Su un prato verdissimo, in piena estate, giocavano in perfetta allegria una lucertola verde e guizzante, Marilla, e un vispo cardellino con le penne variopinte, Carletto.
- Che bella giornata, Marilla! Godiamocela in pace - disse Carletto. - Ho tanta voglia di saltellare e di cantare! -
- Hai proprio ragione, Carletto ! Oggi il sole splende, non ci sono nuvole nel cielo, e io aspettavo solo questo, oggi, per farmi due corse pazze in mezzo all'erba. E' così bello essere piccoli animali allegri e sani -
- Sani? Perché dici così, Marilla ? -
- Perché ieri mi sentivo proprio male, non so perché. Le mie amiche lucertole sono uscite tutte a divertirsi, e io sono rimasta a casa a lamentarmi per dei dolori alle mie zampette. Ma oggi mi sento bene anch'io, e sono uscita di casa prima di tutte le altre -
- Sono contento per te, mia cara Marilla. Il tuo era un male passeggero, perché ti vedo in gran forma! -
- Perché non andiamo sulla riva del ruscello qui vicino a dissetarci? Fa un gran caldo ! - disse la lucertola Marilla.
E due minuti più tardi, lei guizzando, lui volando, si ritrovarono entrambi sulle rive di un piccolo ruscello chiacchierino che era ai limiti del prato. Dopo essersi dissetati, i due simpatici animaletti ripresero la conversazione.
Ma ecco che ti arriva una torma di bambini dal villaggio vicino, schiamazzando e saltando.
- To', una lucertola! Prendiamola ! - fece uno di essi, con allegria.
- Oh, ma qui c'è un bellissimo cardellino! - ribatté un altro,al colmo della gioia. - Ecco, l'ho preso! -
I due animaletti, che non si aspettavano proprio quell'improvvisa apparizione, rimasero sorpresi e non fecero in tempo a nascondersi e ad allontanarsi.
Così, in pochi minuti, quei bambini rumorosi presero a divertirsi come piaceva a loro. Due di essi fecero un carrettino di carta, e con un filo da cucito lo legarono abilmente alle zampette del cardellino Carletto, facendolo soffrire moltissimo.Poi gli diedero un colpetto sulle ali, e lo fecero camminare col carrettino ridendo a crepapelle.
Carletto cercò di volare via, ma il carrettino era stato caricato con dei sassolini , e il cardellino non ci riuscì.
Ma una sorte peggiore era toccata alla lucertola Marilla. Con una sassata, altri due bambini le avevano troncato di netto la coda, e questa aveva continuato a correre anche senza testa, facendo ridere e strillare i bambini. Anche la testa con il tronco mozzato continava a correre, per la gioia di tutti quei monelli. Ma la lucertola e il canarino soffrivano da non si dire.
I bambini giocarono ancora per due ore, e finalmente se ne andarono, lasciando i due animaletti mezzi morti.
- Non fossimo mai venuti al ruscello - disse il cardellino Carletto con un filo di voce. E meno male che era riuscito a slegarsi da quel pesante carrettino.
- Se ce la faremo ancora, dovremo restare nel prato, nascosti in mezzo alle siepi - ribatté la povera Marilla, che aveva dovuto abbandonare la sua coda e sentiva un gran dolore nella restante parte del corpo.
- Domani andremo sul prato, ci divertiremo anche di più - strillarono i bambini, tutti contenti, tornando alle loro case.
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