lunedì 30 maggio 2011

Eppure la Lazio è forte almeno quanto l'Udinese...

Non ha Di Natale. Non ha neanche Sanchez. Non ha Isla. Non ha Inler. Non ha un Asamoah. Non ha Handanovic che para i rigori. Le mancano perfino un Pinzi e un Domizzi. Eppure la Lazio è forte almeno quanto l'Udinese: ha ottenuto gli stessi risultati, è alla pari negli incontri diretti, le sono mancate soltanto le briciole di qualche gol. Ah, se il rigore di Zarate e il palo di Kozak a Udine, nel secondo tempo...
Ma allora, dov'è la forza della grande Lazio? Dobbiamo pensare che anche gli Hernanes, Zarate, Ledesma, Dias, Muslera, Mauri, Brocchi, Lichtsteiner, Biava valgono quanto i celebrati campioni friulani? Oppure che un miracolo di coesione, di volontà, di chiarezza d'idee illumini gli uomini di Eddy Reja quanto e forse più di quanto non faccia un Guidolin a Udine?
Forse sul piano individuale la Lazio non ha grandissimi nomi. Pensate che il c.t. Prandelli non ha ritenuto nemmeno un laziale degno di figurare nelle file dei convocati perr la Nazionale: né Mauri, né Floccari, né Biava, né Brocchi, né Rocchi: stiamo facendo i nomi dei pochi giocatori italiani di  un qualche rilievo nella Lazio.
Anche questo ci dice che la forza della Lazio è "il gioco collettivo", è il credere che il calcio sia la risultante di tante energie spese con intelligenza anziché la somma di preziose individualità. Certo che se la Lazio avesse la fortuna di avere un Eto'o...Ma per questo ci sono anche le campagne acquisti, e se, còlti con intelligenza i punti deboli, si provvede a rinforzarli con i criteri giusti...
Aspettiamo. Il 10 luglio è lontano, ma non lontanissimo. Per quella data potrebbe già esser pronta una Lazio nuova e migliore di quella alla quale l'Udinese, per un amen, ha soffiato la Champions League.

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