Malgrado la presenza di un punta forte come Kozak, la Lazio continua a segnare col contagocce. Delle otto grandi, certamente è quella che ha l'attacco meno forte, e va avanti con la forza della sua difesa, seconda solo a quella del Milan.
Però dovremmo essere in vista di una svolta. A primavera, anche l'attacco della Lazio comincerà a segnare i suoi bei gol a ripetizione.
Da dove ci viene, questa convinzione? Da un semplice fatto: la punta forte ora ce l'abbiamo, ed è Kozak. Il quale ha alle spalle due buoni cannonieri come Floccari e Rocchi. Ma soprattutto ha alle spalle due grandi suggeritori: Hernanes e Mauri. Guarda caso, questi due giocatori sono stati designati come suggeritori ("trequartisti") dai commissari tecnici di Brasile e Italia, due formazioni calcistiche di alto livello internazionale. Come dire: suggeritori in gamba, più di così, in giro non ce ne sono.
Aspettiamo dunque che Kozak si assesti ancora un po', lì davanti, utilizzandolo meglio, con preferenza in alcune circostanze e situazioni: le trasferte specialmente, mentre in casa forse è preferibile utilizzarlo nelle parti finali anzichè fin dall'inizio, per sfruttare meglio le sue polveri asciutte e il suo fiuto da gol. Per esempio, contro il Chievo io sarei partito con un altro centravanti, se ci fosse stato, e avrei utilizzato Kozak nella mezz'ora finale, frustrando il catenaccio clivense nel momento di maggiore pressione.
Insomma, siamo convinti che la Lazio le armi per far bene anche in avanti le abbia, e che bisogna solo aspettare che arrivi il momento giusto. Forse le rondini di San Benedetto?
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