mercoledì 27 gennaio 2010

Perchè Lotito si è disfatto di Pandev

Lotito non è disposto a concedere ingaggi esorbitanti ai suoi giocatori. Questo spiega il suo comportamento nei confronti di Pandev, altrimenti assurdo da ogni punto di vista, tecnico ed economico oltreché morale.
Altrettanto vale nei confronti di Ledesma, sia pure in tono minore e con esiti meno disastrosi: la differenza è che il contratto di Ledesma scade un anno dopo quello di Pandev.
Penso che la stessa cosa accadrà con Alexandar Kolarov: lo venderà prima che il ragazzo gli chiederà un reingaggio che superi di poco il milione all'anno.
Con questo sistema, la Lazio è destinata a veder partire, uno alla volta man mano che crescono in maniera esponenziale, tutti i suoi migliori calciatori: prima Muslera, poi Lichtsteiner, nel frattempo, forse, anche Rocchi, che costituisce un capitolo a sé; poi ancora Radu, Diakitè, e, perchè no?, anche Zarate, a meno che non si voglia fare un'eccezione.
Nel frattempo, man mano che Lotito venderà tutti i suoi assi, non potendo pretendere d'incassare tutta moneta sonante, si farà dare in cambio parziale dei giovani giocatori promettenti, e favorirà, insieme al tecnico di turno (che non deve avere troppe pretese) la loro crescita, che consentirà alla Lazio di tirare avanti senza infamia e senza lode, accontentandosi di qualche Europa League e di qualche Coppa Italia, e, con un po' di fortuna, anche di qualche sporadica partecipazione alla Champions League.
Non è successo questo con Delio Rossi? Non è Delio che ha tirato su i Pandev, i Ledesma, i Kolarov, i De Silvestri? Non è Delio che ci ha fatto conquistare, in questi ultimi quattro/cinque anni, i nostri numerosi trofei in bacheca?
Altrettanto farà Ballardini, credete a me: sarà testardo e irritante quanto volete, ma è un tecnico ben preparato e abbastanza aziendalista da lavorare gomito a gomito con Lotito, per i prossimi quattro/cinque anni, ottenendo i medesimi buoni risultati una volta superate le conseguenze di questa situazione angosciosa venuta a crearsi dopo l'ubbriacatura della Supercoppa di Pechino.
Perduti i Pandev Ledesma Kolarov De Silvestri di oggi, la Lazio sta mettendo in magazzino altrettanti futuri campioni come Zarate, Floccari, Muslera, Radu, forse presto anche Khrin e altri giovani in gamba come Gonzalo Barreto che presto sarà in rampa di lancio. E con gli Eguren, Lichtsteiner, Stendardo, Baronio, Matuzalem, tutta gente da non buttar via, farà i suoi dignitosi campionati. Solo che si accontentino di un ingaggio oscillante fra i 500 mila e il milione di euro.
Cari tifosi laziali, questi sono i calcoli che Lotito si fa: non è un romanista camuffato ( si è convertito da tempo, per amore e per orgoglio), non mira al disfacimento della società, che sta salvando con i 20 milioni di debiti da coprire ogni anno, per decine di anni, per risanare i debiti delle gestioni alla Cragnotti, fastose e sconvolgenti.
Senza quei venti milioni di zavorra, saprebbe essere un presidente più brillante e meno sparagnino. E quei venti milioni può tirarli fuori solo vendendo i due o tre gioielli che ogni anno riesce a tirar fuori. Alla lunga, potrebbe anche riuscire, con undici campioni tutto cuore e tutta modestia, a trovare davvero la squadra da scudetto, quella squadra che Tommaso Maestrelli riuscì a inventare nel 1974.

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