Mi va tanto di fare il giochetto della volpe e l'uva: è troppo acerba, non mi va di saltare per prenderla...In realtà non ci arrivo, mentre avrei una voglia grande così di farmi una bella scorpacciata.
No, la Lazio non ce l'ha fatta. Dolore dolore...Ci siamo pestati i calli da soli, ma qualcuno ce li ha pestati anche lui, e fa tanto male.
Però...non tutto il male viene per nuocere. Ci sono sicuramente due aspetti positivi di questa brutta delusione. Primo: Anderson Hernanes, il nostro Profeta, arrivato morto al traguardo, ora si riposi per due mesi assolutamente, si faccia rivedere in giro verso la metà di luglio, e ringrazi Dio che il C.T. del Brasile non lo abbia preteso per la Coppa America. Hernanes ci ha sofferto, ma la verità era che non si reggeva più in piedi. E speriamo ora che l'infortunio di Pato non costringa il mister brasiliano a un ripensamento: sarebbe proprio un guaio.
Secondo: meno male che i preliminari di Champions non ci siano toccati, costringendoci ad affrettare di oltre un mese la ripresa dei lavori e disturbando tutti i nostri piani di riposo e concentrazione.
Chi fa i preliminari, come la Sampdoria l'anno scorso, di solito fa una gran brutta fine: arriva a pezzi alla conclusione dell'annata successiva. Due anni fa toccò a noi qualcosa del genere: per giocarci bene la Supercoppa arrivammo stracotti in campionato, e nelle mani di Ballardini stavamo facendo la fine del cuoco della Rosetta. Per fortuna poi arrivò Reja a toglierci la castagna dal fuoco, o meglio il supplì... e da allora è cominciata una specie di rifondazione.
Lasciamo che l'Udinese si rompa lei nei preliminari: sarà un'avversaria di meno, e forse una delle più pericolose. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma ora basta coi proverbi. L'uva non ci è toccata, se la stanno sbafando altri. Qualcuno ci sghignazza alle spalle. Ma quella risataccia possa andargli di traverso.
No, la Lazio non ce l'ha fatta. Dolore dolore...Ci siamo pestati i calli da soli, ma qualcuno ce li ha pestati anche lui, e fa tanto male.
Però...non tutto il male viene per nuocere. Ci sono sicuramente due aspetti positivi di questa brutta delusione. Primo: Anderson Hernanes, il nostro Profeta, arrivato morto al traguardo, ora si riposi per due mesi assolutamente, si faccia rivedere in giro verso la metà di luglio, e ringrazi Dio che il C.T. del Brasile non lo abbia preteso per la Coppa America. Hernanes ci ha sofferto, ma la verità era che non si reggeva più in piedi. E speriamo ora che l'infortunio di Pato non costringa il mister brasiliano a un ripensamento: sarebbe proprio un guaio.
Secondo: meno male che i preliminari di Champions non ci siano toccati, costringendoci ad affrettare di oltre un mese la ripresa dei lavori e disturbando tutti i nostri piani di riposo e concentrazione.
Chi fa i preliminari, come la Sampdoria l'anno scorso, di solito fa una gran brutta fine: arriva a pezzi alla conclusione dell'annata successiva. Due anni fa toccò a noi qualcosa del genere: per giocarci bene la Supercoppa arrivammo stracotti in campionato, e nelle mani di Ballardini stavamo facendo la fine del cuoco della Rosetta. Per fortuna poi arrivò Reja a toglierci la castagna dal fuoco, o meglio il supplì... e da allora è cominciata una specie di rifondazione.
Lasciamo che l'Udinese si rompa lei nei preliminari: sarà un'avversaria di meno, e forse una delle più pericolose. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma ora basta coi proverbi. L'uva non ci è toccata, se la stanno sbafando altri. Qualcuno ci sghignazza alle spalle. Ma quella risataccia possa andargli di traverso.
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