Sono andati a Bergamo convinti di fare un solo boccone della derelitta Atalanta, e hanno perso la partita in soli otto minuti. Doni si è divertito, dopo un intero girone di andata a digiuno, a fare una doppietta in tre minuti.
Infilzati come tordi. La Lazio non ha umiltà. Per vincere, deve stare con gli occhi spalancati e vigili come due fanali. Se, dopo il bellissimo secondo tempo di Lazio-Palermo ottavi di Coppa Italia, i nostri si erano illusi di essere diventati improvvisamente campioni del mondo, è bastato pochissimo per capire invece la verità. Umiltà e voglia di fare, sempre e comunque, contro i primi e soprattutto contro gli ultimi, che sono sempre loro a metterti nei guai, in partite che valgono doppio.
E' vero, si era stanchi dopo il match di giovedì contro i rosanero di Delio Rossi: ma anche questi lo erano, ed hanno rischiato di vincere a Napoli, divorandosi un calcio di rigore. Anche altre squadre vittoriose in Coppa sono scoppiate tre giorni dopo in campionato: la Juve a Chievo, la Fiorentina a casa sua col Bologna, l'Inter a Bari ha rischiato di brutto. Però non la Roma con il Genoa, non il Milan con il Siena: 3-0, 4-0 ! E neanche il Catania a Marassi con la Samp, dove per poco non vinceva.
Ora si va a Firenze appena dopodomani, a rigiocarci la Coppa Italia. Dovremo fare un doppio miracolo, perchè saremo doppiamente stanchi. Ma lo saranno anche i viola.
E allora...occhi aperti, spalancati come fanali. Zarate-Floccari, dateci dentro: non sarete campioni del mondo, ma siete abbastanza bravi per farcela.
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