mercoledì 30 marzo 2011

A Napoli, la tradizione dice Lazio

Di certe tradizioni, bisogna tener conto. Ora pare che la Lazio, sul campo del Napoli, abbia sempre fatto delle gran belle figure: 0-0 l'anno scorso, 2-0 due anni fa, 2-2 tre anni fa, e così via dicendo: bisogna risalire al secolo scorso, cioè al 1996, per ritrovare una vittoria del Napoli di fronte al suo pubblico.
Queste tradizioni sono dure da sfatare, e dunque la squadra di Reja parte con questo non piccolo vantaggio. Sulla carta, la solita doppietta finale di Cavani dovrebbe consentire al Napoli di guadagnare tre punti preziosissimi nella lotta per lo scudetto, ma il minimo inciampo sarebbe fatale per gli uomini di  Mazzarri, in concomitanza con il derby  milanese. La  Lazio va  dunque a   Napoli per fare la sua partita.  Malgrado la defezione del duo dei centrali di centrocampo Ledesma e Matuzalem, la Lazio appare sempre in grado di schierare una buona formazione, con il rientro di Lichtsteiner in difesa e con Hernanes schierato come regista difensivo al centro del dinamicissimo duo Brocchi-Gonzalez che gli garantirebbero il miglior appoggio possibile. Poi c'è anche un'insidiosa Lazio offensiva, con Zarate in gran forma sostenuto sia da Mauri che da Sculli che lavorerebbero a tempo pieno per lui.
Grazie anche alla tradizione, Lazio dunque sempre temibile a Napoli, anche perché le ultimissime prestazioni dei partenopei non sono apparse folgoranti, e oltretutto il lungo riposo potrebbe avere anche annebbiato le idee a chi sta davanti  e ricaricato le batterie
a chi insegue.
Prepariamoci perciò a gustare un succoso antipasto alla giornata calcistica di domenica.
Con un pareggio a Napoli, la Lazio non risolverebbe moltissimo. Ad ogni modo la Lazio fa la sua corsa non sul Napoli, bensì sull'Udinese, che finora è stata fortissima, ma avrà un finale di campionato molto duro, con quasi tutte le grandi da incontrare
(Milan, Roma, Napoli, Fiorentina, Lazio ecc.): e i conti vanno fatti punticino su punticino.

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