Svolta dopo neanche mezz'ora. Muslera esce su Miccoli, che cade in area. Per l'arbitro Rocchi è rigore. Miccoli realizza: 2-0, per la Lazio è finita.
Muslera giura di non aver toccato Miccoli, e lo giura poi anche Lotito negli spogliatoi: strilla per i mille torti subiti dalla Lazio, strilla per l'altro rigore di Del Piero inventato dall'arbitro, e in questo eccede. Poteva farsi sentire prima, farsi sentire al momento opportuno.
La Lazio ha comunque le sue colpe e le sue responsabilità: si è fatta bruciare proprio a inizio di partita, una prodezza del giovane fenomeno Hernandez, ma la solita distrazione dei difensori laziali. Poi il rigore fasullo, e a ripresa avanzata il 3-0 di Nocerino, dominio del Palermo, Lazio incapace di reagire, tutti i grandi sogni di Parma sembrano gà svaniti. La solita illusione, l'immediato ritorno a una realtà più grigia.
Alexandar Kolarov, col suo solito gol-bomba, ha cercato di riaprire la partita, ma era già troppo tardi, la Lazio non ha fatto neanche in tempo a crederci. Sono entrati Rocchi al posto di un Floccari un po' spento, e Matuzalem al posto di Mauri che ha stentato a trovare la posizione giusta: c'è stato un certo consolidamento, una fiammata di vitalità, ma bisognava pensarci prima.
Certo, se non ci fosse stato quel rigore, i biancocelesti avrebbero potuto dare di più e fare di meglio, forse si poteva anche aspirare a un buon pareggio contro un validissimo Palermo.
Il nostro ex allenatore Delio Rossi ha elogiato la sua squadra per il buon primo tempo, ed ha avuto parole di stima per la sua vecchia Lazio, che lui considera una formazione di rango e capace di chiudere in ascesa il campionato.
Per fortuna la giornata si è chiusa senza grossi danni. Tutte le "piccole" hanno perduto: ieri l'Udinese, oggi , oltre alla Lazio, anche il Bologna, il Parma, il Catania, il Livorno e l'Atalanta. Il Siena ha ottenuto un punto casalingo contro il Napoli, ma è troppo staccata , e quindi non conta, almeno per la Lazio.
Ora si deve tornare subito alla vittoria nell'incontro casalingo con la Fiorentina, contro la quale abbiamo ancora il dente avvelenato per l'ingiusta esclusione dalla Coppa Italia per colpa del doping di Mutu e della scorretta decisione viola di schierarlo in campo contro di noi pur sapendo che il giocatore era ancora sotto l'effetto degli stimolanti. Del resto la Fiorentina non è in forma: lo dimostra anche lo stento con cui è riuscita a piegare di misura il Livorno.
Nelle ultime dieci giornate di campionato, Gilardino e compagni hanno conquistato dieci punti, mentre la nostra scalcagnata Lazio ne ha ottenuto 12 malgrado la sconfitta di Palermo.
Ma torniamo agli strilli di Lotito, considerati eccessivi da gente più pacifica come l'allenatore Colomba del Bologna. La Lazio ha subito tanti torti, ma questo è avvenuto anche per altre squadre. Comunque Lotito ha promesso di farsi sentire sia in Lega che in Federazione, e diventa un grande alleato di Biscardi invocando l'intervento della moviola in campo. Però avrebbe fatto meglio a rompere molto prima il suo lunghissimo silenzio,che sicuramente ci ha danneggiato.
Ora buttiamoci subito alle spalle questa sconfitta, stiamo calmi e non perdiamo le staffe. Mancano ancora tredici partite alla fine del campionato, 7 sono in casa e solo 6 in trasferta. Il calendario è buono, i mezzi tecnici li abbiamo, Reja è un allenatore che non perde mai la calma.
A fine gara, davanti ai microfoni della RAI, si sono ritrovati vicini Reja e Miccoli: i dirigenti laziali non hanno gradito la presenza dell'attaccante rosanero, che secondo loro ha mentito affermando di essere stato toccato da Muslera in occasione del rigore. -Muslera è un bugiardo- ha detto Miccoli,che è stato allontanato dal microfono; ma si è allontanato anche Reja per protesta.
Tanto fumo, e niente arrosto. Almeno per la Lazio. Perchè il Palermo l'arrosto -i tre punti- se l'era già portato via.
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