L'importanza di Stefano Mauri nella scacchiera del gioco laziale ha avuto ancora una volta il suo peso fondamentale per convincere Reja: senza il duo Ledesma-Matuzalem, ha preferito lasciare Hernanes nel ruolo di trequartista, e puntare sulla grande personalità e sul gran mestiere di Mauri per risolvere il gravoso problema del centrale di centrocampo.
In effetti Mauri è l'uomo che dà maggiore affidamento per impostare un buon gioco di controllo davanti alla difesa: affiancato da Brocchi, potrà lavorare con il necessario discernimento e assumere il doppio ruolo di capitano-regista difensivo a protezione di quella gran barriera difensiva che oggi la Lazio può contare ( se togliamo i sei rigori subiti dalla Lazio contro i due subiti dal Milan, dal 22-25 in fatto di reti al passivo si passa al 19-20 a favore della Lazio, difesa meno perforata dell'intera serie A).
Garrido sta riguadagnando una forma accettabile e già si è fatto valere come sostituto di Radu. Nessuna avventura, dunque, anche perchè rientra il prezioso Lichtsteiner. Se il trio Cavani-Lavezzi-Hamsik vorrà passare, dovrà dannarsi l'anima, di fronte a questa gran difesa, ben protetta da Mauri-Brocchi. E non chiamiamo difensivista la tattica della Lazio, che ha vinto le sue belle sedici partite su trenta, due soltanto meno del Napoli offensivista: una squadra che si chiude a riccio punterà a fare il massimo di pareggi, mentre la Lazio ne ha pochissimi. Vuol dire che Reja riesce a giocarsi le sue carte per la vittoria quasi con la stessa intensità di un Napoli molto più offensivista e impostato sulle tre punte.
Di punte noi abbiamo solo Zarate, ma il trio Gonzalez-Sculli-Hernanes alle sue spalle è ricco di suggerimenti e anche d'inserimenti, se è vero che Hernanes è il cannoniere della Lazio con 7 reti, e Sculli pure si fa valere in fatto di gol.
Un Napoli-Lazio tutto da vedere, insomma. E non credete a una Lazio che ha rinunciato al posto in Champions League. Ci spera ancora, e come!
In effetti Mauri è l'uomo che dà maggiore affidamento per impostare un buon gioco di controllo davanti alla difesa: affiancato da Brocchi, potrà lavorare con il necessario discernimento e assumere il doppio ruolo di capitano-regista difensivo a protezione di quella gran barriera difensiva che oggi la Lazio può contare ( se togliamo i sei rigori subiti dalla Lazio contro i due subiti dal Milan, dal 22-25 in fatto di reti al passivo si passa al 19-20 a favore della Lazio, difesa meno perforata dell'intera serie A).
Garrido sta riguadagnando una forma accettabile e già si è fatto valere come sostituto di Radu. Nessuna avventura, dunque, anche perchè rientra il prezioso Lichtsteiner. Se il trio Cavani-Lavezzi-Hamsik vorrà passare, dovrà dannarsi l'anima, di fronte a questa gran difesa, ben protetta da Mauri-Brocchi. E non chiamiamo difensivista la tattica della Lazio, che ha vinto le sue belle sedici partite su trenta, due soltanto meno del Napoli offensivista: una squadra che si chiude a riccio punterà a fare il massimo di pareggi, mentre la Lazio ne ha pochissimi. Vuol dire che Reja riesce a giocarsi le sue carte per la vittoria quasi con la stessa intensità di un Napoli molto più offensivista e impostato sulle tre punte.
Di punte noi abbiamo solo Zarate, ma il trio Gonzalez-Sculli-Hernanes alle sue spalle è ricco di suggerimenti e anche d'inserimenti, se è vero che Hernanes è il cannoniere della Lazio con 7 reti, e Sculli pure si fa valere in fatto di gol.
Un Napoli-Lazio tutto da vedere, insomma. E non credete a una Lazio che ha rinunciato al posto in Champions League. Ci spera ancora, e come!
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