Hanno provato un'altra volta a truffarci, a Parma: l'arbitro De Marco e il segnalinee non hanno visto un gol di Floccari. entrato per un metro alle spalle di Mirante. Si era sullo 0-0, e l'episodio poteva essere decisivo, come il falso rigore di due settimane fa sul terreno della Juventus. Ha provveduto Stendardo a rimettere le cose a posto, pochi minuti dopo, e poi Maurito Zarate, subentrato a Rocchi a venti minuti dalla fine, ha dato alla nostra vittoria le giuste e nette dimensioni.
Così Reja ha scacciato tutti i fantasmi, dandoci la seconda vittoria in trasferta dopo ben sei mesi e mezzo: 200 giorni, un'eternità.
Via, via, brutta civetta; via, via, brutto corvaccio.La jella, la disgrazia, la sventura, la malasorte, la sfortuna: chiamatela pure come volete, ma ora non c'è più. Domenica prossima altra trasferta a Palermo, contro il non dimenticato Delio Rossi: ma ora non abbiamo più paura, siamo una squadra normale, sappiamo quel che valiamo, giocatore per giocatore, reparto per reparto.
Maurito ci sarà rimasto male a rimanere in panchina. Reja ha detto che Rocchi gli garantisce più profondità. Ma per Zarate ci sarà sempre posto, e gli sono bastati pochi minuti di gioco per ritrovare il gol, che risaliva al 27 settembre contro il Palermo all'Olimpico. Quasi cinque mesi, un intero girone.
Ledesma: non dite che è stato lui a vincere, ha dichiarato Lotito dopo la partita. Però ha dato una buona mano, soprattutto dal punto di vista psicologico. E ha dato la sensazione che ora, a muovere liberamente tutte le sue pedine, sarà il tecnico, il padre rispettato Edy Reja, liberatosi miracolosamente dall'Hajduk Spalato e venuto a scacciare i nostri incubi.
La squadra è stata ridisegnata con intelligenza, non è ancora del tutto a posto, ma non potrà che migliorare gradualmente, e restituirci il gusto del gioco e del gol. Alla vigilia Reja ha detto che questa Lazio è da metà classifica in su, ma non sappiamo se veramente potrà risalire verso l'ottavo/nono posto, perché lassù siamo a quota 35, ben dieci punti in più dei nostri, e il sesto posto è a 38, sicché nessuno potrà ridarci l'Europa League o la Coppa Italia. Ma almeno potremo dire che ci salveremo con le nostre mani, contro chi ha fatto di tutto per affossarci.
Mai più dovremo ricadere nella palude. I tifosi hanno ritrovato il sorriso, e Lotito non te ne dico: ha ritrovato perfino il microfono della RAI dopo mezzo campionato di amarezze. Ora speriamo che la concordia ritrovata si consolidi, e che l'aquilotto biancoceleste ritorni a volare. Mai più vogliamo sentire l'amara lettera B. Reja ha detto: i giocatori della Lazio avevano solo bisogno di ritrovare l'autostima, e in soli novanta minuti ci sono riusciti, lottando come uomini veri.
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