La polizia italiana è troppo tenera, quella polacca lo è molto meno. Questo spiega il diverso atteggiamento verso le tifoserie: quella polacca a Roma l'ha fatta franca, quella italiana a Varsavia ci ha rimesso le penne.
La Tv ha dimostrato chiaramente il possesso di armi, coltellacci e manopole di acciaio in possesso dei tifosi laziali. Le abbiamo riconosciute. Sono tipiche. E' una vergogna che si vada in giro per il mondo in quella maniera. Diciassette tifosi laziali, almeno, sono risultati in possesso di queste armi. Torneranno in Italia, ma saranno processati a Varsavia e probabilmente condannati. Anche a mesi di carcere. Hanno trovato avvocati anche polacchi pronti a difenderli. Li difenderà anche il ministero degli esteri e l'ambasciata italiana a Varsavia. Ma chissà fino a che punto se lo meritano.
I fatti sono accaduti il giorno prima di Legia-Lazio. Ma ci sono accuse anche per il "dopo", il cosiddetto "terzo tempo" così pacifico nel rugby, così rugginoso e vergognoso nel calcio. Due diverse categorie di sportivi. E quella del calcio si dimostra ogni volta la peggiore. Purtroppo la tifoseria laziale non è aliena da queste brutte figure, e si parla anche di punizione alla società per responsabilità oggettiva.
E' giusto che da una parte la società, i giocatori, i tecnici, gli accompagnatori facciano tanto per l'onore della Lazio, e una ventina di scellerati facciano tanto per il suo disonore? E' giusto che sul campo la Lazio risulti tra le migliori squadre d'Europa, e sugli spalti e dintorni la nostra tifoseria si guadagni questa vergognosa reputazione di fuorilegge? E bastano venti bastardi per rovinare la buona reputazione di un milione di tifosi onesti.
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