Parte della tifoseria laziale è fortemente orientata alla sostituzione di Lotito con un'altra presidenza più oculata e più disposta ad ampliare gli orizzonti della società e della squadra. Ma siamo realisti: non vediamo in giro nessuna figura di questo calibro. A meno di non volersi ricacciare in avventure distruttive come quelle di Chinaglia o di Sergio Cragnotti, la parabola del quale è paragonabile alla grandezza e alla caduta dell'Impero Romano.
In parallelo, vediamo con quanta difficoltà la nostra rivale concittadina, la Roma, cerca di trovare una soluzione ai suoi gravi problemi interni, riassumibili nella necessità di individuare un degno sostituto della generosa Rosella Sensi. Soluzioni auspicate ce ne sono, come quella del grande industriale di medicinali Angelini, ma prima di questa abbiamo assistito al naufragio di altre candidature prestigiose. E la Roma è appetita: ha una struttura di squadra assai migliore della nostra, ha un trascinatore come Totti ( a proposito, Maurito, perchè non stai zitto?), ha un allenatore romano de Roma, anzi testaccino, come Ranieri, ha un pubblico cittadino più folto e appassionato, e la famiglia che regge tuttora le sorti della società ha grandissime tradizioni giallorosse.
Eppure, tutto ciò non basta: le centinaia di milioni di debiti mettono paura, e chi venisse al posto di Rosella dovrebbe cominciare una dura opera di risanamento come quella di cui è stato capace protagonista il tanto disprezzato Lotito.
E' per questo che noi crediamo ancora in lui. Forse non è un laziale di lunga tradizione, ma a lui dobbiamo tutto, e grazie a lui respiriamo l'aria della serie A. Se Lotito riuscisse a proteggere se stesso dai suoi enormi difetti (enormi come i suoi pregi) , ritroveremmo nell'immediato la via della rinascita progressiva della società e della squadra. Il resto, credeteci, è soltanto avventura. Lotito dovrebbe soltanto trovarsi un general manager autorevole, un nuovo Sabatini, lasciando Igli Tare per i rapporti tra società, tecnici e giocatori, e seguire i consigli di questo abile ed esperto suggeritore e moderatore, senza pensare di poter fare tutto da solo. E' qui la fonte di tutti i suoi errori e della sua caparbietà. Toglietegli quei difetti, ed avremo un grande presidente e una grande Lazio.
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