mercoledì 23 giugno 2010

Io e gli animali - I miei ricordi - 75

Il mio rapporto con gli animali non è mai stato troppo amichevole, neppure con quelli domestici: diffido dei cani, i gatti mi danno fastidio, così pure le galline, i pappagalli, i conigli; le pecore sono mansuete, ma emanano un cattivo odore; figuriamoci le capre. Il safari non è la mia avventura preferita.
Al massimo mi sta simpatico lo scoiattolo con la sua coda così divertente, e quando mi capita di vederne uno mi sorprendo a seguire la sua strepitosa fuga sui rami degli alberi più alti.
Mi erano simpatiche le lucciole, ma per lunghissimi anni non si sono più viste, e rivederne qualcuna, ora, non può farmi che piacere. Così come risentire lo stridio di una cicala a tanti anni di distanza: forse stiamo tornando ad avere cura della natura, e gli animali se ne accorgono.
Dopo molti decenni, ugualmente, qualche rondine torna a fare il nido sotto i nostri tetti. Ecco, anche la rondine è uno dei pochi animali per i quali nutro simpatia. Allo stesso modo, mi fa molto piacere sentire che perfino le cicogne siano tornate a nidificare sopra i nostri comignoli.
Mi sorprende, ad ogni modo, ricordare che all'età di tre o quattro anni mi ero affezionato a un microscopico gattino, capitato non si sa come a casa mia. Giocava volentieri con me, mi correva dietro: una mattina presto, che ero sceso in cucina a piedi nudi, vidi all'improvviso il gattino sbucare da sotto la madia, rincorrere i miei piedi e mettersi a giocare con essi come se fossero davvero un giocattolo, e questo me lo rese ancora più simpatico.
Purtroppo, correndo dietro a questo animaletto, un giorno capitò che la porta-finestra, che dalla cucina si apriva sul balcone, venne chiusa bruscamente, e una zampetta del gatto rimase intrappolata e si spezzò.
Io ne fui molto addolorato. Ma mio padre, per non veder soffrire il piccolo animale, lo prese e lo soffocò seppellendolo nel secchio dell'immondizia.
Io cercai di recuperarlo, ma quando vidi che era morto ne provai un profondo dispiacere. Da quel giorno non ho più giocato nè coi gatti nè coi cani, e li guardo con diffidenza e perfino con antipatia.
Tutti mi dicono che è molto bello avere un cane come amico, ma io non riesco proprio a concepire un simile rapporto. Già mi resta difficile riuscire a comprendere i miei simili, qualche volta perfino me stesso, e non ho la pazienza di dedicare un po' del mio tempo a qualche animale. Suppongo che quell'esperienza che ho avuto quando avevo quattro anni abbia contribuito a creare in me questa specie di allergia.
A pensarci bene, mi piacciono solo quegli animali che, a un segno di pericolo, fuggono via rapidamente come fa uno scoiattolo, come un uccello o una rondine che riescono ad allontanarsi da ogni contatto volando via, o come una lucciola e una farfalla che non sono agevoli da afferrare, e sembrano rifuggire dal contatto umano.
Anche per questo, sono sostanzialmente un vegetariano e non mangio volentieri carne di animali, tranne quando proprio non ne posso fare a meno (continua).


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