La Lazio operaia, sgomitando e mettendocela tutta, è passata con autorità a Brescia. E poteva anche arrotondare il punteggio, perché la partita è stata tutta sua.
Dentro tutti quelli che non saranno dei campioni di finezze calcistiche: Gonzalez, Kozak, Sculli e Scaloni, in questo momento che non sembra di gran vena per la squadra di Reja, la formazione laziale si è imposta per cuore e volontà.
Guarda caso, i due gol vittoriosi sono arrivati proprio con i due "operai" per eccellenza: Tata Gonzalez e Libor Kozak.
Poi, con la fiducia, si è rivisto finalmente anche del buon gioco, e così possiamo dire che la Lazio, tornando al successo in trasferta dopo tre mesi e mezzo, ha dato un calcio non alla crisi, perché vera crisi non c'è mai stata, ma alle critiche, non sempre giuste, ha consolidato la sua graduatoria, ha posto di nuovo sette punti di vantaggio sui rivali giallorossi.
Alla Champions League si può pensare davvero, anche se Udinese, Palermo e Juventus sono avversarie temibili.
Scudetto? Il Milan non si è allontanato, malgrado il nostro indiscusso rallentamento; ora arrivano le Coppe e la Lazio non ce l'ha: qualche punto possiamo recuperarlo ancora, e poi, con la primavera, potrebbe tornare davvero la grande Lazio.
Il cuore è aperto completamente alla speranza.
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