domenica 31 gennaio 2010

Due grandi per la Lazio: Hitzlsperger ed Ederson

Dobbiamo crederci? Del resto mancano poche ore alla chiusura del mercato: la Lazio sta per piazzare due grossi colpi. Dalla Germania potrebbe arrivare Thomas Hitzlsperger, 28 anni, dello Stoccarda, poderoso mediano della Nazionale tedesca, chiamato "il martello" dai suoi tifosi. In passato la Lazio ha già avuto un Thomas tedesco: ricordate Doll? Anche lui un grande.Il nuovo Thomas sa segnare anche i gol: fantastici quelli su punizione.
Non solo: da Lione è annunciato l'acquisto del fantasista brasiliano Ederson, un centrocampista classe 1986, inseguito dala Lazio da almeno due anni.
Che dire? O Lotito è improvvisamente impazzito, oppure stavolta non si è lasciato ingannare, seminando false piste con cento altri nomi. Insomma, riaprendo gli occhi, potremmo davvero ritrovarci con quella Lazio da sogno che ci era stata promessa la scorsa estate.

sabato 30 gennaio 2010

Poulsen sì, Eguren no

Ordini e contrordini, nella campagna acquisti della Lazio. Niente Eguren: sembra che abbia la pressione alta. Al suo posto il danese Jakob Poulsen, 26 anni, proveniente dall'Aharus, jolly di centrocampo, terzino in origine, sa difendere e attaccare. Caratteristiche simili a quelle di Behrami. Arriva oggi a Roma e costerà 3 milioni. E' più giovane e più integro di Eguren.
Niente Ledesma all'Inter. Moratti si sarebbe stancato delle richieste di Lotito. Alla fine potrebbe essere proprio Ledesma il successore di se stesso: sarebbe migliore di qualsiasi suo sostituto e tutto sommato verrebbe a costare di meno.
Si aspetta ancora un forte difensore. Potrebbe essere il paraguayano del Brescia, Mareco.

venerdì 29 gennaio 2010

Un dubbio su Mutu

Dati i precedenti ormai doppi, che rischiano di vederlo squalificato almeno per un anno, su Adrian Mutu ci viene un leggero dubbio: il giorno di Fiorentina-Lazio di Coppa Italia, appena undici giorni dopo che è stato trovato positivo all'antidoping per Fiorentina-Bari 2-1, l'attaccante rumeno, autore di una tripletta che ci è costata l'eliminazione dalla Coppa Italia, era veramente "pulito", oppure risentiva ancora dei postumi della precedente "pizzicata"? Infatti, sembra strano che, con una Fiorentina piuttosto imbambolata, lui solo fosse così tremendamente sveglio.
A Firenze, Mutu a parte, la Lazio si dimostrò migliore della Fiorentina, e non meritò di essere esclusa dalla Coppa Italia. Speriamo che lo sia stato in modo pulito. E in Federazione, avrebbero forse il modo di accertarsene. Se ci fosse giustizia, la semifinale contro l'Inter dovrebbe giocarla proprio la Lazio.

mercoledì 27 gennaio 2010

Perchè Lotito si è disfatto di Pandev

Lotito non è disposto a concedere ingaggi esorbitanti ai suoi giocatori. Questo spiega il suo comportamento nei confronti di Pandev, altrimenti assurdo da ogni punto di vista, tecnico ed economico oltreché morale.
Altrettanto vale nei confronti di Ledesma, sia pure in tono minore e con esiti meno disastrosi: la differenza è che il contratto di Ledesma scade un anno dopo quello di Pandev.
Penso che la stessa cosa accadrà con Alexandar Kolarov: lo venderà prima che il ragazzo gli chiederà un reingaggio che superi di poco il milione all'anno.
Con questo sistema, la Lazio è destinata a veder partire, uno alla volta man mano che crescono in maniera esponenziale, tutti i suoi migliori calciatori: prima Muslera, poi Lichtsteiner, nel frattempo, forse, anche Rocchi, che costituisce un capitolo a sé; poi ancora Radu, Diakitè, e, perchè no?, anche Zarate, a meno che non si voglia fare un'eccezione.
Nel frattempo, man mano che Lotito venderà tutti i suoi assi, non potendo pretendere d'incassare tutta moneta sonante, si farà dare in cambio parziale dei giovani giocatori promettenti, e favorirà, insieme al tecnico di turno (che non deve avere troppe pretese) la loro crescita, che consentirà alla Lazio di tirare avanti senza infamia e senza lode, accontentandosi di qualche Europa League e di qualche Coppa Italia, e, con un po' di fortuna, anche di qualche sporadica partecipazione alla Champions League.
Non è successo questo con Delio Rossi? Non è Delio che ha tirato su i Pandev, i Ledesma, i Kolarov, i De Silvestri? Non è Delio che ci ha fatto conquistare, in questi ultimi quattro/cinque anni, i nostri numerosi trofei in bacheca?
Altrettanto farà Ballardini, credete a me: sarà testardo e irritante quanto volete, ma è un tecnico ben preparato e abbastanza aziendalista da lavorare gomito a gomito con Lotito, per i prossimi quattro/cinque anni, ottenendo i medesimi buoni risultati una volta superate le conseguenze di questa situazione angosciosa venuta a crearsi dopo l'ubbriacatura della Supercoppa di Pechino.
Perduti i Pandev Ledesma Kolarov De Silvestri di oggi, la Lazio sta mettendo in magazzino altrettanti futuri campioni come Zarate, Floccari, Muslera, Radu, forse presto anche Khrin e altri giovani in gamba come Gonzalo Barreto che presto sarà in rampa di lancio. E con gli Eguren, Lichtsteiner, Stendardo, Baronio, Matuzalem, tutta gente da non buttar via, farà i suoi dignitosi campionati. Solo che si accontentino di un ingaggio oscillante fra i 500 mila e il milione di euro.
Cari tifosi laziali, questi sono i calcoli che Lotito si fa: non è un romanista camuffato ( si è convertito da tempo, per amore e per orgoglio), non mira al disfacimento della società, che sta salvando con i 20 milioni di debiti da coprire ogni anno, per decine di anni, per risanare i debiti delle gestioni alla Cragnotti, fastose e sconvolgenti.
Senza quei venti milioni di zavorra, saprebbe essere un presidente più brillante e meno sparagnino. E quei venti milioni può tirarli fuori solo vendendo i due o tre gioielli che ogni anno riesce a tirar fuori. Alla lunga, potrebbe anche riuscire, con undici campioni tutto cuore e tutta modestia, a trovare davvero la squadra da scudetto, quella squadra che Tommaso Maestrelli riuscì a inventare nel 1974.

martedì 26 gennaio 2010

Eguren è laziale

Buone notizie per la Lazio. E' nostro Sebastian Eguren, 29 anni, nazionale uruguayano come Muslera,centrocampista di mobilità, dotato di fisico e grinta, gran lottatore e conquistatore di palloni nei contrasti. Con queste caratteristiche, ricorda un po' l'indimenticato "tractorinho" Almeyda. Prestito oneroso, 5oo mila euro, dal Villarreal, con diritto di riscatto a 3 milioni e mezzo a giugno. Riempie il vuoto lasciato da Ledesma. Di lui dice meraviglie Ruben Sosa: dice che in due domeniche diventerà il nuovo idolo dei tifosi laziali.
La seconda buona notizia riguarda proprio Ledesma. Non è scattata la rescissione di contratto. Il che vuol dire che l'Inter dovrà pagarlo di più. Una decina di milioni e la comproprietà con diritto di riscatto del ventenne René Khrin, laterale sinistro di centrocampo, elemento dal grande futuro.
Con i soldi di Ledesma, Lotito potrà pagare Eguren e anche il forte difensore che tutti aspettiamo. Chi sarà? Forse il paraguayano Mareco, proveniente dal Brescia.
Tutti questi rinforzi saranno schierati domenica 7 febbraio, nella partita con il Catania all'Olimpico, una specie di spareggio per la salvezza. Ma probabilmente Eguren, che tra l'altro ci ha segnato un gol in Europa League, lo vedremo in campo già domenica sera contro la Juventus a
Torino.

lunedì 25 gennaio 2010

Classifiche di rendimento

Portieri: Julio Cesar De Sanctis Dida
Difensori: Maicon Cassani Burdisso
Juan Lucio Kjaer
Riise Bovo Samuel
Centrocampisti: Cambiasso Maggio Taddei
Zanetti Migliaccio Nocerino
Pizzarro Cigarini Mudingayi
Liverani Perrotta Cossu
Attaccanti: Milito Totti Hernandez
Pandev Palacio Pozzi
Suazo Pazzini Pellissier
Allenatori: Ranieri Mourinho D. Rossi

Dopo il derby Lazio nona

Dopo il derby con la Roma, la Lazio ha conquistato 8 punti su sei partite, malgrado le recenti delusioni. E' riuscita, in questo modo, a guadagnare 1 punto sul Bologna, 3 sull'Atalanta, 4 sul Siena e ben 6 sull'Udinese.
La classifica continua ad essere magra, ma tutto sommato c'è chi sta andando peggio di noi, e sono pure in molte.
In testa vi sono ben 4 squadre a 14 punti: Palermo, Napoli, Roma e Inter. Quinto è il sorprendente Catania di Mihajlovic con 10, seste Milan, Cagliari e Livorno con 9: ma il Milan ha giocato una partita in meno e il Livorno, ora, ha perduto il bravissimo Cosmi. Segue, nona, l'indecifrabile Lazio di Ballardini con 8 punti. Decime Bari, Chievo e Bologna con 7 punti. Quindi Sampdoria e Fiorentina con 6, Atalanta con 5, Genoa, Parma e Siena con 4, Juventus con 3, Udinese con 2.
E' clamoroso il crollo verticale delle "bianconere": Juventus, Udinese e anche Siena, ma Genoa e Parma stanno andando sempre più in basso anche loro.

domenica 24 gennaio 2010

Forse ci salva ...Cosmi!

Ancora una delusione, ancora un'amarezza. Stendardo ci ha illuso per un'ora, poi fatalmente è arrivato il gol di Pellissier, la nostra bestia nera, sette reti nel sacco laziale.
Non riusciamo proprio ad allontanarci dalla zona retrocessione: con 23 punti saremmo stati a +4, con 21 siamo solo a +2.
La notizia clamorosa, bella per noi, viene da Livorno: Serse Cosmi lascia gli amaranto, per insanabili contrasti con il bellicoso presidente Spinelli. Siccome il Livorno è alla stessa nostra quota, perdendo Cosmi potrebbe perdere del tutto la speranza di una ripresa.
Non che da noi tutto sia calmo: anzi! In 300 hanno aspettato Lotito e Ballardini fuori dallo stadio, per manifestare con tutta l'anima la loro rabbia, ma le altre migliaia di laziali, anzi tutto il nostro milione di tifosi, sono profondamente scontenti.
Secondo le nostre previsioni, potrebbero bastare altri 16 punti su 17 partite per raggiungere la salvezza, quindi niente d'impossibile. Domenica si va sul campo della Juventus che si sta spappolando, ma c'è da attendersi una rabbiosa reazione dopo la batosta interna con la Roma. Chissà se ci sarà ancora Ferrara: se fosse così, quello con Ballardini sarebbe il derby dei due allenatori più contestati ma nello stesso tempo più confermati.
Svanita la Coppa Italia e le relative fatiche, ora la Lazio potrà dedicarsi con calma solo alla salvezza, recuperando Floccari , e fruendo del probabile rinforzo del centrocampista Eguren del Villarreal e forse del giovane mediano Krhin, oltrechè di un difensore centrale (Rever?): ma partirà, oltre a Ledesma, anche il tanto amato Alexandar Kolarov, destinato a rinforzare l'Inter dopo Stankovic, Ledesma e Pandev, tutta gente brava per i campioni d'Italia ma non per noi.
A Rocchi non è bastata la bella prova di Firenze a convincere Ballardini che lui, malgrado la piccola stazza, può giocare benissimo insieme a Zarate ed essere sempre un prezioso uomo-gol. Ma il caro Davide è fornito di una ben dura cervice, e nessuno riuscirà a fargli cambiare idea. Meno male che è arrivato Floccari, mentre la nostra idea di cominciare a sfruttare Rocchi come possibile regista non sembra aver trovato consensi.
Siamo qui a morderci le mani per la leggerezza con cui siamo riusciti ancora una volta a gettare al vento due punti d'oro. Ma si sa, noi laziali siamo destinati molto più a soffrire che a gioire.

giovedì 21 gennaio 2010

Se Lotito...

Se Lotito
ha preferito
perder la Coppa
senza Ledesma...

Se Lotito
ha rinunciato
ad incassare
venti milioni
lasciando andare
gratis et amore
Pandev all'Inter...

Se Lotito
si è fatto scappare
quel gran Maxi Lopez
finito a Catania
con nostra infamia...

Se vende e non compra,
se incassa e non spende...

una ragione ci sarà:
o è un genio incompreso
o un gran baccalà.

Eppure io credo
che sciocco non è:

tirando le somme,
strusciando le gomme
dell'utilitaria

a fine stagione
la Lazio dei polli
più viva sarà,

e sui sette colli
ancora e per sempre
il biancoceleste
risplenderà.

Da Firenze con onore /La Lazio esce dalla Coppa

Lazio brava a Firenze: se avesse avuto Floccari e Baronio, sono convinto che sarebbe passata. Purtroppo, la Coppa Italia se n'è andata, e ora non rimane che difendere una cosa, che insieme si chiama onore e si chiama serie A.
Con l'Atalanta che ha pareggiato a Bologna nel recupero, la soglia della serie B ora resta a soli 3 punti: da qui l'importanza vitale dell'incontro di domenica all'Olimpico col Chievo. Se si vince, tutto torna a posto; in caso contrario, la difesa del posto nella massima categoria sarà veramente dura e impegnativa.
Col Chievo andremo in campo certamente stressati dalla gran fatica di Firenze, mentre i clivensi saranno freschi e distesi, e fruiranno del rientro di quel Pellissier che spesso ce le ha suonate: ricordate lo 0-3 dello scorso campionato?
Floccari non ci sarà neanche domenica, e per vincere occorrerà un vero miracolo di volontà. Basteranno quattro giorni di distensione per ritemprare le energie? Fortuna che rientrerà Baronio e che forse potremo disporre anche di Cruz.
Zarate e Rocchi il loro dovere a Firenze lo hanno fatto, con due gol meravigliosi che per poco non ci hanno fatto rientrare in partita: ma in difesa siamo stati spesso distratti, e Mutu non ce l'ha perdonata, con una doppietta e un assist a Kroldrup.
Proiettandoci nel futuro, ora si aspetta l'arrivo di un buon difensore centrale, di un vero sostituto di Baronio e di un vero tessitore di centrocampo alle spalle del duo Floccari-Zarate. Con tre veri rinforzi, e con un calendario che si prospetta favorevole con dieci incontri casalinghi e solo otto trasferte, a nervi distesi la lotta per la salvezza potrebbe essere anche agevole, tanto più che ora dobbiamo pensare solo al campionato, poichè con la Coppa Italia se n'è andata definitivamente la possibilità di un posticino in Europa League.
Da Firenze con onore. Verso il Chievo con umiltà.

lunedì 18 gennaio 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio

Portieri: Viviano Handanovic De Sanctis
Difensori: Sardo Canini Portanova
Juan Mandelli Lopez
Britos Yepes Bellini
Centrocampisti: Casarini Taddei Marcolini
Pizzarro Pirlo Agostini
Perrotta Padoin Cossu
Doni Pinzi Nocerino
Attaccanti: Borriello Pandev Gimenez
Toni Barreto Di Vaio
Ronaldinho Larrivey Mutu
Allenatori: Di Carlo Ranieri Leonardo

Infilzati come tordi

Sono andati a Bergamo convinti di fare un solo boccone della derelitta Atalanta, e hanno perso la partita in soli otto minuti. Doni si è divertito, dopo un intero girone di andata a digiuno, a fare una doppietta in tre minuti.
Infilzati come tordi. La Lazio non ha umiltà. Per vincere, deve stare con gli occhi spalancati e vigili come due fanali. Se, dopo il bellissimo secondo tempo di Lazio-Palermo ottavi di Coppa Italia, i nostri si erano illusi di essere diventati improvvisamente campioni del mondo, è bastato pochissimo per capire invece la verità. Umiltà e voglia di fare, sempre e comunque, contro i primi e soprattutto contro gli ultimi, che sono sempre loro a metterti nei guai, in partite che valgono doppio.
E' vero, si era stanchi dopo il match di giovedì contro i rosanero di Delio Rossi: ma anche questi lo erano, ed hanno rischiato di vincere a Napoli, divorandosi un calcio di rigore. Anche altre squadre vittoriose in Coppa sono scoppiate tre giorni dopo in campionato: la Juve a Chievo, la Fiorentina a casa sua col Bologna, l'Inter a Bari ha rischiato di brutto. Però non la Roma con il Genoa, non il Milan con il Siena: 3-0, 4-0 ! E neanche il Catania a Marassi con la Samp, dove per poco non vinceva.
Ora si va a Firenze appena dopodomani, a rigiocarci la Coppa Italia. Dovremo fare un doppio miracolo, perchè saremo doppiamente stanchi. Ma lo saranno anche i viola.
E allora...occhi aperti, spalancati come fanali. Zarate-Floccari, dateci dentro: non sarete campioni del mondo, ma siete abbastanza bravi per farcela.

venerdì 15 gennaio 2010

Quarti di finale Coppa Italia

Fiorentina-Lazio
Inter-Juventus
Milan-Udinese
Roma-Catania
Giovedì 21 la Lazio giocherà a Firenze, in partita unica, per il passaggio alle semifinali della Coppa Italia. In caso di vittoria, la Lazio affronterebbe la vincente di Inter-Juventus. Un cammino estremamente difficile.
Se tutto andasse bene, la squadra biancoceleste potrebbe addirittura affrontare in finale i cugini giallorossi.
Non dimentichiamo che per la Lazio la riconquista della Coppa Italia potrebbe essere anche l'unica maniera per rimettere piede nell'Europa League. Vista la classifica in campionato delle rivali, potrebbe bastare l'accesso alla finalissima, anche se dovesse perderla.

giovedì 14 gennaio 2010

Lazio avanti in Coppa Italia (2-0 al Palermo)

Zarate-Floccari: che tandem! Zarate costruisce, Floccari realizza. Palermo sotto per 2-0 malgrado il suo bel gioco, Lazio che accede ai quarti di finale della Coppa Italia con la Fiorentina in riva all'Arno.
Il Palermo, coi suoi Miccoli, Cavani, Pastore, Liverani, Kjaer, Sirigu e Simplicio, una squadra vera, bene impostata da Delio Rossi,nostro indimenticabile ex, ha avuto lunghi sprazzi di bel gioco nel primo tempo, ma un guizzo di Zarate ha servito Kolarov dopo dieci minuti nella ripresa, e Alexandar,tiratore scelto, ha infilzato il bravo Sirigu. Ancora un quarto d'ora, e una meravigliosa intesa fra Zarate e Floccari ha consentito al nuovissimo rinforzo di segnare la sua quarta rete in 8 giorni con una limpida azione conclusa con un tiro prepotente.
Uno Zarate nuovo, postosi finalmente al servizio della squadra, ha fatto salire al proscenio la Lazio, che appare in buona ripresa. Maurito s'intende a meraviglia con Sergio Floccari, e con lui sta costituendo un tandem che è all'altezza del tandem Zarate-Pandev. Floccari sta così facendo dimenticare colui che sembrava indimenticabile.
La difesa continua a brillare per sicurezza. Radu, calmo e tempista, dà nuovo vigore al reparto arretrato, protetto benissimo da un Baronio autore finora di un campionato che sta facendo impallidire piano piano il ricordo di Ledesma. Buone le prove di tutti gli altri, compreso Mauri, fischiato polemicamente all'inizio ma poi applaudito alla fine.
La Lazio, a poco a poco, sta rinascendo. L'anno nuovo la vede imbattuta e in crescendo. Forse i tifosi potranno finalmente togliersi belle soddisfazioni.

Attorno a Zarate la verità

Non capisco la bufera scatenata attorno a Zarate in questi ultimi giorni. E' bastato un pubblico rimprovero di Ballardini a Maurito proprio nel momento più bello di quest'anno, la vittoria per 4-1 sul Livorno,e dopo tanti mesi di silenzio, perchè nascesse un caso di proporzioni colossali.
Nessuno ha capito che lo sfogo di Ballardini era uno sfogo di amore, e che per questo era rivolto anche a Rocchi, cioè a quelle due punte che per lunghi mesi sono rimaste a zero, accumulando sul cranio del tecnico una tempesta inaudita.
Il tecnico superpelato, che per noi ha molto dello psicologo, del "lettore di anime", ha inteso in quel momento fare un discorso così.
Voi due, voi due...quanti guai mi avete combinato.La Lazio non doveva scendere così in basso: mai!La Lazio ha capacità di fare ben altro, ed è bastato l'innesto di un Floccari per farlo capire. Quella cifra di gioco in avanti, e di gol, voi due, Zarate e Rocchi, potevate e dovevate esprimerla per conto vostro, ed anche quel Cruz che doveva fare da ariete contro le difese avversarie, e lo ha fatto soltanto nel primo mese della mia gestione: Pechino-Atalanta-Chievo. Poi sono cominciati i guai, e proprio voi sapete il perché.
Chi ascoltava, o chi riferiva, nel rimprovero ha visto odio e non amore. Poi Ballardini si è sbracciato in tutti i modi a spiegare che era proprio amore: che Maurito è nel suo cuore, che da lui si aspetta molto, che può diventare non grande, ma grandissimo, basta che dia retta alle direttive, che non faccia tutto di testa sua, che si metta veramente al servizio della sua squadra. Niente individualismi: e poi ridicola quella polemica con Totti. Grande e intoccabile, ma uomo che già volge al passato, mentre Zarate è ancora piccolo al presente, ma può essere grande se lo si proietta verso il futuro.
E' nell'umiltà di oggi che può essere misurata la grandezza di Maurito verso il futuro. Questo il rimprovero di Ballardini. Che è stato capito esattamente alla rovescia. Possibile che critici di grande valore e di grande reputazione abbiano capito il contrario?
Qui subentra forse un po' di malafede. Che può essere spiegata non tanto da interessi di natura diversa (possibile solo per chi vuole mestare nel torbido quattrino), quanto nel bisogno di fare rumore, rumore, rumore, di strillare in prima pagina su diciotto colonne: nove non bastano più, si va ormai sulla seconda riga di titolo.
Abbassiamo la voce. Si tratta solo di calcio, e non di guerra nucleare. Le spade fiammeggianti di Star Trek non servono. Serve soltanto un po' di buonsenso.
Attorno alla testa di Zarate la verità. Chi vuole veder crescere la Lazio, faccia in modo che Maurito possa crescere in pace qui da noi.

mercoledì 13 gennaio 2010

Siamo secondi per gol incassati

Nelle ultime sette giornate (come del resto in tutte le 19 di andata) , la difesa della Lazio è seconda per gol incassati, insieme al Palermo. Prima è la lanciatissima Roma, che però in totale ha incassato 23 reti,ben 5 in più della squadra biancoceleste.
1.Roma con 3 gol
2.Lazio e Palermo 4
4.Napoli 6
5.Inter, Chievo e Milan 7
8. Fiorentina, Atalanta, Udinese e Bologna 8
12.Cagliari 9
13.Bari, Catania e Genoa 10
16.Livorno 11
17Juventus, Parma e Sampdoria 12
2o.Siena 17.

Lazio settima (ultime 7 giornate)

Nelle ultime 7 partite, da Napoli in poi, la Lazio ha raccolto 9 punti, piazzandosi al settimo posto insieme a Juventus, Fiorentina e Chievo. Meglio hanno fatto la Roma con 17, l'Inter con 16, Milan e Napoli con 15, Palermo con 14, Livorno con 12.
Peggio hanno fatto Parma, Cagliari e Bari con 8, Genoa e Catania con 7, Siena con 6, Sampdoria con 5, Udinese, Bologna e Atalanta con 4.

Classifiche di rendimento (per Fantacalcio)

Portieri: Marchetti Gillet Muslera
Difensori: Campagnaro Abate Panucci
Nesta Kjaer Riise
Vargas Juan Astori
Centrocampisti: Reginaldo Almiron Raimondi
Pirlo Pizarro A.Filippini
Ekdal Ambrosini De Rossi
Snejider Montolivo Pastore
Attaccanti: Denis Tavano Matri
Milito Cavani Toni
Ronaldinho Di Natale Mutu
Allenatori: Leonardo Mazzarri Cosmi

martedì 12 gennaio 2010

Può essere Rocchi il regista?

A una certa età, in quasi tutti i goleadores si verifica un'involuzione: tirano un po' indietro la gamba, arretrano di qualche metro, cominciano a preferire il lancio al compagno meglio smarcato anzichè la proiezione diretta in rete. Più che realizzatori, diventano "pensatori", quindi registi. Una metamorfosi del genere, nella Lazio, la vedemmo nel Roberto Mancini degli ultimi due anni. Ma continuò ad essere un fior di giocatore.
Qualcosa del genere, forse, sta accadendo inconsciamente a un altro grande giocatore: Tommaso Rocchi. E un tecnico accorto come Ballardini sta cominciando a intuire una verità del genere.
Con l'arrivo di un goleador puro come Sergio Floccari, nelle ultime due partite contro Livorno e Udinese, alle spalle del tandem Floccari-Zarate, Ballardini ha piazzato proprio Tommaso Rocchi come "mastice" di un tridente che proprio tridente non è. In un certo senso, Rocchi ha assunto quello che era il ruolo di Pandev, che non era una punta in assoluto, ma una mezza punta-suggeritore e regista con in più il dono del gol.
Non importa che Tommaso non abbia proprio il fisico di uno sfondatore: nel nuovo compito, leggermente arretrato, in un 1-2 anzichè un vero tridente, Rocchi può sentirsi a suo proprio agio: è sempre stato abile anche negli assist, e con gli anni e l'esperienza può diventarlo sempre di più. Farà qualche gol in meno, e nessuno pretenderà che stia sempre lì a insidiare il portiere avversario.
Le prime due prove sono state positive. Ballardini continua a fare delle scoperte, a intuire possibilità inaspettate: lo ha fatto con Radu, con Del Nero, con Baronio, con Matuzalem, inventando funzioni nuove. Ora che la buriana è passata, il tecnico superpelato potrà lavorare nella massima tranquillità nel suo ruolo di scopritore.
Rocchi (classe 1977), ha una buona visione di gioco, un tocco di palla raffinato, un'intelligenza pratica e una forza d'animo che possono aiutarlo in questa metamorfosi che potrebbe essere quella definitiva, e che oltretutto garantisce una minore usura e una maggiore durata nel tempo. Schiaffino, John Hansen e Liedholm, tanto per fare dei nomi classici, giocarono fino ai trentacinque/trentasei anni, così come il nostro Frustalupi.
Il buon Tommaso non dovrà logorarsi più nella ricerca del gol. Se il gol verrà, sarà bene accolto. Ma a questo compito, ora, sono specificamente delegati Floccari e Zarate. E la Lazio ha grande bisogno di un uomo in cabina di regìa.

domenica 10 gennaio 2010

Ballardini difende Zarate !

Ah, quella scivolata di Mauri solo davanti ad Handanovic, proprio in finale di partita! Si poteva anche vincere, ma forse sarebbe stato troppo, dopo tanti digiuni.
A Udine la squadra è andata ancora bene, pur subendo una netta pressione territoriale da parte dei friulani che sentono l'acqua alla gola. Ballardini ha ripresentato coraggiosamente il tridente, e stavolta in trasferta. Zarate è rimasto in ombra. Ma solo una grande prodezza del capocannoniere Di Natale ha impedito ai biancocelesti di fare il bis dopo il 4-1 col Livorno. Poi ci si è messo Muslera con due grandi parate che hanno salvato il pareggio.
Quel Floccari...che bel gol di testa! Una volta tanto la Lazio è stata la prima a segnare, in quel primo tempo che è sempre stato una grossa spina per noi anche quando poi le cose sono finite bene. Al "Moretti", comunque, abbiamo tirato troppo poco, e Zarate è stato controllato strettamente.
In settimana sono state spinosissime le dichiarazioni di Ballardini nei confronti di Zarate, di Rocchi e anche di altri. Ma poi il nostro tecnico si è dato una calmata, e da Udine ha fatto sapere che tutto va bene, che non serba rancore verso nessuno, che con Floccari tutto sembra essersi aggiustato. Gran bel giocatore, Sergio: proprio quello che faceva al caso della Lazio. Ha già trovato il suo posto nel cuore dei tifosi, e li ha resi felici, come ha reso felici sia il tecnico che il presidente, una volta tanto pienamente soddisfatti della loro scelta.
La stampa ha voluto sottolineare la prova non felice di Zarate, ma l'allenatore l'ha difeso e ha detto che ha classe da vendere e che deve solo seguire meglio le direttive, rendendosi più utile alla squadra. Col tandem Floccari-Zarate, e con Rocchi leggermente dietro le loro spalle a coordinarli con la sua esperienza, la Lazio potrebbe aver trovato, finalmente, un buon assetto dei suoi schemi offensivi. Se poi dovesse arrivare un regista vero e proprio, sarebbe il definitivo passo avanti.
Bene la difesa, che con i 18 gol incassati è ormai a una sola rete di distanza dal primato, detenuto alla pari da Inter, Bari e Fiorentina. Se nel girone di ritorno si avrà questa conferma, e se Floccari-Zarate-Rocchi continueranno a battersi bene, la Lazio non potrà che riguadagnare posizioni in classifica e approfittare del declino di formazioni come Genoa, Sampdoria, Chievo ed anche qualche altra. Con 9 punti nelle ultime 7 partite, 6 gol segnati e 6 incassati, la squadra da un po' di tempo sta riprendendo respiro: la rinascita è partita dallo 0-0 di Napoli (vedi Napoli e poi...vivi!), dal 22 di novembre, con le vittorie su Genoa e Livorno, i pareggi di Napoli, Bologna e Udinese, e le immeritate sconfitte nel derby e sul campo dell'Inter.
Ora la Lazio è finalmente una squadra "normale". La serenità sta tornando tra i giocatori, la società e in gran parte anche tra i tifosi, almeno quelli con i piedi per terra. Ma attenzione a chi non piace che le cose vadano bene.Per quest'anno non saremo grandi, ma potremo cominciare ad esserlo per il futuro campionato.
Giovedì 14 avremo gli ottavi di Coppa Italia con il Palermo di Delio Rossi. Ricordiamo che l'ultima Coppa Italia l'abbiamo vinta noi con lui. Ora Ballardini dovrà vincere, davanti al pubblico amico, questa specie di sfida tra allenatori.
In soli quattro giorni, la Lazio si è salvata. Ora siamo a ben cinque punti sopra l'abisso. Non abbiamo più paura. Domenica prossima, a Bergamo, comincia il girone di ritorno, e dobbiamo cominciarlo bene.

Lunghi anni alla Lazio

Sabato 9 gennaio 2010: sono 110 anni dalla fondazione della Società Podistica Lazio, storica associazione sportiva di Roma, capofilal di tutte le società sportive romane. A questa gloriosa società, matrice della S.S. Lazio, vanno i nostri auguri e complimenti, e quelli di tutti gli sportivi e non, della Lazio, e di tutti i sostenitori sparsi in Italia e nel mondo intero. Circoli di tifosi della Lazio sorgono infatti anche in USA, Cina, Argentina e in molti altri paesi. La Società Sportiva Lazio è una delle più gloriose polisportive mondiali, con una trentina di sezioni nelle quali hanno militato anche campioni iridati come Fausto Coppi, Renzo Nostini, grandi atleti come Carlo Pedersoli (alias Bud Spencer), grandi cannonieri come Silvio Piola, Ferraris IV, Bruno Giordano, Giorgio Chinaglia, Giuseppe Signori, e allenatori come Tommaso Maestrelli e Sven Goran Eriksson, vincitori di due scudetti. Un saluto del tutto speciale vada a Mario Pennacchia, giornalista di classe, che rimane legato alla Lazio come autore della storia di questa società. Tifosissimo della Lazio è Andrew Howe, campione del mondo di salto in lungo.

venerdì 8 gennaio 2010

"Tituli" (campionati e coppe)

1. Juventus 50
2. Milan 45
3. Inter 33
4. Roma 15
5. Bologna 13
6. Lazio 12
7. Fiorentina 11
8. Genoa 10
9. Parma 8
10. Napoli 7
10. Sampdoria 7
12. Udinese 2
13. Atalanta 1
13. Bari 1

Cannonieri

11 reti: Di Natale
10 reti: Milito
9 reti: Gilardino Totti
8 reti:Matri Eto'o Hamsik Pazzini
7 reti: Trezeguet Pato Quagliarella Maccarone
6 reti: Tiribocchi Nenè Martinez Borriello Miccoli Floccari ( 4 Genoa + 2 Lazio )

Classifiche di rendimento per Fantacalcio

Portieri: Julio Cesar Frey Sirigu
Difensori destri: Maicon Ranocchia Lichtsteiner
Difensori centrali destri: Kjaer Panucci Nesta
Difensori centrali sinistri: Juan Bovo Cannavaro I
Difensori sinistri: Vargas Kolarov Riise
Centrocampisti destri: Hamsik Ambrosini Biondini
Centrocampisti centrali: De Rossi Almiron Pirlo
Centrocampisti sinistri: Stankovic Mariga Montolivo
Attaccanti destri: Eto'o Gilardino Quagliarella
Attaccanti centrali: Milito Totti Pato
Attaccanti sinistri: Di Natale Miccoli Cassano
Allenatori: Mourinho Spalletti Mazzarri

mercoledì 6 gennaio 2010

Da zattera a corazzata

Quello che abbiamo vissuto, noi tifosi laziali, nei tre quarti d'ora dallo 0-1 al primo gol di Floccari, ha dell'inenarrabile. Ci sembrava che tutto stesse rifiorendo, ma la mazzata di Bergvold ci ha rigettato nella disperazione. Il Livorno di Cosmi, sei punti nelle due ultime giornate, ci stava facendo vivere una vera tragedia.
Poi, il raggio di sole. Il gol di Floccari. E subito dopo, lo squarcio d'azzurro sull'Olimpico, con il bis del nuovo idolo biancazzurro.
Con Floccari, i gol fioccano. Così si è rivisto il buon Tommaso Rocchi ritrovare la via del gol dopo ben cinque mesi, lasciando stare le illusorie segnature nell'Europa League e concentrandoci sul campionato. Chiusura col botto con la quarta rete di Kolarov, nostro specialista dei calci di rigore, che speriamo il buon Lotito resista alla tentazione di lasciarlo andare all'Inter, anche se l'eventuale sostituzione con Santon non sarebbe sgradita.
Eccoci perciò a sognare ancora, anzi, finalmente a sognare quest'anno. La malandata zattera dei naufraghi della Lazio sembra essersi trasformata in una corazzata. Siamo di nuovo quattro punti al di sopra dell'abisso, che corrispondono almeno a quattro miglia, con Atalanta, Siena e Bologna di nuovo in crisi, con il Livorno risucchiato due punti sotto di noi.
Sì, possiamo sognare. Quattro reti un una sola partita, quando per farne altrettante abbiamo impiegato esattamente dieci giornate. La nostra difesa è tra le primissime, tre gol soltanto dal record dell'Inter, appena tre gol incassati nelle ultime sei partite. Nessuno ha saputo fare meglio di noi. Questa difesa, basata su un 3-5 che alll'occorrenza si trasforma in un 5-3, dà l'impressione di poter tenere benissimo anche in trasferta, sicchè a Udine, domenica, andremo probabilmente a fare ancora qualcosa di buono.
Con i nostri calcoli minimalisti, che pongono la quota salvezza a 37 punti, ora non resta che fare altri 18 punti nelle restanti 20 partite. Dormendo su un cuscino più comodo, e con un Floccari subito così incisivo, ora ci sembra che tutto sia facile, e che la Lazio possa finalmente pensare a brillare, osando perfino schierare un rischioso tridente.
Ci siamo gettati alle spalle uno dei periodi più tribolati e drammatici della nostra storia. La sosta natalizia ci ha fatto veramente comodo, ha ritemprato le nostre forze. Ora non abbiamo più paura. Ora sappiamo che anche con Ballardini possiamo vedere gol e spettacolo, e sentire applausi. Era proprio questa la svolta che attendevamo. Ora possiamo anche aspettare con calma e fiducia quel paio di acquisti che ci mancano per poter diventare uno squadrone.
Un plauso vada al nostro presidente Lotito. Ha pazientato e sopportato l'insopportabile. Ha mantenuto la sua fiducia in Ballardini quando ormai nessuno credeva più in lui, fino alle 16.15 del giorno della Befana. Dentro quella calza, c'era nascosto un grande Sergio Floccari.
Lotito ha battuto il record della "fiducia ad oltranza". La buona sorte, ma soprattutto la buona fede,gli hanno dato ragione. Finalmente, come si auspicava, dopo questo 4-1, la torma di uccellacci del malaugurio è fuggita via dagli spalti dell'Olimpico, colpita da una serie di sassate. Due di Sergio Floccari, una del capitano indomabile Tommaso Rocchi, una del grintoso Alexandar Kolarov. Che Dio ce li mantenga per sempre. E ce ne mandi anche altri, per diventare più grandi.

martedì 5 gennaio 2010

Lazio dodicesima

Nelle ultime 5 giornate di campionato, a partire da Napoli-Lazio 0-0, la Lazio ha ottenuto 5 punti, piazzandosi al dodicesimo posto. Peggio hanno fatto ben 8 squadre: con 4 punti Cagliari, Sampdoria, Atalanta, Genoa, Catania e Bologna ; con 3 Fiorentina e Udinese.
Meglio hanno fatto invece la Roma, prima con 13 punti; l'Inter, seconda con 10; terze a 9 punti Napoli, Livorno, Chievo, Milan e Palermo; ottavo Parma con 8 punti; none Juventus, Siena e Bari con 6.
Una annotazione, dunque, che ci solleva un po' il morale. Ma attenzione al Livorno, che ha ottenuto ben 4 punti più di noi e si piazza al terzo posto; vincendo questo scontro diretto, però, saliremmo a 8 punti direttamente alle sue spalle.Rocchi e Zarate, datevi da fare, che poi la nostra fortissima difesa ci penserebbe lei!

Anzianità laziale

5 anni e oltre
Rocchi Inzaghi Baronio Siviglia Firmani Manfredini
4 anni
Mauri Stendardo Dabo Foggia Berni Makinwa
3 anni
Radu Lichtsteiner Del Nero Scaloni
2 anni
Zarate Muslera Matuzalem Brocchi Meghni
1 anno
Cruz Eliseu Bizzarri Perpetuini Luciani
nuovi
Barreto Floccari

Una squadra di ex laziali

Roma
De Silvestri Nesta Favalli
Mudingayi Liverani
Pinzi Stankovic
Bianchi Pandev Di Vaio

Gli "ex" (ultimi tre anni )

Portieri: Ballotta, Carrizo
Difensori: De Silvestri, Zauri, Cribari, Belleri, Rozehnal, Tuja
Centrocampisti: Behrami, Ledesma, Mudingayi, Mutarelli, Quadri, Correa
Attaccanti: Bianchi, Pandev, Vignaroli, Kozak, Mendicino

Abbiamo già considerato "ex" Cristian Ledesma.

I nostri cannonieri

La Lazio, finora, ha segnato pochissimo. Con il Livorno , è ultima, in serie A, con appena 10 reti. Ecco i nostri marcatori:
Cruz 3
Zarate 2
Rocchi 1
Kolarov 1
Matuzalem 1
Mauri 1
autogol di Thiago Silva (Milan)

Sarà proprio un bel derby di grandi attacchi, domani pomeriggio, Lazio-Livorno!
Zarate e Rocchi, svegliatevi! Anno nuovo, vita nuova, reti nuove!

Una Lazio tutta straniera

Muslera
Lichtsteiner Diakitè Radu
Eliseu Dabo Kolarov
Meghni Matuzalem
Zarate Cruz
Certamente non siamo l'Internazionale. Ma insomma, la faccia la salviamo.

Una Lazio tutta italiana

Berni
Siviglia Stendardo Del Nero
Firmani Brocchi Baronio
Foggia Mauri
Rocchi Floccari
Come vedete, possiamo arrangiarci...anche da soli

9 in casa, 7 fuori

Lazio sufficiente in trasferta, con 7 punti: 3 a Chievo (2-1), 1 a Catania (1-1), 1 a Firenze (0-0), 1 a Siena (1-1), 1 a Napoli (0-0). Sconfitte a Bari (0-2) , sul campo della Roma nel derby (0-1) e con l'Inter a San Siro.
Solo due punti in più, 9, nelle partite in casa: 3 con l'Atalanta (1-0), 3 col Genoa (1-0), 1 col Palermo (1-1), 1 con la Sampdoria (1-1), 1 col Bologna 80-0). Sconfitte con Juventus (0-2), Parma (1-2), Cagliari (0-1), Milan (1-2).
E' evidente che ci vuole una sveglia grossa così all'Olimpico, a cominciare da domani nella fondamentale partita col Livorno.

lunedì 4 gennaio 2010

Non toccate Lotito

Parte della tifoseria laziale è fortemente orientata alla sostituzione di Lotito con un'altra presidenza più oculata e più disposta ad ampliare gli orizzonti della società e della squadra. Ma siamo realisti: non vediamo in giro nessuna figura di questo calibro. A meno di non volersi ricacciare in avventure distruttive come quelle di Chinaglia o di Sergio Cragnotti, la parabola del quale è paragonabile alla grandezza e alla caduta dell'Impero Romano.
In parallelo, vediamo con quanta difficoltà la nostra rivale concittadina, la Roma, cerca di trovare una soluzione ai suoi gravi problemi interni, riassumibili nella necessità di individuare un degno sostituto della generosa Rosella Sensi. Soluzioni auspicate ce ne sono, come quella del grande industriale di medicinali Angelini, ma prima di questa abbiamo assistito al naufragio di altre candidature prestigiose. E la Roma è appetita: ha una struttura di squadra assai migliore della nostra, ha un trascinatore come Totti ( a proposito, Maurito, perchè non stai zitto?), ha un allenatore romano de Roma, anzi testaccino, come Ranieri, ha un pubblico cittadino più folto e appassionato, e la famiglia che regge tuttora le sorti della società ha grandissime tradizioni giallorosse.
Eppure, tutto ciò non basta: le centinaia di milioni di debiti mettono paura, e chi venisse al posto di Rosella dovrebbe cominciare una dura opera di risanamento come quella di cui è stato capace protagonista il tanto disprezzato Lotito.
E' per questo che noi crediamo ancora in lui. Forse non è un laziale di lunga tradizione, ma a lui dobbiamo tutto, e grazie a lui respiriamo l'aria della serie A. Se Lotito riuscisse a proteggere se stesso dai suoi enormi difetti (enormi come i suoi pregi) , ritroveremmo nell'immediato la via della rinascita progressiva della società e della squadra. Il resto, credeteci, è soltanto avventura. Lotito dovrebbe soltanto trovarsi un general manager autorevole, un nuovo Sabatini, lasciando Igli Tare per i rapporti tra società, tecnici e giocatori, e seguire i consigli di questo abile ed esperto suggeritore e moderatore, senza pensare di poter fare tutto da solo. E' qui la fonte di tutti i suoi errori e della sua caparbietà. Toglietegli quei difetti, ed avremo un grande presidente e una grande Lazio.

I dieci cannonieri di sempre (campionato e Coppe)

1. Piola reti 149
2. Signori 127
3. Chinaglia 123
4. Giordano 11o
5. Rocchi 87
6. Puccinelli 77
7. Pandev 69
8. Garlaschelli 63
9. Casiraghi 56
10. S. Inzaghi 55

Se facesse 14 reti in questo e nel prossimo campionato, il bravissimo Tommaso Rocchi potrebbe superare il grande Bruno Giordano e piazzarsi al quarto posto. Poi, con altre 13 reti, arrivare adirittura secondo.

La Lazio più forte (ultimi 20 anni)

Marchegiani
Negro Nesta Favalli
Simeoni Nedved
Veron Mancini
Boksic Chinaglia Signori

Ragazzi! Ma questa è una squadra mondiale!

Una Lazio tutta romana (stagioni recenti)

Peruzzi
De Silvestri Nesta Manfredonia Domizzi
D'Amico Pinzi Liverani
Di Canio Giordano Di Vaio

Per salvarsi

Negli ultimi due campionati di serie A, la salvezza è stata ottenuta a quota 37 punti. Prendendo come base questa cifra, per conquistare la permanenza nel massimo campionato, ecco il ruolino di marcia che dovrebbero tenere le squadre nelle ultime posizioni di classifica:
Udinese (18 punti): 19 punti in 21 partite
Livorno (18 punti): 19 punti in 21 partite
Bologna (16 punti): 21 punti in 22 partite
Lazio (16 punti ): 21 punti in 21 partite
Atalanta (13 punti ): 24 punti in 22 partite
Siena (12 punti): 25 punti in 21 partite
Catania (12 punti):25 punti in 21 partite
In base a questi calcoli, in questo momento la Lazio sarebbe a + 3 dal punto di retrocessione, ma deve aspettare l'esito del recupero Bologna-Atalanta. E' evidente l'estrema importanza della partita Lazio-Livorno di mercoledì 6 gennaio.

Lazio-Palermo 14 gennaio Ottavi di Coppa Italia

Per gli ottavi di finale della Coppa Italia, si giocherà all'Olimpico giovedì 14 gennaio Lazio-Palermo. Sarà una partita secca: se non si risolverà al 90', ci saranno i tempi supplementari, e, se necessario, i calci di rigore. La squadra vincitrice entrerà nei quarti di finale, che saranno affrontati dalle 8 squadre più forti. Ricordiamo che la Lazio è la squadra detentrice dell'ultima Coppa Italia, che ha vinto ben cinque volte.
Le altre partite degli ottavi: Fiorentina-Chievo; Genoa-Catania; Inter-Livorno 1-0; Juventus-Napoli; Milan-Novara; Roma-Triestina; Udinese-Lumezzane.

domenica 3 gennaio 2010

Muslera saracinesca

Nelle ultime cinque giornate di campionato il nostro portierino/portierone Fernando Muslera (23 anni) è uno di quelli che hanno subìto meno gol in serie A: appena 2 gol in 460 minuti. Solo la Roma ha fatto meglio, con un solo gol al passivo. Nelle ultime cinque giornate solo Milan e Palermo come noi, con 2 reti subìte.

Un forte acquisto

Sergio Floccari, 28 anni, buon attaccante, prenderà il posto di Cruz (35 anni), al fianco di Zarate (23 anni) e di Gonzalo Barreto (18 anni), oltre alla nostra bandiera Tommaso Rocchi (32 anni). Floccari arriva dal Genoa in prestito con diritto di riscatto a 9 milioni il prossimo giugno.

Quattro occasioni

La Lazio (punti 16) si giocherà gran parte delle sue possibilità di salvezza in quattro incontri nelle prossime partite casalinghe col Livorno (6 gennaio), col Chievo (24 gennaio), col Catania (7 febbraio) e col Siena (24 marzo).

Aziende, aziendalisti... e il siluro di Pandev

Esiste un'azienda. Interesse dell'azienda è di crescere. Se l'azienda si chiama Lazio, il suo presidente, Lotito, ha l'obbligo (non solo l'interesse) di farla crescere.
Se i due più bravi operai dell'azienda, Pandev e Ledesma, mi remano contro, vuol dire che io non ho saputo pilotarli. La barca, senza il vigore dei loro remi, non va avanti, ma va alla deriva.
A questo punto un buon allenatore "aziendalista", come è reputato Ballardini, ha come unico interesse quello di recuperare i due cattivi rematori, e non di tenerli in castigo.
Il vero allenatore aziendalista è colui che fa gli interessi dell'azienda, e non asseconda i "capricci" del suo capo. Un buon allenatore aziendalista era Delio Rossi, che oltre a volere il reintegro di Pandev e Ledesma, voleva anche qualche rematore nuovo, per far andare più veloce e più dritta la barca, per tentare di vincere la regata.
Ma è un buon capo di azienda colui che fa andare a male la parte migliore del suo capitale? La sentenza di Milano ha detto che Lotito ha perduto i venti milioni del capitale Pandev, e dovrà pagare anche i danni (160 mila euro più le spese del processo). Ed ha fatto capire che Ledesma potrebbe fare la stessa fine. La cosa più grave è che Lotito è stato accusato di "mobbing" ai danni di un suo dipendente. Il lodo Pandev è stato un vero e proprio siluro per Lotito. A questo punto un vero capo d'azienda cerca di evitare il fallimento. E altrettanto dovrà fare un vero allenatore che ama la sua azienda.
Acquistare un grande regista-fantasista (il ruolo di Pandev) , acquistare un eccellente organizzatore di centrocampo (il ruolo di Ledesma), acquistare un centrale difensivo di grande personalità (il ruolo da sempre scoperto). Tutto questo Lotito, Ballardini e Tare dovranno fare in pochi giorni, gettando sul mercato quei venti-trenta milioni già dispersi con la cattiva conduzione del tandem Pandev-Ledesma. Come se alla Fiat fosse andata a male, per un erroraccio di base, la produzione annuale dei due modelli più pregiati.
Abbiamo taciuto di un De Silvestri gettato via come un eretico, e trasformato in due mesi dalla Fiorentina in un aspirante azzurro per i mondiali.
Malgrado tutto il disastro dell'affare Pandev, noi continuiamo a credere in Lotito e nella sua capacità di salvare aziende in pieno fallimento. Ora deve salvarsi dal "suo" fallimento, dalla sua caparbietà di rifiutare l'accettazione di vicende che non vanno secondo la sua volontà. Ma non ha proprio nessuno che lo consigli? Anche il Savonarola voleva salvare Firenze dall'immoralità di Lorenzo il Magnifico. Ma fu quest'ultimo a sviluppare il Rinascimento, mentre il moralizzatore a tutti i costi, dopo aver fatto bruciare capolavori immorali e immortali, finì a sua volta sul rogo.
Il compito di Lotito, ora, è di salvare a ogni costo la Lazio. La barca è sua, o almeno è nelle sue mani. E' lui che deve trovare il modo di farla giungere in porto. E non deve arrivare prima, ma soltanto quattordicesima.