neanche quel brontolone di don Egidio. Forte di quella bellezza di cui era degna erede, Ornella andava sicura per la sua strada.
Segni: strada interrotta per una grande frana
A Segni, a causa delle forti piogge, una grande frana ha interrotto la strada in Via di Roccamassima, per la caduta di un muro di cinta. Grossi massi hanno ostruito la carreggiata, e il traffico verso Rocamassima e Latina è rimasto chiuso.
Il proprietario del muro di cinta e della soprastante abitazione, Massimo Vari, ha assicurato l'immediato intervento di ripristino. La strada, grazie al pronto interessamento dei ragazzi della Protezione Civile e della Forestale di Segni, potrà essrere riaperta al traffico verso Roccamassima e Latina, con semafori in alternativa durante il periodo necessario per il ripristino.
Il proprietario del muro di cinta e della soprastante abitazione, Massimo Vari, ha assicurato l'immediato intervento di ripristino. La strada, grazie al pronto interessamento dei ragazzi della Protezione Civile e della Forestale di Segni, potrà essrere riaperta al traffico verso Roccamassima e Latina, con semafori in alternativa durante il periodo necessario per il ripristino.
La Lazio punta su Antonio Milic dello Spalato: piccoli campioni rinascono
La Lazio continua a puntare sui giovanissimi: da Spalato, in Croazia, giunge notizia di un serio interessamento per il centrocampista Antonio Milic, classe 1994, cioè 19 anni. Il ragazzo milita nelle file dell'Hajduk, stessa squadra da dove la Lazio ha prelevato Josip Elez, il bravo centrale difensivo che si sta facendo largo nella Primavera di Bollini.
Milic, l'anno scorso, ha avuto una stagione brillante nell'Hajduk, conquistando un posto fisso in prima squadra appena a diciotto anni, una vera rivelazione col suo gioco ragionato e brillante. Purtroppo un infortunio lo ha messo fuori squadra, e da allora ha stentato a riprendersi, sicché il giocatore ora gradirebbe trasferirsi altrove per ritrovare fiducia in se stesso. Il suo contratto è in scadenza 2015, sarebbe il momento giusto per approfittarne. Milic l'anno scorso era quotato sui sei milioni di euro, ma la sua quotazione attuale è decisamente inferiore, e con un paio di milioni potrebbe finire tranquillamente in biancoceleste.
L'anno scorso si interessarono a lui sia la Lazio che il Napoli, ed anche una squadra inglese di primo piano. Ora Igli Tare, che ha ottimi rapporti con l'Hajduk, sta tornando alla carica per avere Milic, un jolly di centrocampo capace di coprire più ruoli, e coi suoi 19 anni avrebbe tutto il tempo di risalire la corrente e di riprendere quota. In questi recuperi, la Lazio primavera si sta specializzando: basta pensare al rilancio dei due ex Barcellona Keita e Tounkara. A Formello, piccoli campioni rinascono.
Milic, l'anno scorso, ha avuto una stagione brillante nell'Hajduk, conquistando un posto fisso in prima squadra appena a diciotto anni, una vera rivelazione col suo gioco ragionato e brillante. Purtroppo un infortunio lo ha messo fuori squadra, e da allora ha stentato a riprendersi, sicché il giocatore ora gradirebbe trasferirsi altrove per ritrovare fiducia in se stesso. Il suo contratto è in scadenza 2015, sarebbe il momento giusto per approfittarne. Milic l'anno scorso era quotato sui sei milioni di euro, ma la sua quotazione attuale è decisamente inferiore, e con un paio di milioni potrebbe finire tranquillamente in biancoceleste.
L'anno scorso si interessarono a lui sia la Lazio che il Napoli, ed anche una squadra inglese di primo piano. Ora Igli Tare, che ha ottimi rapporti con l'Hajduk, sta tornando alla carica per avere Milic, un jolly di centrocampo capace di coprire più ruoli, e coi suoi 19 anni avrebbe tutto il tempo di risalire la corrente e di riprendere quota. In questi recuperi, la Lazio primavera si sta specializzando: basta pensare al rilancio dei due ex Barcellona Keita e Tounkara. A Formello, piccoli campioni rinascono.
sabato 23 novembre 2013
Che cuore la Lazio primavera: vince 4-3 sul Bari rimontando due gol negli ultimi cinque minuti - Sculli, Silvagni, Fiore, Milani
La Lazio primavera ha rischiato grosso col Bari: perdeva 2-0 nel primo tempo (Leonetti e De Crescenzio), ha rimontato 2-2 nei primi otto minuti della ripresa col fuoriquota Sculli e con Silvagni, appena entrato al posto di Pollace. Però il Bari, assai vigoroso, è tornato in vantaggio col solito Leonetti, e sembrava poter condurre in porto vittorioso la partita.
Ma nel finale, sotto una pioggia battente e con il Fersini ridotto a un pantano, la Lazio ha fatto meraviglie. Pareggio all'88' con Fiore, vittoria strappata rabbiosamente al 93' con Milani, subentrato ad Oikonomidis.
Una vittoria, dunque, che vale doppio, salvando il primato in classifica e dimostrando concretamente di che cuore e di che forza è fatta questa Lazio primavera campione d'Italia.
Alberto Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace (Silvagni), Ilari,Elez, Filippini; Oikonomidis (Milani), Murgia, Crecco; Fiore (Palombi), Sculli, Lombardi. Tounkara e Serpieri hanno scontato un turno di squalifica, e l'assenza del formidabile capocannoniere Mamadou Tounkara si è avvertita, anche se il bravo Sculli ha disputato una partita molto generosa.
Ma nel finale, sotto una pioggia battente e con il Fersini ridotto a un pantano, la Lazio ha fatto meraviglie. Pareggio all'88' con Fiore, vittoria strappata rabbiosamente al 93' con Milani, subentrato ad Oikonomidis.
Una vittoria, dunque, che vale doppio, salvando il primato in classifica e dimostrando concretamente di che cuore e di che forza è fatta questa Lazio primavera campione d'Italia.
Alberto Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace (Silvagni), Ilari,Elez, Filippini; Oikonomidis (Milani), Murgia, Crecco; Fiore (Palombi), Sculli, Lombardi. Tounkara e Serpieri hanno scontato un turno di squalifica, e l'assenza del formidabile capocannoniere Mamadou Tounkara si è avvertita, anche se il bravo Sculli ha disputato una partita molto generosa.
La collana verde: 36. Ornella non è d'accordo
Damiano ne parlò subito a Ornella, quando la sera stava preparando la cena in cucina.
- Di cosa s'impiccia, quel prete? - disse lei scuotendo la testa. - Ho smesso di frequentare la parrocchia proprio per i suoi eccessivi pettegolezzi. Vede sempre del male in ogni cosa che si fa -
Damiano sorrise. In parte condivideva. - Io sto bene così - disse. - Non sento proprio la necessità di sposarmi. Forse perché ci sei tu che sei così generosa e non chiedi nulla in cambio -
- Tu mi paghi, Damiano. Con questo tuo piccolo salario io tiro avanti bene, ho poche esigenze. Cucino volentieri per te, e pulisco la casa con un certo amore, perché tu sei una persona simpatica e un uomo sincero -
Cenarono insieme con allegria, gettandosi alle spalle quel discorso che risultava antipatico ad entrambi. La figura del prete sbiadiva sempre di più nei loro pensieri: in fondo, che obblighi avevano, verso di lui? Non frequentavano nemmeno la parrocchia, ed erano mesi che non andavano più in chiesa nessuno dei due.
Quella sera, quasi come risposta all'intromissione di don Egidio, Ornella scelse di dormire insieme a Damiano, cosa che in realtà accadeva solo sporadicamente e senza alcun impegno né da una parte né dall'altra.
Ornella parve più generosa a calda del solito. Aveva un corpo statuario, e anche Damiano manteneva un fisico vigoroso e sano. Facevano bene l'amore, con spontaneità e senza calcolo, con la più assoluta libertà.
- Di cosa s'impiccia, quel prete? - disse lei scuotendo la testa. - Ho smesso di frequentare la parrocchia proprio per i suoi eccessivi pettegolezzi. Vede sempre del male in ogni cosa che si fa -
Damiano sorrise. In parte condivideva. - Io sto bene così - disse. - Non sento proprio la necessità di sposarmi. Forse perché ci sei tu che sei così generosa e non chiedi nulla in cambio -
- Tu mi paghi, Damiano. Con questo tuo piccolo salario io tiro avanti bene, ho poche esigenze. Cucino volentieri per te, e pulisco la casa con un certo amore, perché tu sei una persona simpatica e un uomo sincero -
Cenarono insieme con allegria, gettandosi alle spalle quel discorso che risultava antipatico ad entrambi. La figura del prete sbiadiva sempre di più nei loro pensieri: in fondo, che obblighi avevano, verso di lui? Non frequentavano nemmeno la parrocchia, ed erano mesi che non andavano più in chiesa nessuno dei due.
Quella sera, quasi come risposta all'intromissione di don Egidio, Ornella scelse di dormire insieme a Damiano, cosa che in realtà accadeva solo sporadicamente e senza alcun impegno né da una parte né dall'altra.
Ornella parve più generosa a calda del solito. Aveva un corpo statuario, e anche Damiano manteneva un fisico vigoroso e sano. Facevano bene l'amore, con spontaneità e senza calcolo, con la più assoluta libertà.
San Cesareo: nuovo centro commerciale
Giovedì 28 novembre, in uno spettacolare impianto di nuovissima costruzione, sarà inaugurato a San Cesareo un grande centro commerciale, "La Noce", cittadella dello shopping di Roma Sud.
Quarantacinque negozi, duecentocinquanta nuovi posti di lavoro, trenta milioni d'investimento sono i numeri del nuovo centro commerciale, aperto in un'area di 500 mila abitanti tra i Castelli Romani e Roma Sud, con 650 posti auto e settecento metri quadrati di spazio, compreso uno sportello bancario.
I lavori di costruzione hanno richiesto due anni, e ospiteranno anche un bar, tabacchi e ristorazione. L'iniziativa è stata di 45 imprenditori e commercianti, senza alcun aiuto di natura pubblica.
Quarantacinque negozi, duecentocinquanta nuovi posti di lavoro, trenta milioni d'investimento sono i numeri del nuovo centro commerciale, aperto in un'area di 500 mila abitanti tra i Castelli Romani e Roma Sud, con 650 posti auto e settecento metri quadrati di spazio, compreso uno sportello bancario.
I lavori di costruzione hanno richiesto due anni, e ospiteranno anche un bar, tabacchi e ristorazione. L'iniziativa è stata di 45 imprenditori e commercianti, senza alcun aiuto di natura pubblica.
La Lazio pensa ad Ariaudo come difensore centrale
Classe 1989, ventiquattro anni, Lorenzo Ariaudo, difensore centrale del Cagliari di scuola juventina, potrebbe venire a rinforzare la difesa della Lazio dal prossimo gennaio. In rossoblu trova pochissimo spazio, mentre in biancoceleste potrebbe tornare a rifiorire, ritrovando se stesso e la buona quotazione che ne fece il perno difensivo della nazionale Under 21 di Gigi Casiraghi.
Ariaudo è in scadenza di contratto a giugno 2014, e quindi il Cagliari avrebbe tutto l'interesse a cercare di guadagnare qualcosa in extremis sulla sua cessione. Igli Tare cercherà di stringere i tempi prima della sosta natalizia.
Ariaudo ha un fisico eccellente, 1.86 per 71 chilogrammmi, e ha giocato finora 69 partite in serie A, segnando anche un gol, mentre con la Nazionale Under 21 ha disputato dieci incontri mettendo a segno anche una rete. Per la Lazio si tratterebbe di un eccellente rinforzo, ancora giovane, sicuramente bene impostato, e con la possibilità di ricostruirsi una carriera di tutto rispetto alle cure di un tecnico come Petkovic.
Ariaudo esordì in serie A in un Juventus-Lazio nel campionato 2008-2009, ed ha manifestato il vivo desiderio di ritrovare spazio in serie A proprio con la squadra biancoceleste.
Ariaudo è in scadenza di contratto a giugno 2014, e quindi il Cagliari avrebbe tutto l'interesse a cercare di guadagnare qualcosa in extremis sulla sua cessione. Igli Tare cercherà di stringere i tempi prima della sosta natalizia.
Ariaudo ha un fisico eccellente, 1.86 per 71 chilogrammmi, e ha giocato finora 69 partite in serie A, segnando anche un gol, mentre con la Nazionale Under 21 ha disputato dieci incontri mettendo a segno anche una rete. Per la Lazio si tratterebbe di un eccellente rinforzo, ancora giovane, sicuramente bene impostato, e con la possibilità di ricostruirsi una carriera di tutto rispetto alle cure di un tecnico come Petkovic.
Ariaudo esordì in serie A in un Juventus-Lazio nel campionato 2008-2009, ed ha manifestato il vivo desiderio di ritrovare spazio in serie A proprio con la squadra biancoceleste.
Lazio-Bari primavera per il primato solitario
La Fiorentina, l'altra capolista del girrpne C della Primavera, è impegnata in una dura trasferta, e la Lazio di Bollini ha l'occasione giusta per staccare tutti. Arriva il Bari al Fersini di Formello, e i biancocelesti, guidati da un Lombardi in gran forma - una tripletta a Crotone sabato scorso - vogliono prendere la fuga e puntare subito alle finali per un nuovo scudetto.
Il Bari comunque è forte e opporrà una difesa in grande stile. Agli aquilotti il compito di afferrare la quinta vittoria consecutiva a suon di gol (sedici nelle ultime quattro partite).
Il Bari comunque è forte e opporrà una difesa in grande stile. Agli aquilotti il compito di afferrare la quinta vittoria consecutiva a suon di gol (sedici nelle ultime quattro partite).
venerdì 22 novembre 2013
Piglio: 29 bambini, 29 alberi
Festa dell'ecologia e degli alberi, ieri giovedì 21 novembre nel parco del convento di San Lorenzo a Piglio.
Organizzatori il Comune, la Pro Loco, la Codacons e la comunità francescana. Presenti Elena Lucidi di 102 anni e Domenico Loreti di 101, sono stati messi a dimora 29 alberi a nome dei 29 bambini nati a Piglio nell'anno in corso 2013, più due alberi a ricordo dei bambini Enrico Mazzoccu e Morgana Giagoni, scomparsi nell'alluvione in Sardegna. Il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini ha espresso i sentimenti di partecipazione dell'intera comunità di Piglio.
Organizzatori il Comune, la Pro Loco, la Codacons e la comunità francescana. Presenti Elena Lucidi di 102 anni e Domenico Loreti di 101, sono stati messi a dimora 29 alberi a nome dei 29 bambini nati a Piglio nell'anno in corso 2013, più due alberi a ricordo dei bambini Enrico Mazzoccu e Morgana Giagoni, scomparsi nell'alluvione in Sardegna. Il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini ha espresso i sentimenti di partecipazione dell'intera comunità di Piglio.
Cavanda, Onazi e Keita per vincere a Genova - Fuori Hernanes e Gonzalez
Petkovic ha deciso: a Genova, contro la Samp, fuori Hernanes e Gonzalez, entrambi fuori fase, dentro Cavanda, Onazi e Keita, forze giovani e fresche, conferme per Floccari e Lulic, due giocatori da rilanciare in assenza di Klose e col profeta a batterie scariche.
La Lazio ci prova, vuole finalmente tornare a vincere fuori casa, ma non sarà davvero facile, la Sampdoria ha chiamato Sinisa Mihajlovic al suo capezzale, e si sa che Sinisa è un lottatore, che trasmetterà ai blucerchiati se non altro tutta la forza fisica di cui possono disporre in questo momento.
Ci sarà da lottare fino al novantesimo e oltre, per cui anche la Lazio farà ricorso a quei giocatori che sul piano fisico stanno meglio degli altri. Di qui l'esclusione clamorosa di gente come Hernanes e Gonzalez, che sono i due giocatori più lontani dal loro standard di rendimento.
La difesa è ancora priva di Biava e Dias, e dovrà contare su Cana e Ciani come centrali, mentre Radu e Cavanda sono in questo momento la soluzione migliore per gli esterni. Per il resto, le forze giovani di Onazi e Keita sono lì pronte a dar man forte alla squadra, con Lulic, Floccari e Candreva che spenderanno tutte le loro migliori energie nella fase offensiva. Lulic sarà la chiave di volta del gioco, nel doppio ruolo di difensore aggiunto e di attaccante estemporaneo.
La Lazio ha ricaricato le batterie durante la pausa internazionale, riparte con tutte le migliori intenzioni in questo mese intenso e decisivo sia per il campionato che per il passaggio alle fasi finali dell'Europa League. Da qui a Natale avrà a disposizione ben sette incontri, cinque di campionato e due di Coppa, per ritrovare completamente se stessa.
La Lazio ci prova, vuole finalmente tornare a vincere fuori casa, ma non sarà davvero facile, la Sampdoria ha chiamato Sinisa Mihajlovic al suo capezzale, e si sa che Sinisa è un lottatore, che trasmetterà ai blucerchiati se non altro tutta la forza fisica di cui possono disporre in questo momento.
Ci sarà da lottare fino al novantesimo e oltre, per cui anche la Lazio farà ricorso a quei giocatori che sul piano fisico stanno meglio degli altri. Di qui l'esclusione clamorosa di gente come Hernanes e Gonzalez, che sono i due giocatori più lontani dal loro standard di rendimento.
La difesa è ancora priva di Biava e Dias, e dovrà contare su Cana e Ciani come centrali, mentre Radu e Cavanda sono in questo momento la soluzione migliore per gli esterni. Per il resto, le forze giovani di Onazi e Keita sono lì pronte a dar man forte alla squadra, con Lulic, Floccari e Candreva che spenderanno tutte le loro migliori energie nella fase offensiva. Lulic sarà la chiave di volta del gioco, nel doppio ruolo di difensore aggiunto e di attaccante estemporaneo.
La Lazio ha ricaricato le batterie durante la pausa internazionale, riparte con tutte le migliori intenzioni in questo mese intenso e decisivo sia per il campionato che per il passaggio alle fasi finali dell'Europa League. Da qui a Natale avrà a disposizione ben sette incontri, cinque di campionato e due di Coppa, per ritrovare completamente se stessa.
giovedì 21 novembre 2013
La collana verde: 35. Un paese all'antica
- Damiano, questo è un paese all'antica, la gente ama le cose chiare e pulite. Ornella ti ha mai chiesto di sposarla? -
- No, don Egidio: non credo che voglia con me un legame di questo tipo, e comunque non lo voglio neanch'io. Cosa posso farci se la gente fa delle chiacchiere? -
Don Egidio scosse la testa. - Non è così semplice: non siamo in una città dove queste situazioni possono essere frequenti e tollerate -
Damiano tacque un momento, e poi replicò: - Non posso farci niente -
-Per caso hai qualche altra donna nella tua mente? Ho sentito delle voci. Una ragazza si è fatta suora e si dice che lo abbia fatto per cancellare un amore infelice -
- Parli forse di Rosetta? Per me era soltanto una bambina. Non posso addossarmi responsabilità che non sono le mie -
- Senti, Damiano: noi in paese ti vogliamo bene, ammiriamo il tuo lavoro, ti consideriamo uno dei nostri. Se tu sposassi Ornella, che è stata sempre una donna in gamba, ogni cosa andrebbe al suo posto. Mi prometti che ci penserai? -
- Se la promessa ti può tranquillizzare, don Egidio, posso provare anche a pensarci. Dammi del tempo, voglio abituarmi a una prospettiva che non è nei miei pensieri. Lo faccio per amore di pace e di armonia. Può darsi che davvero pensi a dare una soluziome a questo che per voi appare un problema -
- Grazie, Damiano. Ti considero un uomo di parola e a cui dare fiducia -
Il vecchio prete cercò la mano dell'uomo e la strinse quasi per siglare un patto silenzioso.
- No, don Egidio: non credo che voglia con me un legame di questo tipo, e comunque non lo voglio neanch'io. Cosa posso farci se la gente fa delle chiacchiere? -
Don Egidio scosse la testa. - Non è così semplice: non siamo in una città dove queste situazioni possono essere frequenti e tollerate -
Damiano tacque un momento, e poi replicò: - Non posso farci niente -
-Per caso hai qualche altra donna nella tua mente? Ho sentito delle voci. Una ragazza si è fatta suora e si dice che lo abbia fatto per cancellare un amore infelice -
- Parli forse di Rosetta? Per me era soltanto una bambina. Non posso addossarmi responsabilità che non sono le mie -
- Senti, Damiano: noi in paese ti vogliamo bene, ammiriamo il tuo lavoro, ti consideriamo uno dei nostri. Se tu sposassi Ornella, che è stata sempre una donna in gamba, ogni cosa andrebbe al suo posto. Mi prometti che ci penserai? -
- Se la promessa ti può tranquillizzare, don Egidio, posso provare anche a pensarci. Dammi del tempo, voglio abituarmi a una prospettiva che non è nei miei pensieri. Lo faccio per amore di pace e di armonia. Può darsi che davvero pensi a dare una soluziome a questo che per voi appare un problema -
- Grazie, Damiano. Ti considero un uomo di parola e a cui dare fiducia -
Il vecchio prete cercò la mano dell'uomo e la strinse quasi per siglare un patto silenzioso.
Roiate: festa dell'olio nuovo
Sabato 23 novembre, a Roiate, festa dell'olio nuovo. Organizza l'Associazione Roiate in Progress.
Sarò allestito, in pieno centro storico, uno stand gastronomico che consentirà di gustare specialità di cucina contadina realizzate con l'olio nuovo extravergine.
Nel menu, bruschette tradizionali e farcite al formaggio, pasta e fagioli e salsicce, accompagnate da ottimo vino Cesanese.
Menu a 6 euro. Info 338 8240470.
Sarò allestito, in pieno centro storico, uno stand gastronomico che consentirà di gustare specialità di cucina contadina realizzate con l'olio nuovo extravergine.
Nel menu, bruschette tradizionali e farcite al formaggio, pasta e fagioli e salsicce, accompagnate da ottimo vino Cesanese.
Menu a 6 euro. Info 338 8240470.
Marchetti e Onazi: attenzione, Lazio!
Due gioielli della Lazio molto desiderati in questo momento da grandi squadre europee. Il Milan ha messo gli occhi sul portierone biancoceleste Federico Marchetti, il Liverpool starebbe facendo un pensierino sul ventenne centrocampista nigeriano Ogeyi Onazi dopo la splendida esibizione a Londra nell'amichevole Italia-Nigeria.
C'è anche un terzo laziale "mondiale" che tutti vorrebbero: Antonio Candreva. Lui è l'uomo-base dei cambiamenti tattici di Prandelli, che quando vuole una Nazionale più offensiva subito pensa al centrocampista laziale per allargare il gioco sulle estreme, per servirsi dei suoi cross preziosi e dei suoi assist intelligenti. Molti squadroni seguono Candreva.
La Lazio ha poi altri 2mondiali" nelle sue file, almeno quattro: Klose, Gonzalez, Lulic e il profeta Hernanes. Klose ed Hernanes attualmente sono in ribasso nelle file della Germania e del Brasile, ma da qui a giugno ci sarà sicuramente una loro ripresa, di cui si potrà giovare prima di tutto la Lazio per risalire posizioni in classifica. Quanto a Gonzalez e Lulic, nessuno dei due appare nella forma strepitosa di un anno fa, ma fanno parte entrambi della categoria dei "cursori", degli uomini di grande volontà e di grande rendimento fisico, che alla lunga riescono sempre ad emergere. Anche da questi due la Lazio, oltre alle loro nazionali, si aspetta grandi cose per un rilancio.
La Lazio, attualmente in ombra con il suo ottavo posto in classifica, basandosi su questi sette giocatori "mondiali" non può non risalire in graduatoria, poichè le sue basi tecniche sono assai migliori delle modesta posizione in classifica. Sarà decisivo questo mese prima della sosta natalizia, per capire quanto i biancocelesti potranno fare in campionato e in Europa League.
C'è anche un terzo laziale "mondiale" che tutti vorrebbero: Antonio Candreva. Lui è l'uomo-base dei cambiamenti tattici di Prandelli, che quando vuole una Nazionale più offensiva subito pensa al centrocampista laziale per allargare il gioco sulle estreme, per servirsi dei suoi cross preziosi e dei suoi assist intelligenti. Molti squadroni seguono Candreva.
La Lazio ha poi altri 2mondiali" nelle sue file, almeno quattro: Klose, Gonzalez, Lulic e il profeta Hernanes. Klose ed Hernanes attualmente sono in ribasso nelle file della Germania e del Brasile, ma da qui a giugno ci sarà sicuramente una loro ripresa, di cui si potrà giovare prima di tutto la Lazio per risalire posizioni in classifica. Quanto a Gonzalez e Lulic, nessuno dei due appare nella forma strepitosa di un anno fa, ma fanno parte entrambi della categoria dei "cursori", degli uomini di grande volontà e di grande rendimento fisico, che alla lunga riescono sempre ad emergere. Anche da questi due la Lazio, oltre alle loro nazionali, si aspetta grandi cose per un rilancio.
La Lazio, attualmente in ombra con il suo ottavo posto in classifica, basandosi su questi sette giocatori "mondiali" non può non risalire in graduatoria, poichè le sue basi tecniche sono assai migliori delle modesta posizione in classifica. Sarà decisivo questo mese prima della sosta natalizia, per capire quanto i biancocelesti potranno fare in campionato e in Europa League.
mercoledì 20 novembre 2013
Palestrina: marionette senza fili
All'Auditorium Pierluigi da Palestrina, sabato 23 e domenica 24 novembre, alle ore 18, va in scena a Palestrina, con la compagnia "Marionette senza fili", lo spettacolo teatrale "La guerra di Martin" di Francesco Silvestri, una favola per bambini con la regia di Claudio Tagliacozzo, che è anche protagonista sulla scena nel ruolo di uno spaventapasseri.
Uno spettacolo per bambini di tutte le età, dai 4 ai 90 anni, che cerca di spiegare i perchè dell'eterna lotta della vita, tenendo sempre aperto il cuore alla speranza.
Ingresso 10 euro per gli adulti, 5 euro per i ragazzi, gratuito per i bambini fino a cinque anni.
Uno spettacolo per bambini di tutte le età, dai 4 ai 90 anni, che cerca di spiegare i perchè dell'eterna lotta della vita, tenendo sempre aperto il cuore alla speranza.
Ingresso 10 euro per gli adulti, 5 euro per i ragazzi, gratuito per i bambini fino a cinque anni.
Mamadou Tounkara: a gennaio, sarà lui la nuova punta della Lazio
No, di altri attaccanti la Lazio non avrà bisogno, a gennaio non arriverà nessuno. O meglio: la punta nuova arriverà proprio da Formello, dalla Primavera di Alberto Bollini, e sarà Mamadou Tounkara.
Tounkara, gemellino di Balde Diao Keita, ha un fisico prorompente e sta facendo strage di gol nel campionato dei giovani: in otto partite disputate, ha segnato 9 reti ed è il capocannoniere indiscusso del girone C. Tounkara ha preso il posto di Keita nelle file della Primavera, ha un anno in meno di Balde Diao, saranno diciotto a gennaio, per ora siamo ancora a quota 17, e si tratta di un vero fenomeno, che ha già colpito l'attenzione e l'immaginazione di Petkovic. Lo ha già visto in azione ad Auronzo la scorsa estate, e i due ragazzini senegalesi di passaporto Barcellona hanno dato spettacolo.
Entrambi sono stati cacciati via dai blugrana, Keita per uno scherzo innocente a un compagno, Tounkara per aver saltato un giorno di scuola: a Barcellona non si perdona nulla. Ma si tratta di due ragazzi bravi, e la Lazio ha colto la palla al balzo, facendo i due migliori acquisti delle ultime stagioni e di quelle ancora che verranno.
Una coppia formidabile di attaccanti, maturati nel fisico oltre che tecnicamente, bravi che più non si può ed ormai maturi, entrambi, per la serie A.
Il gioco dei due fantastici gemellini si integra a meraviglia. Tounkara è la punta pura, il vero centravanti da sfondamento, mentre Keita è il fantasista che va in gol e fa assist preziosi con movimenti straordinari, partendo sempre dall'esterno.
Se Petkovic riuscirà a integrarli in breve tra i grandi, la Lazio avrà davvero un formidabile attacco per il futuro, e per tante stagioni. Un grazie al Barcellona, che con mezzo milione di euro ci ha regalato due grandi campioni, due uomini da spettacolo e da gol.
Tounkara, gemellino di Balde Diao Keita, ha un fisico prorompente e sta facendo strage di gol nel campionato dei giovani: in otto partite disputate, ha segnato 9 reti ed è il capocannoniere indiscusso del girone C. Tounkara ha preso il posto di Keita nelle file della Primavera, ha un anno in meno di Balde Diao, saranno diciotto a gennaio, per ora siamo ancora a quota 17, e si tratta di un vero fenomeno, che ha già colpito l'attenzione e l'immaginazione di Petkovic. Lo ha già visto in azione ad Auronzo la scorsa estate, e i due ragazzini senegalesi di passaporto Barcellona hanno dato spettacolo.
Entrambi sono stati cacciati via dai blugrana, Keita per uno scherzo innocente a un compagno, Tounkara per aver saltato un giorno di scuola: a Barcellona non si perdona nulla. Ma si tratta di due ragazzi bravi, e la Lazio ha colto la palla al balzo, facendo i due migliori acquisti delle ultime stagioni e di quelle ancora che verranno.
Una coppia formidabile di attaccanti, maturati nel fisico oltre che tecnicamente, bravi che più non si può ed ormai maturi, entrambi, per la serie A.
Il gioco dei due fantastici gemellini si integra a meraviglia. Tounkara è la punta pura, il vero centravanti da sfondamento, mentre Keita è il fantasista che va in gol e fa assist preziosi con movimenti straordinari, partendo sempre dall'esterno.
Se Petkovic riuscirà a integrarli in breve tra i grandi, la Lazio avrà davvero un formidabile attacco per il futuro, e per tante stagioni. Un grazie al Barcellona, che con mezzo milione di euro ci ha regalato due grandi campioni, due uomini da spettacolo e da gol.
martedì 19 novembre 2013
La collana verde: 34. Un problema per il paese
La relazione fra Damiano ed Ornella era oggetto di scandalo nel paese, e il parroco don Egidio era preoccupato. Quell'uomo aveva suscitato una certa diffidenza nel prete fin dalla sua prima comparsa: non si accostava mai in chiesa, nessuno lo aveva mai visto pregare.
Un giorno don Egidio, incontrandolo davanti all'officina, aveva avuto il coraggio di fermarlo e d'interrogarlo.
- E' vero che tua moglie è morta tanti anni fa? - gli aveva chiesto guardandolo fisso negli occhi.
Damiano era rimasto piuttosto seccato da quella intrusione, ma aveva risposto: - Perché me lo chiedi? Forse non credi a quello che ho raccontato a tutti? Hanno perfino richiesto informazioni al Comune del mio paese, ed hanno avuto una conferma -
Don Egidio, un prete coraggioso e deciso, non si era lasciato intimorire.
- Io credo che un uomo forte come te abbia bisogno di una donna: ma non di un'avventura casuale, bensì di un rapporto regolare. Ornella è una mia parrocchiana, una volta frequentava regolarmente la chiesa, ma da quando ha un rapporto con te non si fa più vedere -
Damiano si era lasciato sfuggire un sorriso alquanto imbarazzato.
- Don Egidio, queste cose tu devi chiederle a lei e vedertela con lei: che cosa c'entro io? Ornella è una donna matura, sa quel che fa, e poi con me l'unico rapporto che ha è quello di farmi un po' da domestica, le pulizie e prepararmi i pasti. Talvolta, naturalmente, si ferma anche un po' da me, ma siamo persone adulte: che cosa c'è di male? -
Un giorno don Egidio, incontrandolo davanti all'officina, aveva avuto il coraggio di fermarlo e d'interrogarlo.
- E' vero che tua moglie è morta tanti anni fa? - gli aveva chiesto guardandolo fisso negli occhi.
Damiano era rimasto piuttosto seccato da quella intrusione, ma aveva risposto: - Perché me lo chiedi? Forse non credi a quello che ho raccontato a tutti? Hanno perfino richiesto informazioni al Comune del mio paese, ed hanno avuto una conferma -
Don Egidio, un prete coraggioso e deciso, non si era lasciato intimorire.
- Io credo che un uomo forte come te abbia bisogno di una donna: ma non di un'avventura casuale, bensì di un rapporto regolare. Ornella è una mia parrocchiana, una volta frequentava regolarmente la chiesa, ma da quando ha un rapporto con te non si fa più vedere -
Damiano si era lasciato sfuggire un sorriso alquanto imbarazzato.
- Don Egidio, queste cose tu devi chiederle a lei e vedertela con lei: che cosa c'entro io? Ornella è una donna matura, sa quel che fa, e poi con me l'unico rapporto che ha è quello di farmi un po' da domestica, le pulizie e prepararmi i pasti. Talvolta, naturalmente, si ferma anche un po' da me, ma siamo persone adulte: che cosa c'è di male? -
Frosinone: piantati cento alberi al Parco delle Sorgenti
Frosinone si appresta a presentare una folta coltivazione di piante nuove nella zona denominata "Parco delle Sorgenti" in occasione della "Giornata nazionale degli alberi".
L'assessorato all'ambiente ha provveduto a mettere a dimora oltre cento alberi di media grandezza e migliaia di piante fiorite, con il recupero di un importante spazio verde abbandonato di circa due ettari, che è diventato un parco urbano denominato appunto "Il parco delle Sorgenti".
L'inaugurazione avverrà nelle giornate di mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, alla presenza delle scolaresche cittadine.
L'assessorato all'ambiente ha provveduto a mettere a dimora oltre cento alberi di media grandezza e migliaia di piante fiorite, con il recupero di un importante spazio verde abbandonato di circa due ettari, che è diventato un parco urbano denominato appunto "Il parco delle Sorgenti".
L'inaugurazione avverrà nelle giornate di mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, alla presenza delle scolaresche cittadine.
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