La Lazio è nelle mani del suo vecchio allenatore Delio Rossi. Ci fosse stato ancora Serse Cosmi alla guida dei rosanero, non ci sarebbero state davvero speranze per noi laziali, di tenere ancora a bada a quattro punti di distanza la Roma: soltanto vincendo a Catania saremmo stati al sicuro.
Ora invece, con il ritorno di Delio, il Palermo ridiventa pericoloso, con lo squadrone che si ritrova, i Pinilla, i Pastore, i Miccoli e gli Ilicic e i Balzaretti e i Sirigu, roba che sulla carta la Lazio non si sognerebbe mai di possedere. Se questi signori qui tirano fuori le unghie, un bel pareggio all'Olimpico non sarebbe davvero da escludere, e a noi allora basterebbe a nostra volta pareggiare a Catania. Staremmo ancora a quattro punti, ma con una partita in meno e una trasferta in meno e tanta tanta forza in più dentro al nostro cuore biancoceleste. Lasciamo perdere poi se a Catania addirittura si dovesse vincere, cosa difficile quanto uscire indenni da un grande fuoco.
In realtà noi siamo soprattutto nelle nostre mani e dobbiamo credere in noi. Però se i giallorossi si ritrovassero a perdere qualche punticello qua e là la Champions sarebbe davvero nostra, dato che l'Udinese deve incontrare tutte le grandi, e poi la dirigenza friulana non ha in animo di cambiare i suoi soliti programmi annuali: vendere due grossi nomi, incassare quaranta milioni, ricomprare tre giovani assai promettenti e fare un altro grande campionato, senza ambizioni di Champions League, ma al massimo di Europa League.
Tutti bei ragionamenti, questi. In realtà, non ci resta che aspettare domenica, quando la verità sarà bella e spiattellata in televisione, con tanto di bei filmati e di bei gol. Noi speriamo tanto di vederne un paio di Hernanes, Zarate e Floccari, e forse tutto sarebbe già sistemato.
Delio Rossi, tu che ti buttasti nudo dentro al vascone, quel benedetto giorno ormai lontano, cerca di vincere questo specialissimo derby per noi che non ti dimenticheremo mai.
Ora invece, con il ritorno di Delio, il Palermo ridiventa pericoloso, con lo squadrone che si ritrova, i Pinilla, i Pastore, i Miccoli e gli Ilicic e i Balzaretti e i Sirigu, roba che sulla carta la Lazio non si sognerebbe mai di possedere. Se questi signori qui tirano fuori le unghie, un bel pareggio all'Olimpico non sarebbe davvero da escludere, e a noi allora basterebbe a nostra volta pareggiare a Catania. Staremmo ancora a quattro punti, ma con una partita in meno e una trasferta in meno e tanta tanta forza in più dentro al nostro cuore biancoceleste. Lasciamo perdere poi se a Catania addirittura si dovesse vincere, cosa difficile quanto uscire indenni da un grande fuoco.
In realtà noi siamo soprattutto nelle nostre mani e dobbiamo credere in noi. Però se i giallorossi si ritrovassero a perdere qualche punticello qua e là la Champions sarebbe davvero nostra, dato che l'Udinese deve incontrare tutte le grandi, e poi la dirigenza friulana non ha in animo di cambiare i suoi soliti programmi annuali: vendere due grossi nomi, incassare quaranta milioni, ricomprare tre giovani assai promettenti e fare un altro grande campionato, senza ambizioni di Champions League, ma al massimo di Europa League.
Tutti bei ragionamenti, questi. In realtà, non ci resta che aspettare domenica, quando la verità sarà bella e spiattellata in televisione, con tanto di bei filmati e di bei gol. Noi speriamo tanto di vederne un paio di Hernanes, Zarate e Floccari, e forse tutto sarebbe già sistemato.
Delio Rossi, tu che ti buttasti nudo dentro al vascone, quel benedetto giorno ormai lontano, cerca di vincere questo specialissimo derby per noi che non ti dimenticheremo mai.
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