Esiste un Dio anche per i poveri. Martinez non arriverà alla Lazio, ma nessuno piangerà. Forse ci resterà male proprio quell'arrogante di Lo Monaco, che ha creduto di poter dare una lezione a Lotito, umiliandolo, e spacciandosi per una specie di profeta in terra.
Ma esiste un Dio anche per i poveri, che non hanno decine di milioni da passare nelle tasche altrui, ma hanno anche loro il diritto di sognare, di poter realizzare ugualmente una buona squadra.
Quel Dio, dal Sudafrica, ha mostrato la via alla Lazio, facendole balenare la forza e il valore di un giocatore che costa poco e vale molto: l'attaccante messicano Pablo Barrera, 23 anni e non 27, cinque milioni e non quindici; tanto, alla Lazio serve solo un attaccante da affiancare ai Floccari, Zarate e Rocchi, e perciò nessuno piangerà se da Torino arriveranno notizie ( e sottolineo se...) di grandi prodezze di Martinez.
Anche Nando Muslera, dal Sudafrica, ha mandato a dire alla Lazio che Barrera è forte, che Lotito si affrettasse a comprarlo perchè farà un affare. Va bene, ci crediamo, perchè esiste un Dio anche per i poveri, e lui sa come fare giustizia elargendo doni equilibratori. Alla fine, spesso, sono proprio i poveri a godere, rifilando qualche bufala ai ricchi. E intanto, in Sudafrica, Barrera c'è, e il tanto strombazzato Martinez no.
La Lazio ha bisogno di poco per essere una buona squadra. Scudetti ancora non ne deve vincere, ma qualche buona partecipazione a una Coppa sì. I ventidue famosi di Reja sono quasi pronti, e non staremo ancora qui ad elencarli. Anche con gli acquisti siamo già a buon punto, l'altro elemento di forza al posto di Kolarov sarà l'algerino Behladj che ci arriverà da Portsmouth. Il telaio di una buona squadra c'è, un allenatore in gamba c'è, ora aspettiamo un buon direttore sportivo e poi vedrete che il buon Dio farà di Lotito anche un buon presidente.
Lo farà dandogli una mano per l'affare Kolarov: Real, Inter e Juventus se lo contendono, ma a Roma devono arrivare quei 20 milioni che ci consentano di pagare le prime rate per i cinque acquisti. Gli altri tre sono Gonzalez, Pintos e Socratis (non lo chiamate Papastathopoulos, perchè nel frattempo si sarà fatto vecchio).
E il buon Dio ci darà una mano a vendere i ventisei giocatori in esubero, tra i quali anche dei pezzi non c'è male. Comunque la Lazio non li includerà nell'elenco dei 22 che partiranno agli ordini di Reja per Auronzo di Cadore fra una quindicina di giorni.
Alè, Lazio: coraggio, si ricomincia con tanta fede e tanta buona volontà. Due virtù che giustamente saranno premiate.
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