Ah, quella scivolata di Mauri solo davanti ad Handanovic, proprio in finale di partita! Si poteva anche vincere, ma forse sarebbe stato troppo, dopo tanti digiuni.
A Udine la squadra è andata ancora bene, pur subendo una netta pressione territoriale da parte dei friulani che sentono l'acqua alla gola. Ballardini ha ripresentato coraggiosamente il tridente, e stavolta in trasferta. Zarate è rimasto in ombra. Ma solo una grande prodezza del capocannoniere Di Natale ha impedito ai biancocelesti di fare il bis dopo il 4-1 col Livorno. Poi ci si è messo Muslera con due grandi parate che hanno salvato il pareggio.
Quel Floccari...che bel gol di testa! Una volta tanto la Lazio è stata la prima a segnare, in quel primo tempo che è sempre stato una grossa spina per noi anche quando poi le cose sono finite bene. Al "Moretti", comunque, abbiamo tirato troppo poco, e Zarate è stato controllato strettamente.
In settimana sono state spinosissime le dichiarazioni di Ballardini nei confronti di Zarate, di Rocchi e anche di altri. Ma poi il nostro tecnico si è dato una calmata, e da Udine ha fatto sapere che tutto va bene, che non serba rancore verso nessuno, che con Floccari tutto sembra essersi aggiustato. Gran bel giocatore, Sergio: proprio quello che faceva al caso della Lazio. Ha già trovato il suo posto nel cuore dei tifosi, e li ha resi felici, come ha reso felici sia il tecnico che il presidente, una volta tanto pienamente soddisfatti della loro scelta.
La stampa ha voluto sottolineare la prova non felice di Zarate, ma l'allenatore l'ha difeso e ha detto che ha classe da vendere e che deve solo seguire meglio le direttive, rendendosi più utile alla squadra. Col tandem Floccari-Zarate, e con Rocchi leggermente dietro le loro spalle a coordinarli con la sua esperienza, la Lazio potrebbe aver trovato, finalmente, un buon assetto dei suoi schemi offensivi. Se poi dovesse arrivare un regista vero e proprio, sarebbe il definitivo passo avanti.
Bene la difesa, che con i 18 gol incassati è ormai a una sola rete di distanza dal primato, detenuto alla pari da Inter, Bari e Fiorentina. Se nel girone di ritorno si avrà questa conferma, e se Floccari-Zarate-Rocchi continueranno a battersi bene, la Lazio non potrà che riguadagnare posizioni in classifica e approfittare del declino di formazioni come Genoa, Sampdoria, Chievo ed anche qualche altra. Con 9 punti nelle ultime 7 partite, 6 gol segnati e 6 incassati, la squadra da un po' di tempo sta riprendendo respiro: la rinascita è partita dallo 0-0 di Napoli (vedi Napoli e poi...vivi!), dal 22 di novembre, con le vittorie su Genoa e Livorno, i pareggi di Napoli, Bologna e Udinese, e le immeritate sconfitte nel derby e sul campo dell'Inter.
Ora la Lazio è finalmente una squadra "normale". La serenità sta tornando tra i giocatori, la società e in gran parte anche tra i tifosi, almeno quelli con i piedi per terra. Ma attenzione a chi non piace che le cose vadano bene.Per quest'anno non saremo grandi, ma potremo cominciare ad esserlo per il futuro campionato.
Giovedì 14 avremo gli ottavi di Coppa Italia con il Palermo di Delio Rossi. Ricordiamo che l'ultima Coppa Italia l'abbiamo vinta noi con lui. Ora Ballardini dovrà vincere, davanti al pubblico amico, questa specie di sfida tra allenatori.
In soli quattro giorni, la Lazio si è salvata. Ora siamo a ben cinque punti sopra l'abisso. Non abbiamo più paura. Domenica prossima, a Bergamo, comincia il girone di ritorno, e dobbiamo cominciarlo bene.
A Udine la squadra è andata ancora bene, pur subendo una netta pressione territoriale da parte dei friulani che sentono l'acqua alla gola. Ballardini ha ripresentato coraggiosamente il tridente, e stavolta in trasferta. Zarate è rimasto in ombra. Ma solo una grande prodezza del capocannoniere Di Natale ha impedito ai biancocelesti di fare il bis dopo il 4-1 col Livorno. Poi ci si è messo Muslera con due grandi parate che hanno salvato il pareggio.
Quel Floccari...che bel gol di testa! Una volta tanto la Lazio è stata la prima a segnare, in quel primo tempo che è sempre stato una grossa spina per noi anche quando poi le cose sono finite bene. Al "Moretti", comunque, abbiamo tirato troppo poco, e Zarate è stato controllato strettamente.
In settimana sono state spinosissime le dichiarazioni di Ballardini nei confronti di Zarate, di Rocchi e anche di altri. Ma poi il nostro tecnico si è dato una calmata, e da Udine ha fatto sapere che tutto va bene, che non serba rancore verso nessuno, che con Floccari tutto sembra essersi aggiustato. Gran bel giocatore, Sergio: proprio quello che faceva al caso della Lazio. Ha già trovato il suo posto nel cuore dei tifosi, e li ha resi felici, come ha reso felici sia il tecnico che il presidente, una volta tanto pienamente soddisfatti della loro scelta.
La stampa ha voluto sottolineare la prova non felice di Zarate, ma l'allenatore l'ha difeso e ha detto che ha classe da vendere e che deve solo seguire meglio le direttive, rendendosi più utile alla squadra. Col tandem Floccari-Zarate, e con Rocchi leggermente dietro le loro spalle a coordinarli con la sua esperienza, la Lazio potrebbe aver trovato, finalmente, un buon assetto dei suoi schemi offensivi. Se poi dovesse arrivare un regista vero e proprio, sarebbe il definitivo passo avanti.
Bene la difesa, che con i 18 gol incassati è ormai a una sola rete di distanza dal primato, detenuto alla pari da Inter, Bari e Fiorentina. Se nel girone di ritorno si avrà questa conferma, e se Floccari-Zarate-Rocchi continueranno a battersi bene, la Lazio non potrà che riguadagnare posizioni in classifica e approfittare del declino di formazioni come Genoa, Sampdoria, Chievo ed anche qualche altra. Con 9 punti nelle ultime 7 partite, 6 gol segnati e 6 incassati, la squadra da un po' di tempo sta riprendendo respiro: la rinascita è partita dallo 0-0 di Napoli (vedi Napoli e poi...vivi!), dal 22 di novembre, con le vittorie su Genoa e Livorno, i pareggi di Napoli, Bologna e Udinese, e le immeritate sconfitte nel derby e sul campo dell'Inter.
Ora la Lazio è finalmente una squadra "normale". La serenità sta tornando tra i giocatori, la società e in gran parte anche tra i tifosi, almeno quelli con i piedi per terra. Ma attenzione a chi non piace che le cose vadano bene.Per quest'anno non saremo grandi, ma potremo cominciare ad esserlo per il futuro campionato.
Giovedì 14 avremo gli ottavi di Coppa Italia con il Palermo di Delio Rossi. Ricordiamo che l'ultima Coppa Italia l'abbiamo vinta noi con lui. Ora Ballardini dovrà vincere, davanti al pubblico amico, questa specie di sfida tra allenatori.
In soli quattro giorni, la Lazio si è salvata. Ora siamo a ben cinque punti sopra l'abisso. Non abbiamo più paura. Domenica prossima, a Bergamo, comincia il girone di ritorno, e dobbiamo cominciarlo bene.
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